La mia Paris...aggiornata!
L'avevo promesso. A Yari soprattutto. E così, anche se a quasi un mese di distanza, eccolo qui, il mio reportage parigino. Piccola precisazione: di guide su Parigi ce ne sono già tante, quindi questa non intende essere una sorta di resoconto di quello che abbiamo visto, giorno per giorno ( anche perchè, sinceramente, nel dettaglio non ricordo bene ), ma solo un vademecum che, spero, vi sia un po' di aiuto se deciderete di visitare la capitale francese. Una sorta di "thinks i like", cose che mi sono piaciute a Parigi, ecco. Preciso che non era la prima volta a Parigi,ma allora non ero ancora una foodblogger e di conseguenza tante "chicche" me le ero perse. Bene.
Incominciamo e facciamolo dal fondo, nel senso che si è trattato del nostro ultimo giorno: Montmatre. Una delle zone più turistiche ma, permettetemi, anche più suggestive di Parigi. Dal Sacro Cuore si domina la città: dico davvero, sembra di avere Parigi in mano e per gli appassionati di fotografia è un vero e proprio paradiso. Tutta la zona è bella e suggestiva, ma io adoro Place du Tetre, rifugio di artisti e di localini deliziosi ( e cari, immagino ).. Lì, in una pasticceria, ho assaggiato i famosi Macaron e devo dire che valgono quello che costano!
Incominciamo e facciamolo dal fondo, nel senso che si è trattato del nostro ultimo giorno: Montmatre. Una delle zone più turistiche ma, permettetemi, anche più suggestive di Parigi. Dal Sacro Cuore si domina la città: dico davvero, sembra di avere Parigi in mano e per gli appassionati di fotografia è un vero e proprio paradiso. Tutta la zona è bella e suggestiva, ma io adoro Place du Tetre, rifugio di artisti e di localini deliziosi ( e cari, immagino ).. Lì, in una pasticceria, ho assaggiato i famosi Macaron e devo dire che valgono quello che costano!
Altro posticino in cui ho lasciato il cuore è stato Place des Vosges, in pieno Marais, cuore della Parigi ebraica. La piazza è , a ragione, considerata una delle più belle del mondo e le viuzze che la circondano sono zeppe di negozietti di prodotti tipici, soprattutto dolci. Vicino a Place des Vosges c'è la casa natale di Victor Hugo.
Da altra parte, in zona Quartiere latino, sono rimasta affascinata da Rue Mouffettard, una via leggermente in discesa e molto pittoresca. Proprio lì, e nella vicina Place de la Contrascape, ci sono tantissimi ristorantini etnici: io e Dany abbiamo fatto altre scelte gastronomiche ma mi sarebbe piaciuto fare un saltino per cena. vabbè, sarà per la prossima volta! A due passi il Pantheon e la Sorbona, antichissima università parigina.
Tra le altre "cose" che ho adorato è da annoverare la Tour Eiffel in notturna; poi mi è piaciuta molto Notre Dame ( sembrava quasi di vederlo, Quasimodo, distruggersi d'amore per Esmeralda), Place de la Concorde con l'obelisco egizio di Luxor, il Louvre ( che abbiamo visto solo esternamente, data la mancanza di tempo per visitare le collezioni) e il canale Saint Martin, dove Amelìe si divertiva a lanciare pietre facendole rimbalzare sulle sue docili acque.
Avrei altre duemila cose da raccontarvi, ma volevo lasciarvi con qualcosina che a noi foodbloggers fa sempre tanto piacere: le sfiziosità ( mangerecce e non solo ) che ho provato. Qui sotto un collage dei miei posticini del cuore.
@Eric Kayser, innanzitutto, famoso panettiere i cui negozi sono sparsi per tutta Parigi. Noi ci siamo rifocillati con un the e un cooky ( non quanto di più francese si possa immaginare, ma era ottimo). Prezzi non modici ( il tutto mi è costato circa 5 € ) ma era buono!
@Simon-A, regno di ogni casalinga che si rispetti. Ho perso le bave tra scodellini, pentolini, cucchiaini e cosucce che già immaginavo sul blog...però non potevo esagerare con gli acquisti, ergo ho optato per un piccolo cucchiaino e una coppettina ( quella che vedete nel post del gelato al caramello e qui sotto ), lasciando gli occhi su tutto il resto.
@Tang Freres, 48 Avenue d'Ivry ,grandissimo e fornitissimo supermercato cinese, situato nella Chinatown parigina, nel 13° arr. Avrei passato tutto il pomeriggio lì, a spulciare tra verdure e frutti mai visti, pasta di riso di ogni foggia, alghe e condimenti vari. Inutile dire che io e Dany eravamo gli unici turisti, nonchè gli unici che dopo "Ohhhh...Ahhhhh...uhhh" sono usciti con un pacchetto di Soba e una bibita al mango. Strepitoso.
@Di Bruno ve ne avevo già parlato: io ho acquistato un pacchettino con 43 fave Tonka ma, anche lì, avrei comprato tutto, dai the, ai pepi di ogni colore e sapore, passando per curry e risi vari. Gentilissima la signora che ci ha servito, la quale ci ha anche fatto assaggiare un quadratino di pregiato cioccolato fondente.
@La Grand Epicerie ( 38 Rue de Sevres), sognatevi un cibo e lo vedrete materializzarsi sotto ai vostri occhi. C'è veramente di tutto: dai cereali provenienti da tutto il mondo, a dolciumi dei più rinomati pasticceri parigini, passando per salumi, formaggi, cioccolato, frutta e verdura, il tutto disposto come se fossimo in un museo. Mio bottino: 2 mele Granny Smith e un biscotto al cioccolato = 5 €. Ecco, forse fossi andata da Damiani avrei speso meno, ma una tantum..
@Librairie Gourmandt, in Rue Montmatre, luogo di perdizione per ogni foodblogger. Libri di cucina, ok, solo libri di cucina ma.....su tutto, persino manga giapponesi a sfondo culinario, ovviamente. Lì ho comprato sei dei tredici libri che mi sono portata a casa, ma ho lasciato il cuore e gli occhi su tutto ( soprattutto su due libricini di Clea ) e..Danilo sul morbido divanetto al secondo piano, quello dedicato ai libri di cucina in inglese e ai dolci.
Veniamo al lato pappa: i pranzi erano costituiti da panini ( per Dany) e yogurt e frutta ( per me), quindi passo direttamente alla cena. La prima sera abbiamo soddisfatto una mia curiosità: andare nel famoso Passage Brady, tipico "passage" al cui interno pullulano i ristoranti indiani. Io e Dany abbiamo cenato al Pooja (91 Passage Brady), recensito anche dalla fedele Loonely Planet. Prezzi modici ( Dany ha preso il menù da 13,00 € con entrèe, piatto principale e un dessert, tutto accompagnato da pane indiano e riso pilaf ; io ho optato per un curry di verdure e riso pilaf ) e servizio cordiale. Molte le scelte per i vegetariani ed i vegani. Due delle altre cene sono state consumate nel Quartiere Latino ( in un ristorante arabo- ottima la mia Tajine di verdure con cous cous- e in uno francese dove io ho potuto scegliere solo delle patate bollite e una vellutata di verdure ) ma sinceramente penso che sia troppo confusionario e turistico. Meglio senz'altro le ultime tre cene, in un ristorante giapponese in Rue Saint Anne, quartiere giapponese, appunto. Il nome del locale dovrebbe essere ( condizionale d'obbligo ) Lai Lai Ken, al 7 di Rue saint Anne, e ci siamo trovati così bene che per tre sere siamo tornati. Il ristorante era specializzato in zuppe di noodles gigantesche ( evidentemente molto buone, dato che il locale era pieno di giapponesi zuppa-muniti ) ma Dany ha optato per il menù da 13,50 € ( comprendeva ravioli al vapore o alla griglia, un secondo a scelta accompagnato da zuppa e riso al vapore e un dolce tipico ), mentre io ho preso per due sere le verdure al vapore con il riso e l'ultima sera verdure saltate, sempre con riso. In due non abbiamo mai superato i 23 €, acqua ( in caraffa ) compresa e con un servizio modesto ma cordiale. Non molte le scelte per i vegetariani/vegani, ma sono riuscita ugualmente a soddisfarmi e a sfamarmi.
Che aggiungere? Parigi, almeno una volta nella vita, è da vedere.
Assolutamente.
Commenti
per caso il ristorante era questo?
http://giardinociliegi.blogspot.com/2009/08/dreaming-japan-in-paris.html
Buona notte!
Oh, se magari hai in mente un altro viaggetto là, chiamami pure, ci conto, che ci organizziamo e partiamo insieme!! Un abbraccio
Carlotta: fantastica, hai ragione!!
Mi prendo i spunti perché sarò per prima volta a Parigi (per 24 ore!) i l 13 settembre.
Bacione