Castagnaccio
Sinceramente non so se la ricetta sia anacronistica o meno....forse giusto di due mesetti, dato che il mese delle castagne dovrebbe essere novembre. Fatto è che sempre per l'operazione "pulizia" di cui non vi sto più a raccontare mi sono trovata tra le zampe un pacco di farina di castagne, acquistato chissà quando.Ora: si ponevano alcuni problemi. Problema n.1. Dany mangia tutto ma assolutamente non parlategli di zucca ( e nonostante questo lo amo^_^) e castagne ( leggi: no torte di castagne, Montblanc, marron glaces), ergo una tortina per lui era fuori discussione. Problema n.2: mio padre venderebbe un rene per un salame, mentre non ama alla follia i dolci e la colazione la fa a fatica con due ( di numero) biscottini più un caffè al volo ( e qui si spiega il perchè le mie dosi sono sempre ridotte al minimo..e già così vi assicuro che fatichiamo a finire le torte che faccio). Domanda: cosa me ne faccio di un pacco di farina di castagne da 500 gr da terminare con una certa urgenza? Per fortuna, quando mi sono posta l'interrogativo, era giorno di Croce Rossa, nel senso che mio padre quella sera era di turno come volontario CRI. Ora, dovete sapere che una delle cose che mi diverte di più è chiedere, il mattino dopo, cos'hanno fatto in CRI, inteso come servizio d'emergenza. La risposta, 9 volte su 10 è :"...abbiamo mangiato..." e segue a ruota il menù. Ovviamente, quando c'è un'emergenza non c'è spaghetto alla carbonara o polenta concia ( sì, perchè mangiano sempre cose "leggerine" e di pronta e veloce preparazione ) che tenga: si molla tutto e si parte, con buona pace della pasta scotta o di indigestioni scontate durante la notte. Però i dolci possono essere mangiati in qualunque momento no? e considerando che nel turno con lui ci sono una decina di persone ( descritte come delle locuste affamate), ho pensato di fare la carina e rifilare loro un rustico castagnaccio. Che la farina fosse in prossimità alla scadenza non è dato sapere. E così in quattro e quattr'otto mi sono messa all'opera e sono anche riuscita a fare le foto prima che papà e torta partissero per la CRI. Pare sia piaciuta....Piccola nota: non c'è zucchero, come da tradizione. Mancano, purtroppo, i pinoli....ma c'è l'uvetta ( e vi risparmio il perchè della sua presenza :-) ). Se volete fare i raffinati, la ricetta suggerisce di aggiungere anche del rosmarino. Io, dato che i colleghi di mio padre non sono così "fineures", non ho osato.
Ingredienti per una teglia da 24 cm
250 gr di farina di castagne
3 cucchiai circa olio e.v.o.
3 dl acqua
uvetta q.b.
sale
Preparazione
Mettete in una ciotola la farina di castagne , unitevi un pizzico di sale e, poco alla volta, 3 cucchiai di olio e.v.o. e circa 3 dl di acqua tiepida. Lavorate con la frusta in modo da eliminare tutti i grumi e, al massimo, aggiungete ancora acqua: dovete ottenere una pastella densa. Rivestite una teglia di circa 24 cm di diametro con un foglio di carta da forno e versatevi il composto. Cospargete la superficie con l'uvetta che avrete ammollato in poca acqua e poi strizzato. Infornate in forno preriscaldato( cosa che non specifico mai, ma è da fare in tutti i casi di cottura in forno, tranne pochissimi casi) a 180° per 45' circa. La superficie dovrà essere screpolata. Fate raffreddare e servite.
Commenti
Senti ti possono interessare questi(a proposito di farina di castagne nella dispensa...) ?
http://lepappedialessandra.blogspot.com/2010/12/grissini-alla-castagna.html
Noi mettiamo anche pinoli, pistacchi di bronte e pochissimo rosmarino.
ciao
nunzia
Un bacione
Viola: allora devi provare :-)))
Federica: allora siamo telepatiche !!!!:-))
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