Chips di cavolo riccio ( Kale ) al miso e tamari

Durante i miei dieci giorni a New York ( segue lacrimuccia valle di lacrime ), oltre a capire che la cicogna, quando mi ha portato a destinazione, è stata una gran bastarda perchè poteva dirottarmi negli States, ho realizzato che oltreoceano sono secoli più avanti di noi sotto diversi aspetti, non ultimo il cibo. Beh, a dire il vero già lo avevo capito ( ma forse basta recarsi fuori dall'Italia per realizzarlo in pieno ), ma questa volta ne ho avuto la conferma. Lo andavo dicendo qualche post fa: mentre qui il veganesimo, il crudismo, e altri stili di vita alternativi vengono o guardati con diffidenza o adottati per una moda momentanea, ovviamente escludendo coloro che hanno valide ragioni etiche o salutistiche e se ne fregano del fatto che dire "vegano, crudista" fa indubbiamente figo, altrove è una cosa normalissima, così come essere onnivori. 
Non solo esistono un sacco di ristoranti dedicati, ma nella maggior parte dei casi, onnivori e vegetariani ( oltre ai vegani, ai crudisti, ai fruttariani e chi più ne ha più ne metta ) riescono a condividere lo stesso tavolo senza alcun problema, dato che ogni menù presenta anche le opzioni cruelty free.
Inoltre, benchè si pensi agli Stati Uniti come al regno dello junk food, questo non corrisponde alla realtà. Certo, anche là ci sono tante catene di fast food, i cibi hanno spesso dimensioni xxl e colori fluo, ma accanto agli hot dog ed agli hamburger, fioccano i cibi sani.
E gli americani sono particolarmente sensibili sul tema. Pensate che persino l'acqua ha riportato il relativo valore nutrizionale, per dirne una. 
A parte questi eccessi, basta recarsi da Whole Food o nei vari farmer market ( tecnicamente il mercato dei contadini ) come quello di Union Square, per rendersi conto di quanta gente sia sempre più attenta alla salute. 
Non mi dilungo, anche perchè la nostalgia è troppa e rischierei il collasso,  e vado dritta al punto. 
Tra la verdura che gli americani amano di più c'è il famoso Kale, o cavolo riccio, che qui in Italì pare non si trovi.
In compenso a New York non solo l'ho mangiato varie volte in insalata, ma l'ho visto anche nel supermercato più scarso ( che comunque ha più scelta dei nostri ben forniti ) sotto forma di chips da sgranocchiare davanti alla tv o per strada. Basta semplicemente scorrere qualche blog straniero ( o quello della mia Chia ) per rendersi immediatamente conto di quanto sia amato e consumato in ogni modo. 
In particolare, le chips di cavolo riccio sono adorate dai crudisti ( ed infatti io le ho viste quasi sempre nel reparto dedicato al raw food ), che le preparano con l'essiccatore e se le pappano con gusto come se fossero patatine.
Io purtroppo non ho questo meraviglioso aggeggio ( appello alla mia dolce metà: ne ho assolutamente bisogno ) ma, non solo: non avevo mai visto in Italia il cavolo riccio, ragion per cui me lo coccolavo un po' come un sogno proibito.
Sì che da Asti ( il regno del nulla ) non mi sposto molto, e quando lo faccio non è per andare a fare la spesa, ma so che è una rarità. Poi, sabato scorso, all'Esselunga, nel reparto insalate, cosa vedono i miei occhi? Qualche busta di Kale, cavolo riccio, e la scritta Novità. 
Con gli occhi luccicanti ed il cuore in fibrillazione, neanche ci ragiono e agguanto il bustone, stringendolo al petto come se fosse un bambino piccolo e poi dirigendomi trionfante, con il mio cavolo alzato a mezz'aria a mo' di trofeo, verso un Danilo visibilmente imbarazzato ( credo di aver lanciato anche qualche urletto). 
A casa ho passato in rassegna buona parte dei miei ricettari per decidere cosa farne ed alla fine ho optato per la semplicità: le chips, non in versione crudista essendo io sfornita dell'essiccatore ( lo ribadisco ), ma in forno. Come primo esperimento ho forse voluto strafare un po', facendolo marinare in miso e tamari, accoppiata geniale ma forse un po' troppo d'impatto per i palati non avvezzi. Comunque, per chi è abituato ai sapori belli forti come lo è la sottoscritta, queste sono una droga e vi confesso che me le sono pappate tutte.
Vi lascio, quindi, la mia ricetta delle chips di cavolo riccio, ricordandovi però che anche una semplice marinata di olio e sale, per incominciare, andrà benissimo

Kale chips ( cavolo riccio) al miso e tamari
Per una piccola porzione

150 gr di kale
Un cucchiaio di succo di limone
Un cucchiaio di olio evo
Un cucchiaino di miso
Un cucchiaio di tamari o salsa di soia dolce

Preparazione
Preriscaldate il forno a 150°.
Spezzettate le foglie di cavolo riccio togliendo la parte finale dura e fibrosa, quindi mettetele in una ciotola. Fate una vinagrette con gli altri ingredienti, quindi versatela sul cavolo e massaggiatelo bene con le mani per fare insaporire tutte le foglie. Rivestite una teglia con carta da forno, disponetevi il cavolo, distanziando bene tutte le foglie ed infornate per circa dieci, quindici minuti ( ma controllate bene la cottura per evitare che bruci), rigirando la teglia dopo i primi cinque minuti. Quando le foglie saranno croccanti e più scure, spegnete, togliete la teglia dal forno e mettete  il cavolo in una ciotolina. Servite.

Variazioni e suggerimenti:
- La marinata può essere quella che più vi suggerisce la fantasia: semplice olio e un pizzico di sale grosso alla fine; olio, peperoncino e sale; olio e semi di sesamo....Io non ho aggiunto sale in quanto sia il miso che la salsa di soia sono parecchio salati
- Se avete l'essiccatore, disponete le foglie nell'apposito cestello dopo averle fatte marinare e seguite le istruzioni dell'apparecchio, così da ottenere un prodotto 100% raw ;
- Mangiatele come se fossero patatine, oppure aggiungetele alle insalate o alle zuppe per ottenere una nota croccante.

Commenti

A New York sono parecchio avanti, ma sono convinta che negli Stati Uniti ci siano parecchi posti in cui la pensano ancora come qui. Il kale è nei miei sogni da tempo, è inutile che ti dica che guardo sempre se lo vendono ma non l'ho ancora trovato! Ora passerò in rassegna anche i supermercati :-)Anche io farei le chips e la tua versione orientale mi ispira un sacco! Un bacione e buona giornata :-*
elenuccia ha detto…
New York è New York, non tutta l'america è come New York, anzi. Qua non ho mai visto questi tipo di cavolo, credo di non averlo neanche mai assaggiato. O forse si non sapendo cosa fosse. Sa di cavolo o è più tipo radicchio?
Patalice ha detto…
quando andai negli States, ero troppo giovane per apprezzare altro al di fuori dei mille fast food dove rimpinzarmi senza pensieri, meriti del metabolismo, e colpe dell'inesperienza...
oggi sarei più accorta, anche se per me, che ho avuto la fortuna di viaggiare molto, l'impareggiabilità della cucina italiana rimane salda
Francesca Quaglia ha detto…
grazie Virgy!! un bacione
Francesca Quaglia ha detto…
no Ele: sa proprio di cavolo:))) Un abbraccio
Francesca Quaglia ha detto…
beh..così avrai un buon motivo per tornarci!^_^ bacioo
Ely ha detto…
Ma che buona, Francy!! <3 Menomale che la mitica Esselunga ti ha salvata, altrimenti non avremmo goduto di questa fresca bontà! :D Hai ragione, basta uscire dall'Italia per capire che esiste un mondo.. e non è quello che pensavamo di vedere qua. Non commento.... :/ Un abbraccio grandissimo :>
Francesca Quaglia ha detto…
<3 tanti <3 <3 <3
Monsieur Tatin ha detto…
Insomma, più salutari (e forse più gustosi) dei pop corn. Ottimi da sgracchiare il mercoledì sera davanti al nostro programma così tragico da essere uno dei preferiti.
Mi chiedo, passerano l'esame dell'IG (inteso sia come indice glicemico che come instagram, viste le nostre recenti peripezie sul social network) ? :P
Francesca Quaglia ha detto…
non so, marito....dipende da cosa tu li abbini ;) . Per l'altro IG bisogna tenere d'occhio la pagina di tusaichi: se me la ruba, vuol dire che l'esame è stato superato brillantemente. Un bacione
Mila ha detto…
La prima volta che vedo questo cavolo riccio!!!
Ileana ha detto…
Francy in questi giorni ho pochissimo tempo, ma ci tenevo a lasciarti un saluto :)
Passerò con più calma tra qualche giorno, intanto mi passo qualche chips? :P
Un bacione bella!
Francesca Quaglia ha detto…
Grazie a te, carissima <3