Kyoto. Cosa abbiamo visto, mangiato, comprato+Kanga-An

Dopo Tokyo, parliamo dei due giorni e mezzo a Kyoto.
Chi mi segue su Ig, dove ho documentato i dieci giorni, saprà già quali sono state a grandi linee le mie impressioni. Anche se, rispetto a Tokyo, che mi ha letteralmente stregata, Kyoto mi ha colpita meno, è comunque una città da vedere, perchè ha un fascino particolare. E' bella. Certo, se come me siete affascinati dalle metropoli, non siete nel posto giusto: Kyoto è abbastanza piccola ( anzi, meglio: il centro è piccolo), più a misura d'uomo e le cose principali da vedere sono i templi. Ma è anche magica. La prima sera, mentre dicevo a Giorgio che è troppo turistica ( i turisti sono ovunque..ovunque), ci siamo trovati davanti al tempio Yasaka.
Eravamo solo noi e poche altre persone e, ecco, lì ho avvertito una specie di magia. Non so spiegarvi, ma era davvero un posto incantato.
Quello che mi ha lasciato un po' di amaro in bocca e non me l'ha fatta apprezzare come si meriterebbe, è che è molto, troppo turistica: le vie di Pontocho sarebbero meravigliose se, invece di un susseguirsi di locali, fossero case tradizionali, negozietti, piccoli laboratori...Il Fushijimi Inari ed il tempio d'oro sono spettacolari ma la pace che emanano contrasta con la massa di persone ( compresa la sottoscritta, ovvio ) che li visita giornalmente. Ho avuto un po' l'impressione che il "centro" di Kyoto sia una specie di "bomboniera" curata e coccolata per i turisti, mentre la periferia è più autentica. Ecco: se Tokyo mi è sembrata più "ruspante" ed autentica, anche nelle sue mille follie, Kyoto mi è parsa più confezionata. Infatti, Ninnenzaka e Sannenzaka a parte ( le uniche zone turistiche che mi hanno letteralmente stregata ), quello che mi è piaciuto di Tokyo sono stati i dintorni, le zone poco battute, quelle che abbiamo percorso dopo essere stati al Fushimi inari e dove, a parte un bambino che tornava da scuola, e qualche anziano che tornava dalla spesa, non abbiamo incontrato nessuno.

Ma questo, si sa, è un po' lo scotto da pagare quando si visita una città, giusto?
Però, fermi tutti: se come me vi accingete a visitare il Giappone per la prima volta NON fate la sciocchezza di fermarvi a Tokyo! Kyoto, almeno una volta, deve assolutamente essere vista.
Facciamo come per il post su Tokyo? Elenco di cose da vedere, cosa comprare, dove mangiare, programma dettagliato e bonus food?

COSA VEDERE ASSOLUTAMENTE A KYOTO
  • I templi: in realtà ce ne sarebbero davvero tanti, troppi da vedere, ma dato che il tempo è sempre tiranno e tocca fare delle scelte, vi consiglio: 
  • Fushimi Inari ( santuario scintoista che si raggiunge tramite sentieri che scorrono sotto a centinaia torii rossi. I sentieri sono in collina e permettono di raggiungere la sommità, situata a 233 metri sopra al livello del mare )
  • Kinkakuji (Padiglione d’oro) , Ryoan-ji ( tempio buddista con giardino zen unico al mondo) Ginkaku-ji ( tempio d'argento), Kiyomizudera e il Nanzen-ji. Ce ne sarebbero altri, tra cui il Matsunoo che, però, non abbiamo visto.
  • Il Nishiki market, in pieno centro, per provare ogni sorta di street food e fare acquisti.
  • Gion e Pontocho, due quartieri suggestivi, famosi ( soprattutto Gion ) per essere i quartieri delle geishe e delle case da the. Sono quartieri molto belli, pieni di locali e ricchi di scorci suggestivi, che rendono soprattutto di sera. Tuttavia, come dirò sotto, li ho trovati troppo turistici. 
  • Ninenzaka e Sannenzaka, stradine suggestive, in pendenza, ricche di negozi, sale da the...anche queste turistiche, ma mi sono piaciute molto
  • La foresta di bamboo di Arashiyama che però non abbiamo visto
  • La passeggiata del Filosofo che collega il Tempio d'argento al Nanzen-ji. In primavera, con la fioritura dei ciliegi, dev'essere uno spettacolo ( noi, per la fioritura, siamo arrivati con qualche giorno di ritardo, ma era spettacolare ugualmente )
    Kiyomizudera
COSE PERDIBILI ( che mi sono piaciute meno ).
In realtà non c'è molto che non mi sia piaciuto. Forse il caos, ma questo non dipende da Kyoto, purtroppo.
Potrei dirvi il Palazzo Imperiale, ma forse perchè siamo stati molto poco.

CURIOSITA'
Vi capiterà di vedere tantissime ragazze in kimono e, se non lo avessi letto prima, sarei incorsa anche io nell'inganno: NON sono geishe ( loro non si fanno mai vedere e, se capita, sarà solo per un istante ) ma turiste per lo più cinesi che affittano i kimono e poi si fotografano o si fanno fotografare.

SPOSTAMENTI
Anche Kyoto è servita dalla metro, e se avete acquistato la tessera Pasmo di cui vi ho parlato nel primo post, sappiate che potete utilizzarla anche qui. Per raggiungere i templi sarà assolutamente necessaria ( in alternativa al taxi, che è abbastanza economico) mentre il centro si gira tranquillamente a piedi.

ACQUISTI
A differenza di Tokyo, in cui sono partita con un elenco di negozi e department stores da fare paura, per Kyoto sono partita meno documentata. In realtà non ci sono particolari negozi: Kyoto è tutta una possibilità di acquisto! Acquisti soprattutto alimentari ( sottaceti, the matcha prelibato, dolcetti, snack di riso...), molti souvenirs, pochi departament stores, ma molto belli.
Come zona per le compere vi consiglio Ninenzaka e Sannenzaka: troverete negozietti che vendono ceramiche, oggettini per la casa, cibo, ventagli e molto altro.
Ho notato che i prezzi sono leggermente più alti che non a Tokyo, ma non prendetelo come oro colato: magari sono io che ho visto male, essendomi tenuta per lo più sugli acquisti nelle zone turistiche.
A parte il Nishiki market, dove oltre che mangiare potrete anche comprare la qualunque, consiglio una libreria molto bella: Maruzen, situata su una delle vie principali e, per gli amanti delle chincaglierie Loft.
Ramen vegano da Engine Ramen
CIBO
Leggevo articoli di qualche anno fa, in cui Kyoto sembrava una città molto poco vegan friendly, a differenza di Tokyo. Ora, gli anni sono passati e le cose sono cambiate. A Kyoto ho sempre mangiato vegan, non solo nei locali ( sono andata a botta sicura, ovviamente), ma anche per strada, in particolare al Nishiki Market. Ecco, rispetto a Tokyo, Kyoto mi è sembrata più una città da street food: sulla strada che porta ai tempi, ad esempio, troverete tantissimi banchetti che vendono sottaceti, snack di riso, gelati, mochi..Ovviamente non tutto è vegan, ma informandosi prima sul cibo locale, e con un buon traduttore alla mano, non avrete difficoltà a reperire qualcosa. Se lo street food non vi soddisfa, a Kyoto ci sono molti ristoranti vegani, tradizionali o meno:
- Veg Out sul Kamo River, molto "londinese" in quanto mi ricorda un po' l'Inspiral Cafè di Candem Town, ma con grandi influssi tradizionali. Noi abbiamo pranzato con panini ( per Giorgio ) e un  Obanzai Plate per me.
- Ain Soph. che, purtroppo, non ho potuto provare
- Engine Ramen : classico locale per mangiare ramen. Si paga alla macchinetta e si viene serviti. Particolare perchè, accanto a ramen tradizionali, ci sono anche due opzioni vegane.
- Curry House Co Co : il curry è quello giapponese e non indiano! Ottima scelta anche per i vegan in quanto, a differenza di quello di Tokyo, ha anche alcuni curry cotti nel brodo di verdure!
- Ryoanji Yodofu ristorante di tofu all'interno del Ryonanji: poca scelta ma valida. Si pranza in una grande sala comune, sul tatami, con una vista stupenda sul giardino. Due soli piatti: lo yo-dofu ( tofu cotto nel brodo di verdure e servito con riso e insalatini), e il set completo, composto da yodofu, verdure, riso e altri contorni. 1500 yen per un abbondante Yo-dofu. Buono e, soprattutto, stupenda la location.
- Kanga-An. Autentico tempio ancora in funzione per gustare autentica e ricca cucina fucha ryori. Merita un articolo a parte, quindi ne parliamo dopo.
Anche a Kyoto troverete konbini aperti 24/24, in particolare 7 eleven e Family Mart. Non ho visto Lawson e Natural Lawson.
Sottaceti al Nishiki Market
Due giorni ( e mezzo) a Kyoto
24 aprile
In mattinata abbiamo preso lo Shinkansen che ci ha portato, in due orette circa, alla stazione di Kyoto. Da lì, poi, abbiamo preso un taxi per andare in hotel, dato che avevamo le valigie, poca voglia di ragionare sui mezzi da prendere e un po' di fame. I taxi a Kyoto sono abbastanza economici e comodi, ragion per cui ne abbiamo usufruito spesso. Dopo aver lasciato le valigie in hotel, che si trova all'interno di una galleria piena di negozi e locali, siamo andanti al Nishiki market a procacciarci cibo. Ammetto che, tra sushi, spiedini e cose varie, all'inizio ho avuto qualche difficoltà a trovare cibo vegano, ma verso la fine del mercato ho trovato un banchetto che vendeva "sashimi" di yuba ( la pelle del tofu ), un'altro specializzato in spiedini di riso e un gelato al matcha 100% vegetale. Nel pomeriggio non ci siamo mossi molto, dovendo ancora fare check-in. Ci siamo limitati ad una veloce visita al parco del Palazzo Imperiale e, dopo cena, a Gion e Pontocho dove, forse, per un istante abbiamo intravisto una geisha. Abbiamo visto ( da fuori, ovvio!) locali bellissimi e club molto esclusivi. 
Cena Engine Ramen, locale che ha anche due ramen vegani. Molto buoni!

25 aprile
Sveglia presto, colazione in hotel e via di corsa verso il Fuhimi Inari. Per salire fino alla cima ci vorrà circa un'oretta, e non è stato semplice, anche perchè faceva abbastanza caldo ed era umido. Lungo il percorso ci sono tanti piccoli tempietti votivi, oltre alle volpi di pietra che sorvegliano il luogo. Percorrere i torii rossi, quelli che appaiono anche in Memorie di una geisha, è una grande emozione. Assolutamente da fare. Dopo esserci riposati un attimo, siamo scesi e ci siamo diretti a pranzo sul Kamo River, da Veg out. Dopo pranzo siamo andati a Ninnenzaka e Sannenzaka: turistiche ma meravigliose. Seguendo i consigli di Yari, abbiamo the e dolcetti wagashi in un posto stupendo: Kasagi-ya. Non è una "sala da the" turistica, ed infatti era frequentata solo da una coppia giapponese, oltre che da noi: è proprio quello che mi è piaciuto, oltre alla bontà dei dolcetti di riso glutinoso ed al the matcha. Dopo un breve giro di shopping ci siamo diretti al Kiyomizu-dera , tempio buddista molto bello e da cui si gode di una stupenda vista sulla città. Cena da Curry House Co co e breve giro per il centro, poi nanna


26 aprile
Ultima, ma memorabile giornata. Al mattino presto ci siamo recati, in taxi, al Kinkakuji, tempio d'oro. E' davvero bello e suggestivo, se non fosse per la massa di persone ( soprattutto scolaresche ) che lo prendono d'assalto. La superficie è ricoperta di foglia d'oro e, pur nella sua ricchezza, trasmette una grande serenità. Poco distante c'è un altro tempio, il Ryona-ji, sede di un antico giardino zen. All'interno del parco del tempio c'è un ristorante che serve solo tofu ( ne ho parlato sopra): era presto ma abbiamo comunque pranzato in questo ambiente così caratteristico. Dopo pranzo,sempre con un taxi, siamo andati al tempio d'argento, il Ginkaku-Ji che molte guide suggeriscono di visitare insieme al tempio d'oro. Dal Ginkaku-ji, percorrendo la "passeggiata del filosofo" abbiamo raggiunto il Nanzen-ji e, mentre lo raggiungevamo, abbiamo notato le carpe di carta appese per la festa dei bambini. Doccia, hotel e poi una serata importante ci aspettava per salutare degnamente Kyoto: la cena al Kanga-An.

Ristorante di tofu


Nanzen-ji
E veniamo all'esperienza più bella fatta a Kyoto. Come annunciavo sopra ( anzi, come credo di aver già urlato ai quattro venti ), la nostra ultima cena prima di tornare a Tokyo è stata in un'autentico tempio buddista, alla ricerca della cucina fucha ryori che tanto ci aveva affascinato al BON. E, allora, parliamone.
KANGA-AN
Dopo aver provato il Bon di Tokyo, ristorante di cucina fucha ryori di cui vi avevo parlato nello scorso post, ammetto che la curiosità di ripetere l'esperienza a Kyoto, in quello che Yari mi aveva detto essere un tempio della cucina fucha ryori ( in tutti i sensi), mi era rimasta. E così, affidandomi alla buona sorte ( occorrono almeno 48 ore di prenotazione anticipata, e noi ci siamo decisi solo un giorno prima)  ed all'ottimo giapponese di Yari, abbiamo provato quella che è stata un'esperienza ancora più entusiasmante del Bon. Anzi, mi correggo: benchè entrambi propongano cucina fucha ryori, sono molto diverse ed ho apprezzato entrambe. Quella del Bon è più modesta, anche come ambientazione, mentre quella del Kanga-An più ricca. "Ricca" l'ambientazione, un autentico tempio ancora funzionante, ricca la presentazione dei piatti, ricchi i sapori. Tutto stupendo ed indescrivibile. Anche questa volta siamo stati fatti accomodare in una stanzetta privata, separati dalgi altri commensali, ed è incominciata l'esperienza. Ancora una volta, data la mia scarsa conoscenza della cucina fucha ryori, mi affido alle parole di Yari e del suo blog per descrivervi questo sogno. Rispetto agli altri pasti fatti in Giappone abbiamo speso molto, ma fidatevi di me: è un'esperienza da fare.
"Il Kanga An è un luogo oserei dire magico. Un tempio ancora funzionante, l’unico a offrire piatti di fucha ryōri (la cucina vegetariana buddhista giapponese) anche la sera. Il complesso risale al XVII secolo, ben nascosto in una stretta via tra costruzioni più moderne, ed era all’epoca frequentato assiduamente anche dalla famiglia imperiale. Si accede al tempio di legno vero e proprio tramite un sentiero acciottolato pittorescamente illuminato da lanterne, mentre i due lati sono costeggiati dai padiglioni dove ci si accomoda per il pranzo o la cena. Seduti su comode sedie (non sul tatami, che sarà pure bello e caratteristico, ma pure piuttosto scomodo per noi poveri europei), separati dagli altri commensali da porte scorrevoli, si gustano le varie portate godendosi anche la suggestiva vista sui giardini alla giapponese. Come capita spesso in Giappone, la vista viene sollecitata quanto il palato, con l’ambientazione, con i colori e le curatissime preparazioni dei piatti. Si va dalla finta anguilla vegetale, realizzata sapientemente con glutine e alga nori, al tofu di sesamo, al tempura vegetale in cui figurano anche fiori e bacche di ginko biloba. Presentazioni, profumi e consistenze sono perfettamente calibrate. Il pranzo varia tra i JPY 5250 e i JPY 8400 (EUR 40-68), la sera si cena a JPY 12600-16800 (EUR 100-135). Davvero ben spesi, per un’esperienza che sicuramente rimarrà indelebile nella memoria. Si pranza dalle 12 alle 15, e la cena viene servita tra le 17 e le 21. Il tempio è vicinissimo alla stazione della metro Kuramaguchi."
Tempura magistralmente eseguito

Piatto di apertura. Piccole composizioni di tofu, seitan, fiori..
Finta castagna di patata dolce e spaghetti soba al the verde
Finta anguilla di pelle di tofu e alga nori


Kanga An
278 Shingoryōguchi-chō
Kita-ku
Kyoto
Tel. +81752562480
IMPRESSIONI GENERALI
In realtà credo di averlo già detto all'inizio: Kyoto è bellissima ma un po' troppo turistica per i miei gusti. Ciò non toglie che mi sia piaciuta molto e vi consiglio di inserirla comunque nel vostro itinerario. Con il senno di poi avrei aggiunto un giorno in più al nostro viaggio e, di conseguenza, uno in più a Kyoto per avere la possibilità di visitare Nara e Osaka. Consiglio, proprio in tale ottica, di alternare templi-città perchè, a meno che non siate grandi amanti della religione buddista e shintoista, al terzo tempio visto di seguito, sentirete la necessità di staccare un po'. Per il cibo consiglio assolutamente l'esperienza del Nishiki market ma, ancora di più, quella della cucina fucha ryori nel tempio. Memorabile anche, e più abbordabile, il tofu nel ristorante di tofu all'interno del giardino. Immancabile, poi, il the: questa volta abbiamo preferito berlo semplicemente, senza assistere all'autentica cerimonia, ma se vi organizzate in tal senso, fatemi sapere che mi interessa.
In definitiva: Kyoto, da parte mia, un otto/nove se lo merita ampiamente!

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