Spezzatino di seitan
Prima che sia davvero troppo tardi per postare una ricetta di tal fatta ( cosa che in effetti pare, date le temperature di questi giorni), mi sbrigo e vi posto uno spezzatino. Ahia, lo spezzatino. Una di quelle cose che, insieme al ragù, alla fettina al burro e al polpettone, da onnivora detestavo. Impazzivo (batto il petto e recito dieci mea culpa) per l'arrosto al forno, per la carne cruda (mi inginocchio sui ceci), persino per la Simmental (mi lego il cilicio al corpo), ma odiavo lo spezzatino di carne. Non che le cose migliorassero con quello di pesce, fatto peraltro poche volte: ho sempre detestato le cotture in umido. A me il cibo piaceva e piace cotto in forno, sulla piastra (cosa che vale anche per le verdure), al limite crudo, ma non in umido! Solo recentemente ho scoperto i curry che, nella sostanza, sono assimilabili agli spezzatini. Solo come concetto però, e il fatto che vengano invasi dalle spezie sicuramente gioca a favore di questo tipo di cotture che, ribadisco, è lontana dalle mie preferenze.
Quando mio padre, specialmente di domenica, mi annunciava che ci sarebbe stato lo spezzatino con la polenta a pranzo, io replicavo "Ok, io mangio la polenta". Non mi andava, ecco.
Ben strano che vi proponga uno spezzatino di seitan, dunque. Il fatto è che nella vita è giusto cambiare, variare, provare, e se ho mangiato (costretta n.d.r.) quello di carne, perchè non provare quello di seitan? Tra l'altro volevo farlo assaggiare anche ad ospiti tradizionalisti, e non potevo certo incominciare da un curry di seitan al latte di cocco. Per dire: un colpo al cerchio e uno alla botte e siamo tutti contenti. Due paroline sul seitan, fonte di proteine ma, ahimè, anche di glutine (ergo: se avete a cena amici celiaci NON proponeteglielo neppure). Ammetto che, proprio per l'elevatissimo apporto di glutine, tendo a non consumarlo spesso: non sono celiaca ma sostengo che non sia bene eccedere con gli alimenti che lo contengono, anche perchè nella vita di tutti i giorni ne assumiamo fin troppo, pur non volendo.
Così come assumiamo un sacco di "porcherie" pur incoscientemente (o per distrazione, come nel mio caso: ho appena scoperto di essermi ingurgitata un sacco di cocciniglia contenta nei mie adorati yogurt alla ciliegia. E 120. Colpa mia che non leggo sempre attentamente, ma tanto valeva mi mangiassi una bistecca e non mi professassi vegetariana, a questo punto). Il glutine non è certo una porcheria, sia ben chiaro, ma ritengo che sia comunque bene non eccedere e, anche se non si è intolleranti, dobbiamo assumerne meno rispetto a quanto siamo abituati, considerando che riso e tanti altri cereali ne sono privi. Aperta e chiusa parentesi.
Torniamo al seitan che una volta alla settimana, alternato a legumi e tofu, va bene. Scegliete voi cosa fare: se partire dalla farina (come ho fatto qui e come fa Angie), dal glutine già pronto, o se comprarlo già fatto. Personalmente consiglio le prime due soluzioni. Preparare il seitan partendo dalla farina manitoba è molto soddisfacente e l'ho fatto tante volte. E' però un lavoretto che porta via mezza giornata, richiede il consumo di tanta acqua, lo spreco di amido e l'impiego di un bel po' di energia fisica . D'altro canto quello già pronto e venduto nei negozi bio è proprio l'ultima spiaggia, quello cui ricorrere se siete di fretta o avete ospiti all'ultimo minuto : sarà buono, ma in alcuni cibi preferisco controllare quello che metto dentro (cosa che bisognerebbe fare con tutto ciò che si mangia ma vivendo in una società frenetica, avendo lavori che ci occupano tanto o poco tutto il giorno, è quasi impossibile e ricorrere ai prodotti industriali è quasi un passaggio obbligato). Un buon compromesso è ricorrere al glutine già pronto e venduto sfuso o in sacchetti (ringrazio il mio spacciatore Negozio Leggero di Asti, con Lorenzo e Alice ): basta aggiungere 250 ml di acqua per 160 gr di glutine ( e ne viene fuori già una bella quantità) impastarlo e poi procedere come con quello ottenuto dopo i vari lavaggi, ossia bollirlo per circa 45' in un brodo cui aggiungerete alga kombu, salsa di soia e tutto ciò che preferite.
Vantaggi: non consumate troppa acqua, non perdete troppo tempo (in pratica saltate la fase del riposo e del lavaggio), potete comunque insaporirlo come meglio credete e rimane buono.Un pochino più spugnoso rispetto a quello già pronto ma personalmente preferisco questa consistenza a quella compatta.
Ciò detto, e liberi voi di fare come preferite, veniamo alla ricetta. Un "classico" spezzatino da servire con la polenta (in inverno) o con una fresca insalatina (da adesso in avanti). Piccola nota: le dosi ve le do partendo dal seitan già pronto (ossia lavato e bollito) fermo restando il discorso fatto sopra. Decidete voi quale utilizzare, anche tenendo conto delle vostre esigenze e del vostro stile di vita: mi rendo conto che consigliare alla donna manager di preparare il seitan partendo dalla manitoba sarebbe troppo, ma chi può impiegare mezza giornata, è meglio che lasci perdere qualsiasi preparato e incominci ad impastare. Sappiate solo che ne servirà circa quello che indico (dosi per quattro persone, ma sapete bene che se avete fame e volete mangiarvelo in due il discorso non cambia ). Per fare il seitan partendo dalla farina seguite il post che vi ho indicato sopra, mentre se volete utilizzare il glutine cercatelo nei negozi bio e seguite le istruzioni riportate.P.S. a fondo post vi lascio qualche foto del mio week end
Quando mio padre, specialmente di domenica, mi annunciava che ci sarebbe stato lo spezzatino con la polenta a pranzo, io replicavo "Ok, io mangio la polenta". Non mi andava, ecco.
Ben strano che vi proponga uno spezzatino di seitan, dunque. Il fatto è che nella vita è giusto cambiare, variare, provare, e se ho mangiato (costretta n.d.r.) quello di carne, perchè non provare quello di seitan? Tra l'altro volevo farlo assaggiare anche ad ospiti tradizionalisti, e non potevo certo incominciare da un curry di seitan al latte di cocco. Per dire: un colpo al cerchio e uno alla botte e siamo tutti contenti. Due paroline sul seitan, fonte di proteine ma, ahimè, anche di glutine (ergo: se avete a cena amici celiaci NON proponeteglielo neppure). Ammetto che, proprio per l'elevatissimo apporto di glutine, tendo a non consumarlo spesso: non sono celiaca ma sostengo che non sia bene eccedere con gli alimenti che lo contengono, anche perchè nella vita di tutti i giorni ne assumiamo fin troppo, pur non volendo.
Così come assumiamo un sacco di "porcherie" pur incoscientemente (o per distrazione, come nel mio caso: ho appena scoperto di essermi ingurgitata un sacco di cocciniglia contenta nei mie adorati yogurt alla ciliegia. E 120. Colpa mia che non leggo sempre attentamente, ma tanto valeva mi mangiassi una bistecca e non mi professassi vegetariana, a questo punto). Il glutine non è certo una porcheria, sia ben chiaro, ma ritengo che sia comunque bene non eccedere e, anche se non si è intolleranti, dobbiamo assumerne meno rispetto a quanto siamo abituati, considerando che riso e tanti altri cereali ne sono privi. Aperta e chiusa parentesi.
Torniamo al seitan che una volta alla settimana, alternato a legumi e tofu, va bene. Scegliete voi cosa fare: se partire dalla farina (come ho fatto qui e come fa Angie), dal glutine già pronto, o se comprarlo già fatto. Personalmente consiglio le prime due soluzioni. Preparare il seitan partendo dalla farina manitoba è molto soddisfacente e l'ho fatto tante volte. E' però un lavoretto che porta via mezza giornata, richiede il consumo di tanta acqua, lo spreco di amido e l'impiego di un bel po' di energia fisica . D'altro canto quello già pronto e venduto nei negozi bio è proprio l'ultima spiaggia, quello cui ricorrere se siete di fretta o avete ospiti all'ultimo minuto : sarà buono, ma in alcuni cibi preferisco controllare quello che metto dentro (cosa che bisognerebbe fare con tutto ciò che si mangia ma vivendo in una società frenetica, avendo lavori che ci occupano tanto o poco tutto il giorno, è quasi impossibile e ricorrere ai prodotti industriali è quasi un passaggio obbligato). Un buon compromesso è ricorrere al glutine già pronto e venduto sfuso o in sacchetti (ringrazio il mio spacciatore Negozio Leggero di Asti, con Lorenzo e Alice ): basta aggiungere 250 ml di acqua per 160 gr di glutine ( e ne viene fuori già una bella quantità) impastarlo e poi procedere come con quello ottenuto dopo i vari lavaggi, ossia bollirlo per circa 45' in un brodo cui aggiungerete alga kombu, salsa di soia e tutto ciò che preferite.
Vantaggi: non consumate troppa acqua, non perdete troppo tempo (in pratica saltate la fase del riposo e del lavaggio), potete comunque insaporirlo come meglio credete e rimane buono.Un pochino più spugnoso rispetto a quello già pronto ma personalmente preferisco questa consistenza a quella compatta.
Ciò detto, e liberi voi di fare come preferite, veniamo alla ricetta. Un "classico" spezzatino da servire con la polenta (in inverno) o con una fresca insalatina (da adesso in avanti). Piccola nota: le dosi ve le do partendo dal seitan già pronto (ossia lavato e bollito) fermo restando il discorso fatto sopra. Decidete voi quale utilizzare, anche tenendo conto delle vostre esigenze e del vostro stile di vita: mi rendo conto che consigliare alla donna manager di preparare il seitan partendo dalla manitoba sarebbe troppo, ma chi può impiegare mezza giornata, è meglio che lasci perdere qualsiasi preparato e incominci ad impastare. Sappiate solo che ne servirà circa quello che indico (dosi per quattro persone, ma sapete bene che se avete fame e volete mangiarvelo in due il discorso non cambia ). Per fare il seitan partendo dalla farina seguite il post che vi ho indicato sopra, mentre se volete utilizzare il glutine cercatelo nei negozi bio e seguite le istruzioni riportate.P.S. a fondo post vi lascio qualche foto del mio week end
Spezzatino di seitan
Ingredienti per 4 persone
350 gr di seitan *
2 carote
1 scalogno
vino bianco per sfumare
brodo vegetale q.b.
salsa di soia
olio evo q.b.
prezzemolo
* fatto da voi o già pronto. L'importante è che il prodotto finito sia 350 gr
Preparazione
Lavate bene la carota e tagliatela a rondelle. Pelate lo scalogno e tritatelo grossolanamente. Tagliate il seitan a cubetti delle stesse dimensioni (oppure sfilacciatelo con le mani) e mettete da parte. Fate rosolare in una padella di terracotta un filo di olio, aggiungete lo scalogno tritato e fatelo stufare per 2, 3 minuti , sfumando con un goccio di vino bianco. Aggiungete quindi le carote e il seitan a cubetti. Fate cuocere su fuoco lento fino a quando le carote saranno tenere, aggiungendo brodo vegetale o acqua se dovesse asciugare troppo. Verso fine cottura aggiungete un cucchiaio di salsa di soia (se volete un sughetto più consistente aggiungete anche un cucchiaio di farina stemperata in brodo vegetale). Spegnete, spolverizzate di prezzemolo e servite.
Accompagnate con riso pilaf, patate bollite o polenta
Commenti
bacione
Io avevo visto un documentario sugli additivi, i cosiddetti E, quindi conoscevo la cocciniglia... Da quel giorno evito di comprare prodotti colorati artificialmente, ma alla fine si deve scendere a qualche compromesso se non si vuole impazzire con le autoproduzioni :-) Per fortuna almeno su frutta e verdura bio si va sul sicuro!
Un bacione e buona settimana :*
V
il seitan lo adoro, ma pure io non lo prendo spesso.. 1 volta ogni 10 gg, vado più che altro di tofu piuttosto.. no, non sono celiaca ma il glutine non è certo una cosa di cui fare scorpacciate e scorte..
adoro questo spezzatino, curry o come dir si voglia..
baci tesoro
A differenza del tofu il seitan mi garba di piu', potrei anche provare a sperimentare la creazione dalla farina. Deve essere stimolante