Labne home made
Se durante la settimana mi diletto a incendiare uffici, fondere bento box, andare in giro con vestiti al rovescio e, ogni tanto, a lavorare, nel week end sperimento. Culinariamente parlando, s'intende. E l'esperimento di sabato è sicuramente stato uno dei migliori, anche perchè ho avuto conferma di una cosa importantissima. Alura, dovete sapere che fin da quando ero in fasce non ho MAI mangiato formaggio: papà e nonna provavano a rifilarmelo nella minestra, o spalmato sul pane, ma io lo.. ehmmm ehmmm, rigettavo subito. Negli anni ho sviluppato una vera e propria avversione per i formaggi (badate bene: NON per i latticini): mi basta sentire l'odore per stare male e quelle rare volte che, per variare un po' , ho provato ad avvicinarmi ai "finti formaggi" (tipo fiocchi di latte), non sono nemmeno riuscita a portarli alla bocca. Un blocco fisico, dunque, che si è tramutato in blocco psicologico (e pensare che Dany vivrebbe di formaggi!). La cosa strana è che questa cosa succede solo coi formaggi tout court, ossia quelli fatti col caglio; con la ricotta, infatti, nessun problema. Ciò mi ha fatto sospettare di avere una bella intolleranza al caglio ma non credendo molto alle intolleranze, non ho mai indagato fino a fondo, sopportando le continue battutine di quanti credevano che la mia fosse solo una "fissazione". Poi, sabato scorso, attratta da varie ricette che circolano tra noi foodblogger, ho provato a fare il Labnè, ossia un formaggio di origini mediorientali che, nella ricetta originale è fatto partendo dallo yogurt intero. Ho però parlato con Alice, vegana, che fa il Labne partendo dallo yogurt di soia e mi sono convinta a provare. In fin dei conti è yogurt di soia più compatto, mi sono detta, e mi sono lanciata nell'impresa. Ora, a parte che la ricetta è semplicissima, è il risultato ad essere sorprendente, anche esteticamente. L'ho fatto assaggiare anche a Danilo che mi ha detto che secondo lui era identico al Ph.....ia (capito no?) e si è stupito che io lo mangiassi. Evidentemente, è proprio il Sig. Caglio a darmi problemi, come sospettavo fin dall'inizio. Bene, fatta la premessa, vi do la ricetta base: più avanti alcune ideuzze per usarlo al meglio.
Ingredienti per 1 forma da 80 gr circa
300 gr di yogurt di soia naturale
1/2 cucchiaino di sale
Preparazione
Assicuratevi che lo yogurt sia bello denso, quindi mescolatelo al sale. Prendete due garze sterili (o un fazzoletto di cotone ) e posizionatele dentro una ciotola, ben allargate e con le trame al contrario (cioè, ne mettete una e poi ne mettete un'altra al contrario, così da rendere la trama più fitta). Versate dentro lo yogurt, chiudete le garze ben strette e mettete la forma a colare in una ciotola: io ho posizionato la mia forma dentro un colino leggermente sospeso sopra una tazza, in modo che il liquido colasse tutto nella tazza stessa. L'importante è, ovviamente, che le garze non stiano a contatto con la superficie della tazza. Mettete in frigo per almeno 4 ore (io l'ho lasciato un giorno e mezzo), tenendo conto che più lo lasciate riposare, più solidifica e più saprà di "formaggio". Togliete ogni tanto l'acqua che colerà nella tazza. Quando lo mangerete, togliete le garze, versatelo su un piatto e via con la fantasia!
Commenti
che buono spalmato sul pane!!
slurp!
Io vivrei di formaggi (e non solo a dire il vero), ma quando l'organismo rifiuta un alimento significa che ci fa veramente male.
Lo proverò questo Labnè, mi ispira... e poi vuoi mettere, il Phi... formaggio fresco spalmabile casalingo? :-p
Un bacione e buona settimana!
hai aggirato il problema brava!
*
cla
Che meraviglia!
Lo yogurt però... denso sì, ma quello comune tipo Y..o va bene?? :>
Grazie! :>
complimenti poi per il blog in generale... ti scopro oggi, e credo proprio che tornerò più spesso!! :D
Complimenti per il blog, trovo sempre un sacco di belle idee!!