Soda bread alle mele
Prima o poi doveva succedere. Sì. Che quella ricetta vista da Lei, e segnata nella lunghisssssssima lista dei must to, prima o poi prendesse vita. Da tempo l'avevo adocchiata e, da tempo, l'avevo segnata nelle ricette da fare. L'avevo appuntata di qua e di là. Su Pinterest. Su agendine varie. Su foglietti volanti. Dovevo solo più tatuarmela addosso e poi le avevo studiate tutte. Eppure no. C'era sempre qualche altra priorità che passava davanti a quel pigro soda bread alle mele. Mica per altro eh. Mi piaceva. Mi stuzzicava ma passava nel dimenticatoio e non so per quale strana legge della fisica. Ora. Bread, tecnicamente, significa Pane. E io col pane non ho un rapporto idilliaco. Lo mangio, ma per quanto riguarda l'home made credo di aver dato il peggio di me.
Avevo una bella scorta di Pasta Madre e l'ho fatta morire due volte. Ho provato col lievito di birra ma la soddisfazione non era mai massima (nonostante l'eutanasia praticata sulla mia povera PM, ad usare il lievito di birra mi sentivo un po' come la Benedetta nazionale che usa le patatine fritte surgelate per preparare il fish&chips).
Avevo una bella scorta di Pasta Madre e l'ho fatta morire due volte. Ho provato col lievito di birra ma la soddisfazione non era mai massima (nonostante l'eutanasia praticata sulla mia povera PM, ad usare il lievito di birra mi sentivo un po' come la Benedetta nazionale che usa le patatine fritte surgelate per preparare il fish&chips).
Mi resta l'ultimo tentativo con la macchina del pane, prenotata all'Esselunga dopo una colletta di punti in cui ho coinvolto amici vicini e lontani (come diceva Nunzio Filogamo) e parenti fino al sesto grado, e poi mi metterò il cuore in pace. Che significa una sola cosa: panetteria. Però il Soda Bread non è un Pane con lievito. No. E' qualcosa di diverso e che va per la maggiore in Scozia, Irlanda e Gran Bretagna e che utilizza il bicarbonato di sodio come agente lievitante. Nel web ne ho trovate diverse versioni ma come dicevo sopra, sono rimasta folgorata da questa ricetta in cui c'era tutto ciò che io amo: i fiocchi di avena e le mele. Pochissimo zucchero. Niente lievito ma bicarbonato. Perfetto. Mi sembrava facile (cosa da non sottovalutare, almeno per la sottoscritta), veloce, ragionevolmente poco calorico. E così, un sabato pomeriggio di non so più quale settimana fa (come avrete capito qui tutto è un po' in ritardo) mi sono messa al lavoro. Rispetto alla ricetta di sabine ho variato ben poco. In sostanza ho solo dimezzato le dosi e sostituito lo yogurt con latte di soia. In pratica Sabine suggeriva di utilizzare metà latte e metà yogurt, mentre io ho usato solo latte (di soia). Liberi voi di fare come me o seguire la ricetta originale.
Soda bread alle mele di Sabine
Dosi originali tra parentesi
100 gr di farina 00 (200 gr)
100 gr di farina integrale (200 gr)
50 gr di fiocchi di avena (100 gr)
100 gr di mela grattugiata (200 gr)
150 ml di latte di soia (300 ml)
65 ml di acqua (130 ml)
1 cucchiaio di zucchero di canna (2)
1 cucchiaino abbondante di bicarbonato (3)
1/2 cucchiaino di sale (1)
Preparazione
Preriscaldate il forno a 180°. In una ciotola setacciate le farina con il sale, il bicarbonato e i fiocchi di avena. Miscelate il latte con l'acqua e versatelo nella ciotola delle "farine", quindi aggiungete le mele. Mescolate, senza lavorarlo troppo, l'impasto, quindi versatelo in uno stampo da plum cake (il mio era piccolo ma se seguite la ricetta originale, raddoppiando le dosi, va bene uno 25x10 cm), livellatelo e incidetene la lunghezza con un coltello. Infornate a per circa 35'. Servite tiepido.
Commenti
come tutte le altre millemila, prima o poi, sarà fatta, si si!
buon we, baci!
Il soda bread invece non l'ho mai provato: sono un pochino diffidente nei suoi confronti, ma nel frattempo mi attira moltissimo. prima o poi mi deciderò a provarlo!
buon pomeriggio! :*
meno male che ci sei tu a salvarci con questa ricetta!!!!!!!
un bacione ^_^