New York New York- edizione 2016

Eravamo rimasti, due anni fa, a questo punto: una serie di post sul mio secondo viaggio in quella che (posso dirlo) è ufficialmente la mia città del cuore. Credevo che dopo esserci stata due volte, la terza sarebbe stata sotto tono. Addirittura sono partita con mille ansie ed un certo senso di paura: paura di lasciare la mia tranquilla routine, paura che tutti i malesseri fisici manifestatisi durante gli ultimi viaggi sarebbero tornati, paura di non reggere dieci giorni fuori casa. E invece no: sono stati dieci giorni magnifici. Forse perchè New York è LA casa. La città che sa farti sentire a tuo agio fin dalla prima volta che ci metti piede.
Il luogo dove potresti tranquillamente vivere anche da solo senza sentirti fuori posto (e già mi immagino le dita puntate contro a questa mia affermazione e i "non puoi dirlo fin che non provi". Beh, io penso che sì, potrei tranquillamente farcela e anche trovarmi a mio agio, non fosse per la distanza che irrimediabilmente mi separerebbe da mio padre). Non ci sono mai abbastanza parole per descriverla, New York.
Contraddittoria, perchè si passa dalla confusione totale di Times Square alla pace di Brooklyn; colorata, luccicante, tollerante, elegante, moderna, maestosa, forte. E fragile, come ci ricordano le immagini che in questi giorni scorrono alla tv in occasione dell'anniversario degli avvenimenti dell'11 settembre. Fragile ma così forte da rialzarsi e tornare splendida, fiera.
Due anni fa vi avevo portati, giorno dopo giorno, con me: eravamo stati ad Harlem, a Central Park, eravamo saliti sul Top of the Rock ed avevamo percorso l'High Line. Questa volta, invece, atteso che abbiamo all'incirca seguito lo stesso percorso della volta scorsa, integrandolo con Brooklyn ( che consiglio assolutamente ), voglio lasciarvi qualche informazione più utile e spiccia, che magari farà comodo a chi si appresta a visitarla per la prima volta. Sono tante informazioni e ve le voglio scrivere adesso a mente ancora calda: sarà un promemoria che servirà anche a me...perchè ci sarà una quarta volta. Lo so.
Arrivare a New York
Beh, sul punto non vi dirò nulla di che. Noi abbiamo volato ( e anche molto bene ) con Alitalia.
Partenza da Milano Malpensa ( alle 13.00. Per i voli intercontinentali ricordatevi di arrivare tre ore prima ) e arrivo a JFK. New York è sei ore indietro rispetto all'Italia, quindi siamo atterrati alle 16.00 circa ora locale dopo un volo di sette ore e quaranta. Il volo, lo dico subito, è impegnativo. Armatevi di santa pazienza, qualche buon libro, cercate di bere spesso e di muovervi il più possibile, per quanto possibile.
Per evitare gli effetti del jet leg ( che io e Dany stiamo ancora patendo ), prendete melatonina fin da qualche giorno prima della partenza. Il pasto a bordo per me era vegano ( richiesto espressamente in fase di prenotazione dalla mia amica Federica R.) e assolutamente dignitoso. Ovviamente, prima di partire, compilate on line l'Esta, controllate i passaporti, fate una buona assicurazione sanitaria giaccè là ogni minima cosa che riguardi la salute si paga cara e salata, e NON portate cibo sfuso in valigia ( dagli USA potete portare quello che volete, ma dall'Italia no; vi faranno compilare a bordo un'apposita dichiarazione da esibire alla Dogana. Per esperienza, se avete in valigia biscotti o altri prodotti secchi confezionati, nulla da dichiarare, mentre se portate con voi frutta fresca, mangiatela prima di atterrare altrimenti dovrete dichiararla ). Ovviamente nessun liquido nel bagaglio a mano (oppure metteteli nella bustina trasparente da esibire ai controlli ), ma questa è una raccomandazione che vale per ogni volo.
Atterrati a JFK vi attenderanno i controlli dei passaporti e l'identificazione ( occhi, impronte digitali e domandine di rito): operazione che può essere relativamente veloce ( un'oretta due anni fa ) o molto lunga: questa volta, a causa di un leggero accumulo di voli, è durata più di due ore.
Conclusa questa fase e recuperate le valigie, potete scegliere di entrare a Manhattan con la metro , con il taxi, o con altri mezzi tipo shuttle o pulmini. Il mezzo più comodo, ovviamente, è la metro ma faccio coming out: questa volta ero troppo cotta per prenderla, giacchè si tratta di prendere il treno che porta fuori dall'aereoporto, reperire la metro e fare circa 40' fino a destinazione, con valigie al seguito. in un luogo generalmente freddo (l'aria condizionata, sui teni della metropolitana è a manetta) e affollato. Operazioni fattibili, ma non dopo due ore e mezza di coda. Abbiamo, quindi, optato per il taxi.
Dal JFK a Manhattan ci sono tariffe fisse: 50 $ + pedaggio + tasse ( calcolate al 20% ), così per un totale di 70 $ e un'oretta e mezza di auto. Lo rifarei altre mille volte, perchè la comodità di consegnare le valigie e dover scendere tranzolli a destinazione, non ha prezzo. Lo prendete fuori dall'aereoporto (quelli gialli o i nuovi verdi) vi rilasceranno una ricevuta con il nome di chi ve l'ha rilasciata, l'identificativo del taxi ed il prezzo. Premetto che corrono come dei matti: non spaventatevi!
Al ritorno abbiamo pagato di più: 90 $ mancia compresa, e sul punto dovrei appurare se ci sono tariffe fisse o meno ma, anche al ritorno, ero talmente stanca da preferire la comodità al risparmio.
La metro
Considerando che girare a piedi, SOLO a piedi, è impossibile, e prendere sempre taxi è antieconomico, vi consiglio di optare per l'abbonamento settimanale a 35 $ ( anzi, 35$+1$ per la tessera e così 36$), decisamente conveniente dato che il singolo biglietto costa 2,75 $. La metro vi porterà a destinazione, dopodiché marcerete: considerate che noi in dieci giorni abbiamo percorso circa 220 km ( una media di 20,22 km a giorno). Sempre con la metro potrete usufruire della funicolare che porta a Roosvelt Island e che è un'esperienza davvero carina. Importante è distinguere due direzioni: Uptown e Harlem (in su) e Downtow e Brooklyn (in giù). Fate attenzione se dovete prendere la metro durante il fine settimana, giacchè alcune linee vengono soppresse.

Dormire
Che dire? qui avrete millemila possibilità ma, in generale, New York non è a buon mercato e, peraltro, gli standard non rispecchiano quelli a cui siamo abituati. Un quattro stelle, giusto per fare un esempio, equivale ad un nostro tre stelle, come pulizia.
Noi abbiamo soggiornato al Cambria Hotel and suites Times Square, prenotato nove mesi prima su Booking e con un ottimo rapporto qualità-prezzo. Centrale e comodo come posizione, è moderno, più pulito dei predecessori, con frigorifero e microonde in camera e personale gentilissimo. Non avevamo la colazione inclusa ( c'era la possibilità di farla in hotel, al costo di 21 $ a persona! ) ma con la dotazione di cui sopra e una miriade di supermercati a disposizione, abbiamo fatto delle ottime colazioni in camera ( ma qui, magari, apro un capitolo a parte ) risparmiando abbastanza.
Per tagliare ulteriormente sul budget, potete optare per un appartamento: questa soluzione, però, è conveniente solo se siete un gruppo di amici, così da potervi dividere le spese. Se siete una coppia, come noi, scegliete l'hotel.
Io vi consiglio il Cambria assolutamente, ma cercate su Booking le offerte.

Mangiare
Sul blog esiste già la sezione "Luoghi del cuore" ed una bella fetta riguarda proprio New York. Cercherò, qui, di essere sintetica e di fare una premessa. Dato che io sono molto ripetitiva ed abitudinaria, per cena siamo tornati negli stessi posti in cui eravamo stati due anni fa: ristoranti giapponesi, coreani e thai a Hell's Kitchen e a Midtown. Non cerchiamo la cucina italiana al'estero, e per ragioni di risparmio e coordinamento ( io sono vegetariana e Dany no: nei ristoranti etnici, generalmente, riusciamo a soddisfarci entrambi ) preferiamo gli etnici. Ci eravamo trovati molto bene e, allora, perchè cambiare? I ristoranti c'erano ancora tutti e abbiamo sempre mangiato benissimo.
In due, scegliendo opzioni dinner, siamo rimasti sui 40 $, mancia compresa ( la mancia è obbligatoria, ricordatevelo e va dal 15 al 20%. Lo scontrino sarà già comprensivo delle tasse, ma ricordatevi sempre di calcolare la mancia). L'acqua la portano già loro in caraffa, a meno che non si chiedano acque particolari, ed è compresa.
Unica trasgressione, la cena nel mio ristorante del cuore: l'Hangawi dove abbiamo speso tanto...ma tanto tanto ( 100 $ in due ). Però ci tenevo e lo avevo messo in conto.
A New York si può trovare davvero di tutto: dalle due fette di pizza per 1 $, ai ristoranti cari. Dall'italiano, al coreano, dal crudista al vegano, passando per quello thailandese, cinese, spagnolo, francese e via dicendo. Consiglio Hell's Kitchen, zona che pullula di ristoranti etnici ed è tra la nona e la decima. I pranzi sono stati più frugali: nei vari delì ( sostanzialmente buffet in cui i cibi, di ogni tipo caldi e freddi, costano tra i 7 e i 9 dollari a oncia e non c'è mancia ) o al Whole food market. Molti delì hanno dei tavolinetti per mangiare in loco, cosa che abbiamo sempre fatto anche noi, ma se preferite potete prendere il vostro cibo ed andare a mangiare nei bei parchi di New York. In alternativa, sempre per mangiare all'aperto, potete recarvi in uno dei tanti supermercati ( più o meno cari: Dean & De Luca, Eataly, Trader Joe's, Zabar..), acquistare quello che più vi aggrada e portarvelo con voi su una panchina.
Al Museo di storia naturale abbiamo scelto il loro "self service" dove il cibo era decisamente buono, anche se per i vegetariani c'era poca scelta. Caso raro, dato che New York è quanto più di vegan friendly si possa immaginare: ogni supermercato ha prodotti veg, i ristoranti anche, ci sono gelaterie vegane, locali crudisti..insomma, sono davvero avanti.

- Hangawi : 12 East 32nd Street, New York Ristorante coreano vegetariano.
-Izakaya Mew: 53 W 35th St. Basement, New York, Ristorante giapponese 
-A A Jing: 689 9th Avenue New York. Ristorante giapponese con alcune specialità cinesi e coreane. Ottimo il sushi Peanut and Avocado o gli Sweet potato roll. Possibilità di bento box sia per pranzo che per la cena. Cosa utile: è l'unico locale di quelli provati, in cui il prezzo portato dallo scontrino è quello definitivo, comprensivo di mancia.
-Ajisai : 615 9th Av., locale abbastanza trendy offre una cucina giapponese fusion con ampia possibilità di scelta anche per i vegetariani e vegani ( almeno tre tipi di roll, insalate e zuppe ).

Pause caffè
Se da noi andare al bar è un rito che possiamo concederci anche tutti i giorni, magari due volte al dì, a New York oserei dire che è quasi un lusso. Ora, atteso che come detto sopra noi abbiamo sempre colazionato in camera con yogurt, cereali e brioches acquistati in giro, la pausa caffè ( che poi diventava anche una pausa pipì ) ce la siamo potuta concedere ogni giorno, ma eravamo in vacanza e ci stava. Certo è che, se un domani dovessi vivere a New York, non potrei certo recarmi sempre al bar. Comunque, c'è l'imbarazzo della scelta: dai vari Starbucks sparsi per la città ( dove prendere un American coffe (tall, medium o large), un Coffee solo ( ristretto ), un the caldo o freddo o i famosi Frappuccini. Disponibili anche brownies, cookies ed opzioni per la colazione. Per i salutisti ci sono anche le banane. I prezzi sono i più disparati: partono da 2,50 $ circa a salire ) a posticini meno commerciali e decisamente più carini.
Graziosissimo e, ho scoperto, molto in voga tra i food e fashion blogger, il Cafè Henrie, dove ho provato il mio primo Chai latte accompagnato da una fetta di ottimo banana bread.
Ad Harlem vi consiglio Make my cake, con cookies e cupcakes deliziosi in un ambiente fru fru e cordiale.
Vicino all'Intrepid Sea Museum c'è il Coffee House: chai latte buono, caffè anche, e carrot cake tradizionale e deliziosa. A Brooklyn abbiamo preso un cookie e due caffè al Milk Bar: piccolo ma con personale giovane e cordiale,
mentre a Williamsburg ci siamo deliziati con un altro cookie ( al cioccolato e rosmarino) e due cortado (tipo caffè latte ) alla Bakeriposticino davvero delizioso.
Il costo medio, per due bevande e un dolcetto, si è sempre aggirato sugli 8-10 $, ma se prevedete una colazione completa ( tipo, due bevande, due dolcetti e magari un frutto o dello yogurt ) mettete in conto un 15 - 20 $.
Occhio alle porzioni, perchè sono sempre grandi, soprattutto per quanto riguarda le bevande ( anche se "small").

- Cafè Henrie: 116 Forsyth Street. Ideale per brunch
- Make my cake: 121 St Nicholas Avenue. Cake e cupcakes per tutti i gusti.
- Bakeri: Wythe Avenue, Brooklyn. Torte e biscotti casalinghi. Anche panetteria.
- Milk Bar: Metropolitan Avenue, Brooklyn. Buon Chai latte. Perfetto per brunch.
- Van Leeuwen Artisan Ice cream:  East 7th St., New York. Ottimi gelati artigianali, con ampia scelta per i vegani. Cono "piccolo" a 5,50 $

Dove comprare
A New York potete dilapidare il vostro patrimonio, oppure fare ottimi affari. Io ho fatto il giusto mix, passando con disinvoltura dall'acquisto di spezie in uno dei negozi più forniti al mondo: Kalustyan's, a quello compulsivo di yogurt Chobani ( ma anche di yogurt totalmente vegetali ).
Ho comprato una piccola Micheal Kors da Century 21 alla modica cifra di 108 $ ( e vi assicuro che ci sono davvero ottimi affari, se non pretendete le ultime collezioni ), e tanti prodotti di Tony Moly a Korean Town. Sono impazzita coi libri di Barnes & Noble, con le agende di Michaels e al Chelsea Market.
Se siete appassionati di Halloween e horror in genere, ma anche se adorate travestirvi da qualunque cosa, dovete assolutamente visitare New York Costumes sulla Broadway: un negozio immenso pieno di oggetti a tema horror. Dai manichini, a mani e piedi mozzati, fino ai costumi per ogni esigenza e tema. Prevalentemente sono costumi da Halloween, ma ci sono anche classici da odalisca, principessa, boss e via dicendo. Da visitare assolutamente, dato che vi sembrerà di entrare sul set di un film di Tim Burton.
Passando ai supermercati , i migliori sono, a mio parere i Whole Food, ma decisamente cari. Ottimo sostituto è Trader Joe's (una sorta di Lidl del biologico, con lunghe code alle casse ) e Jack's, questo davvero conveniente e con prodotti niente male, anche di cancelleria e per la persona. Indimenticabili gli scaffali altissimi da Westerly Natural Market, dove troverete ogni tipologia di yogurt, cereali, prodotti vegani ( anche raw ) e una sezione dedicata a integratori e pilloline; meno caro del Whole food ma, comunque, non al livello di Trader Joe's e Jack's.
Ci sono, poi i famosi Duane reade, aperti 24 ore su 24, dove potrete trovare i beni di prima necessità ( non hanno una scelta vastissima e non hanno frutta ) come acqua, biscotti, cioccolato, qualche yogurt e farmaci da banco.
Non sto a menzionare gli stranoti Macy's, Tiffany, Saxs Fift Avenue, l'Apple store e via dicendo perchè li conoscete tutti.
Piccolo appunto che esula un po' dal tema acquisti: occhio all'aria condizionata che nei negozi e nei ristoranti è sparata a mille.

Musei
Partiamo dal presupposto che di musei da vedere ce ne sono davvero tanti: da quello di Storia Naturale, al Met, passando per il MOMA, l'Intrepid sea e via dicendo. Così come sono tante le attività da fare: giro sul battello fino alla Statua della Libertà, salita sull'Empire e sul Top of the rock, biciclettata a Central Park....
Due anni fa abbiamo utilizzato il New York City Pass da NON confondere con il New York Pass: il City Pass costa 104 €, lo potete fare già in Italia e vi dà la possibilità di scegliere tra varie attrazioni il cui costo altrimenti supererebbe il prezzo del biglietto. Sostanzialmente sono : Statua della Libertà e crociera ad Ellis Island, Museo di Storia Naturale, Met o Guggheneim, Top of the Rock ed Empire ( però controllate perchè forse qualche attrazione è cambiata ). Se andate a NY per la prima volta, ve lo stra consiglio. Il New York Pass, invece, costa molto di più e comprende molte più attrazioni, ma a mio parere è inutile e carissimo.
Se volete risparmiare ulteriormente, c'è il New York Explorer, al costo di 68 € e con la possibilità di scegliere tre attrazioni: questa volta, volendo rivedere due musei fatti malamente due anni fa, abbiamo optato per questo ma vi svelo un trucco. A parte che in alcune ore del giorno l'entrata ai musei è gratuita, per tutti ( o quasi ) generalmente vale la formula del'offerta: ad esempio il prezzo del Museo di Storia Naturale è consigliato in 25 $ ma voi potete anche lasciarne 15 o 30. Dipende da voi. Quindi, facendo le somme, se optate per l'Explorer, scegliete le attrazioni più care, altrimenti non conviene. Noi, comunque, abbiamo rivisto il Met
il Museo di Storia Naturale e l'Intrepid Museum, dove Dany ha sguazzato beato tra caccia e sottomarini mentre la sottoscritta provava a non addormentarsi.
Il MOMA lo avevamo già visitato due anni fa, quindi questa volta abbiamo rinunciato a favore di altro.

Cose da vedere
Da dove comincio? Times Square a parte, che ti colpisce la prima volta che vedi New York, ma poi ti viene a noia, confusionaria ed affollata com'è, sono tante le cose da non perdere assolutamente.
L'High Line, in primis, questa volta fatta sotto la pioggia, ma bella ugualmente. Vi consiglio di percorrerla fino al Chelsea Market e poi di scendere, anche se ultimamente ne è stato aggiunto un pezzo che vi porterà circa fino alla trentaduesima. Spero che sia una bella giornata, quando la percorrerete, perchè davvero merita.
E poi il Seaport district, pieno di locali e di angoli carini. Sembra di essere in una delle nostre città marinare.
Ovviamente il Greenwich Village, con le case estremamente modaiole e curate, molto stile Sex&The City. Infatti, al n. 12 di Perry Street, troverete la casa di Carry.
E Central Park: sempre affascinante, maestoso, ma dove incredibilmente si respira una gran pace. C'è sempre gente che fa yoga, passeggia, va in bici. Gente che mangia, ride, si riposa sulle panchine o sull'erba. Ci sono i carretti dei gelati e i venditori di cartine, perchè a Central Park è facile perdersi.
Union Square, e il suo Green market, dove potrete comprare pomodori di tutti i tipi, fiori edibili, formaggi locali, pan e dolcetti (anche vegani e gluten free), e le rape più belle e colorate che abbiate mai visto
E poi, Chinatown dove, dopo essere riemersi dalla confusione di Canal Street e Mott street, non è difficile assistere a lezioni di Tai chi, che quasi viene voglia di unirsi a loro e seguire i movimenti lenti e delicati.
Soho, il Grand Central Terminal, l'East village e il Financial District. Impossibile non passare ore al Chelsea Market, fare acquisti nei mille negozi al suo interno, magari mangiucchiare qualcosa e poi fotografare persino i muri.
Questa volta, inoltre, abbiamo deciso di spostarci fino a Brooklyn: gironzolare tra le casette ordinate e pulite, percorrere la Brooklyn heights promenade e poi passare sotto al ponte, a Dumbo, dove si gode di una vista davvero mozzafiato. Un set cinematografico.
Sempre a Brooklyn, che di per sé è enorme, da visitare assolutamente è Williamsburg, di cui avevo tanto sentito parlare da Stefano e Ricky di Gnambox. E' un quartiere tranquillo ma vivace, in cui è bello perdersi tra negozi alla moda, supermercati bio, bakery e murales.
Mille le cose da vedere: in undici giorni ( di cui nove pieni ) non ne abbiamo viste e riviste neanche la metà. New York è il mio grande sogno e sento di amarla come nessuna città al mondo. Voglio che ci sia una quarta volta...e poi una quinta, una sesta, una settima e, magari, quella definitiva.
Per adesso vi saluto, ma tonerò sull'argomento, magari servendomi del vostro aiuto ^_^ ed aggiornando il post.

Commenti

Impossibile non innamorarsi di questa città. Ti fa sentire a casa tua, sempre e comunque, e accetta ogni stravaganza. Ti ruba il cuore e lo fa suo, ma lo custodisce con moltissima cura... Ogni volta le si promette di ritornare e io non vedo l'ora di farlo, chissà quando :-) sarebbe la quarta volta anche per me e spero che questo numero ci porti fortuna e ci faccia tornare presto <3
Francesca Quaglia ha detto…
Impossibile, vero. Quando vuoi, Virgy, andiamo :) Si raccolgono adesioni :)) Un bacio
Peanut ha detto…
Eh Francy, Francy, tu lo sai che ultimamente quello del viaggio a NY è pressochè un pensriero fisso ma dopo questo post ho paura che non mi ci faccia nemmeno dormire più la notte:D
Leggere di quanto la ami, di quello che provi quando sei lì, di come ti ci senti a tuo agio..non so, ma ho la sensazione che sentirei esattamente le stesse cose. E spero per te che sia solo la terza di tante altre volte che dovranno venire. Anche di quella definitiva, chissà. Non è mai troppo tardi per un cambiamento radicale (se solo non fosse così difficile emigrare negli USA..:( ), no? Alle brutte ci sono sempre Barcellona o Paris che ti aspettano a braccia aperte! <3
Francesca Quaglia ha detto…
<3 Ho cercato di toglierti il sonno😂😂😂Scherzi a parte: NY è così.La Si ama per forza <3
Tatiana ha detto…
Invidia a mille perché NY è nei miei sogni (e la Michael Kors pure), purtroppo per i prossimi anni a venire rimane un sogno proibito per vari ostacoli insormontabili. Poi...chissà...magari salirò per la prima volta su un aereo proprio per andare a New York...
Nel mentre raccolgo notizie preziose e mi salvo il tuo articolo!
Francesca Quaglia ha detto…
Grazie Tatiana <3
elenuccia ha detto…
Sono daccordo, non ho mai provato ma anche a me ha dato la stessa impressione, che sia una città con tutto e il contrario di tutto ma in cui ci si sente a casa, non hai mai la sensazione di essere fuori luogo. Questa sera mi leggo per benino tutte le tue dritte perchè prima o poi voglio tornare anche io. Le foto sono spaziali
Francesca Quaglia ha detto…
^_^ Ci deve essere una prossima volta, Ele. Io l'ho promesso a me stessa. Grazie per il complimento sulle foto <3
Elena Bruno ha detto…
Un tacquino ricco di appunti e molto curato, sottoscrivo tutti i suggerimenti :-)
Francesca Quaglia ha detto…
grazie Elena :)
Unknown ha detto…
Ho dato una bella sbirciata su quello che hai scritto, tutto interessante e piacevole da leggere Francesca, prenderò spunto per vedere nuovamente New York su un'altra prospettiva
Francesca Quaglia ha detto…
Grazie Claudio!!!!! Non sai quanto mi fa piacere questo tuo commento...Spero di esserti utile e per ogni dubbio io sono disponibile! Grazie ancora