Voglia di India n. 2 ? Raita
Non so voi, ma io ho una voglia di mollare baracca e burattini e andare a fare un viaggio, che neanche avete idea. O forse sì. Non importa che sia un viaggio importante: al momento mi "accontenterei" di andare a Parigi. Anzi, ve la dico tutta: al momento ho una gran GRAN voglia di andare a Parigi ma. Ma sono in ristrettezze economiche, cosa che detta da una che sabato si è comprata una libro da trentasette (lo scrivo in lettere così fa meno effetto) euro - ah no, trentacinqueecinquanta dato che avevo lo sconto Feltrinelli - fa ridere, ma è così. E quindi mi accontento di andare a zonzo per Torino, Milano e Genova. Mete accessibili, insomma. Per i viaggi ho tempo. Sperando che qualche cliente legga questo post, si impietosisca e si decida a pagarmi le parcelle, aperta e chiusa parentesi. Dicevo che ho voglia di viaggiare. Per ora lo faccio con la fantasia e vi riporto in India.
Dopo esserci stati la settimana scorsa, ci ritorniamo perchè il Lassi non era sufficiente. Serve qualcosa per aprire il pasto, no? e lo apriamo con una salsina che, devo dire, ricorda abbastanza lo Tzatziki greco, ma con qualche variante. Un "dip" (che fa molto figo detto così) a base di yogurt, cetrioli, spezie e pomodorini, da servire col tipico pane indiano. Una cosuccia fresca e "easy", speziata quanto basta e perfetta per il periodo.
Che poi, voglio dire, non è che dovete per forza fare un intero pranzo indian style con tanto di tandoori, samosa e raita per rinfrescare i palati: basta quest'ultima per portarci lontano con la fantasia e fare bella figura con poca spesa e meno ancora sbattimento, che si sa, fa caldo e di faticare ai fornelli non ne abbiamo voglia. Quindi, riassumendo, questa salsina la potete servire accompagnata da riso pilaf o pane rooti o chapati come si conviene, ma anche da una nostrana bruschetta e cruditè varie. Potete anche condirci un'insalata, volendo, o farcire dei wraps. O, ma qui io esco di scena, accompagnare dei secondi di carne o di pesce (meglio il seitan però). Tutto all'insegna della cucina fusion, insomma. Io l'ho mangiata così, in purezza, accompagnata da riso bollito (pilaf era già troppo elaborato, data la voglia di cucinare che ho al momento) e, con quella avanzata, ci ho condito degli spaghetti di zucchini, mia ossessione estiva. La ricetta della Raita la trovate in qualunque ricettario di cucina indiana ma non è necessario scomodare la "bibbia della cucina indiana" che, invece, riserverei per preparazioni più particolari e meno commerciali. Io ho preso l'idea da un ricettario comprato in quel di Londra (segue pianto a dirotto) e decisamente interessante: Vegetarian with a vengeance, di cui devo parlare presto.Il libro, ricco di spunti, idee, sfizioserie etc etc, ne presenta varie versioni ma io ho scelto questa, semplice e classica: cetrioli, pomodori e cumino. E yogurt, ovviamente. Per me di soia. La ricetta originaria prevede lo yogurt vaccino, però: fate come preferite. L'importante è, cavasandir, che sia yogurt al naturale (non usate il Muller, ecco...). Tutto qui. La ricetta si fa praticamente da sè. Voi dovete solo metterci la bocca e mangiare.
Raita
Ingredienti per due persone
250gr di yogurt bianco (di soia)
1/4 di cetriolo
1 pomodoro piccolo
sale
cumino in polvere
Preparazione
Lavate la verdura e pelate il cetriolo. Dopo avergli tolto i semini, tagliatelo a cubetti. Tagliate a cubetti anche i pomodori. Mettete lo yogurt in una ciotolina col cetriolo, aggiungete il cumino in polvere, un pizzico di sale e mescolate. Tenete al fresco fino al momento di servire e guarnite con i pomodori.
Commenti
Mi conosolo con questa preparazione indiana va :)
Un bacione
p.s. foto stupende!
un baciotto
Ma nel frattempo, assaggiando questo piatto ad occhi chiusi saremo in India, tra i suoi profumi e sapori speziati.
E poco importa se non ci siamo mossi da casa, questa è la piccola magia del cibo.
E anche bellissime foto come queste aiutano!! ;)
Tra l'altro ho giusto tutti gli ingredienti in casa... uhm... quasi quasi...
baci :*
Ciao!
Però, come te, mi "accontento" di viaggiare in cucina, che non è mai cosa da poco :-)
Non conoscevo la Raita, devo rimediare! Bacioni