Crema di noci
Buon lunedì...Avete passato una serena Pasqua? Io sì, a parte qualche acciacco di stagione che ha impedito a me e a Danilo di stare fuori a lungo, dato che ieri siamo andati a trovare mio padre in montagna: pranzetto cucinato dal gentil papà e razzia di ciotole e piattini della nostra "lussuosissima magione alpina". Notare che sono venti anni che andiamo nello stesso posto, nella stessa casa (quella umida come le risaie vercellesi, di cui vi parlavo qua) e non avevo mai notato tre meravigliosi piatti che già immagino sul blog..Inutile dire, no?, che sono tornata ad Asti con una borsata tintinnante di caccavelle, neanche fossi andata al mercatino dell'antiquariato...Per il resto non ho nessuna ricetta figa da postarvi ma, piuttosto, riprendo quanto vi dicevo nella ricetta precedente. Parlavo del burro di noci. Ne ha già parlato la Chia, la Vale lo usa spessissimo, quindi io non aggiungo nulla (per giunta dispongo solo delle foto Instagram Style). Sappiate, però, che sono nella fase "quanto mi piace la frutta secca" (fase costante da qualche anno, devo dire) e da quando ho scoperto che oltre ad essere buona, a fare bene, etc etc è anche assai versatile, non me la faccio mai mancare. A dire il vero, prima di questo "burro" non avevo mai tentato l'autoproduzione: mi accontentavo della buonissima crema di arachidi Rapunzel e non mi spingevo più in là. Insomma: un po' come gli americani, che farebbero follie per il burro di arachidi (meno sano di quello della Rapunzel) ma non schioderebbero il popò dalla sedia per peritarsi di prepararlo. Poi un giorno ho voluto provare ma, dato che quello di arachidi già lo avevo, mi sono lanciata su quello di noci....e poi su quello di pinoli! Quello che stupisce, dicevo, è la grande versatilità di queste "cremine" (li chiamiamo, per comodità, burri, ma null'hanno a che vedere col burro solitamente detto): io, in due occasioni almeno, li ho usati come complemento per dessert, ma solitamente mi servono per insaporire preparazioni salate, dall'insalata alle minestre, fino a porridge e cous cous. Sì, anche nel riso latte, li ficco! La preparazione è elementare: basta disporre di un minipimer e di un po' di pazienza, dato che la parte più lunga sta nello sgusciare la frutta secca (noci nel mio caso).
Poi si mettono i gherigli nel minipimer, si aggiunge un pizzico di sale (opzionale) e qualche aroma (nel mio caso fava Tonka, ma anche qui potete omettere/sostituire/aumentare/diminuire), e si frulla a lungo, meglio se a piccole riprese. Il burro di pinoli è diventato bello compatto, questo di noci più granuloso. Quando vi sembrerà a posto, lo si toglie dal minipimer e lo si invasetta. Tutto qui. Conservare in frigo non troppo a lungo. Ho letto in giro alcune ricette, e vedo che spesso si aggiunge anche olio evo. Io, sinceramente, non l'ho messo, dato che già la frutta secca è, di suo, molto ricca di grassi, ma se volete una texture più simile ad una crema, potete utilizzarlo.
Secondo me, con un po' di sollecitudine, potrebbe diventare un'idea da proporre per il merendino di Pasquetta^_^
Commenti
Buona Pasquetta
Bellissimo il tuo blog!!!Ti seguivo da quando pubblicavi ricette su vegan blog e sei veramente diventata bravissima nel fare foto!
Ciao Ciao
Un bacione e purtroppo domani si ricomincia... Baci
Se non ci sei mai stata ti consiglio anche "Holland and Barret", non hanno prodotti freschi, ma hanno un'estesa varietà di frutta secca bio (anche io sono in fase frutta secca addicted!!)a prezzi mooolto più accessibili che qui in Italia, nonostante siano in sterline!
A presto!
riprendetevi eh, così cucini robe che Dani mangia, noi ammiriamo e replichiamo e tu mangi e fotografi con piattini vintage!!!
Non parliamo di caccavelle e di foodblogger..tra un pò nasconderò piattini e forchette e tazzine anche sotto il letto! ;)
ciao loredana
Guai a togliermi la mia manciata di frutta secca a fine pasto seguita da una mela!!!