Tokyo e Kyoto 2019. Istruzioni generali per l'uso. Parte II

Qualcuno, leggendo il post che segue, avrà l'impressione di averlo già letto. In effetti mi sono accorta che un solo post generale sul Giappone poteva risultare dispersivo e, così, ho deciso di spezzarlo in due parti. Nel post precedente ( questo ) ho cercato di trattare gli aspetti più organizzativi, come volo, spostamenti, wi-fii, mentre qui
 cercherò di essere più specifica sugli hotel, acquisti e cibo. Nei post dedicati a Tokyo e a Kyoto, poi, tratterò separatamente ogni aspetto. Pronti?

HOTEL
Il problema degli hotel in Giappone è un finto problema in quanto ci sono opzioni per tutte le esigenze.
Potete scegliere di soggiornare nelle tipiche ryokan ( soprattutto a Kyoto), in Airbnb, in hotel o in famiglia. Per i temerari ci sono anche i capsule hotel, ma li consiglierei solo come opzione estrema per una notte.
Io ho scelto l'hotel tradizionale perchè a) mi piace la comodità b) voglio gestirmi liberamente c) voglio una reception alla quale fare riferimento in caso di problemi. Per tutti i viaggi mi appoggio sempre a Booking con cui mi sono trovata sempre bene. Sono partita a guardare gli hotel mesi fa e ne ho fermati una marea: scegliete sempre l'opzione rimborsabile, così potrete sceglierli fino all'ultimo momento senza pagare nulla ( pagherete in loco).
Premetto che, come saprete ed immaginerete, le stanze sono piccole. Piccolissime. Tranne l'hotel di Kyoto, che aveva spazi davvero ampi, i due a Tokyo erano minuscoli. Nonostante questo, però, erano molto ben organizzati e dotati di tutto il necessario.
La mia scelta è stata questa:
5 notti a Tokyo all'ICI Hotel Asakusabashi ( in zona Asakusabashi, ben servita dalla metro e molto tranquilla)
3 notti a Kyoto al Gracery Hotel ( centralissimo e molto bello )
2 notti a Tokyo al Red Planet Asakusa ( anche questo nuovo, centrale).
Mi sono trovata bene in tutti e tre, anche se quello di Kyoto aveva una marcia in più sia per l'ampiezza delle stanze ( a Tokyo, invece, erano davvero minuscole ) che per la colazione varia ( della colazione ne parliamo in un altro post, comunque io l'ho sempre fatta in hotel, compresa nel prezzo). I prezzi? se vi muovete per tempo spenderete meno che 10 giorni in Liguria. Le 5 notti a Tokyo con colazione: 501 Euro, le 3 a Kyoto con colazione 364 Euro e le 2 a Tokyo con colazione 191 Euro, ovviamente in doppia.
Vi consiglio i nostri hotel? certo, tutti e tre. Erano hotel molto nuovi, probabilmente già pronti per le Olimpiadi del 2020, ed erano funzionali e puliti. Dovendo escluderne uno, forse non tornerei nel Red Planet, ma solo per una questione di gusti personali.

ACQUISTI
Questo è un capitolo che cercherò di trattare a parte, ma la frase riassuntiva d'obbligo è: a Tokyo e a Kyoto potete comprare tutto. TUTTO. Sta a voi darvi una regolata e cercare di fare solo acquisti adulti e consapevoli (ahahahahahahahahahah).
Imperdibili i grandi centri come Tokyu Hands (in cui impazzirete per ninnoli vari, cancelleria, articoli da cucina, bacchette, articoli per hobbystica, valigeria....), Ginza Six ( questo più di lusso ma con un reparto libri meraviglioso), Itoya, se siete grafomani incompresi ( sei piani tra biglietti, carte, palette di colori, dairi, agende, stampe...), Kiddy Land ( sei piani di babacetti vari e tutto quanto ruoto intorno ai babacetti: tazze, tazzine, peluches, magliette, portachiavi..), Donqui ( anche qui c'è da impazzire: piani e piani stracolmi di ogni cosa immaginabile, dal cibo ai portachiavi, dalle valigie alle maschere di bellezza........tutto a prezzi stracciati) e tanti altri.
A Ginza troverete le grandi boutique di lusso, così come ad Omotesando.
Ci sono, poi, anche negozietti più a misura d'uomo in cui comprare cose magnifiche: a Kagurazaka, ad esempio, il quartiere francese, o a Shimokitazawa quello vintage.
Imperdibile anche il quartiere Yanaka, dove troverete molti oggetti a forma di gatto, e Kappabashi Dori, la via dedicata alla cucina. Qui, se volete fare acquisti di ceramiche o di bacchette, siete nel posto giusto!
A Kyoto ci sono meno centri commerciali ( anche se un giro da Loft lo farei, se fossi in voi), ma Ninnenzaka e Sannenzaka sono piene di negozietti più o meno turistici in cui comprare ottimo the, tazze, tazzine, cucchiaini, e ogni sorta di cibaria anche da regalare.
Ma non voglio fare confusione: tornerò sul punto
CIBO
Premesso che sul punto aprirò un capitolo a parte, qui mi limito a dire che a Tokyo e a Kyoto potrete trovare letteralmente di tutto. Ma di tutto proprio! Dai kombini  ( 7 Eleven, Family Mart e Lawson ) aperti 24 ore su 24, ai grandi magazzini che al piano interrato hanno ogni sorta di cibo per ogni sorta di prezzo. Troverete cibi con colori e ingredienti assurdi ( nei kombini hanno ogni sorta di snack: dai Kit Kat alla patata dolce, alle patatine a tutti i gusti più uno, fino ai panini con gli spaghetti), oppure piatti pronti e sanissimi. I Giapponesi sono ossessionati dal cibo.
Impressionante il reparto food del Mitsukoshi Ginza Store o Food Show, solo per citarne due. Troverete ristoranti in cui mangiare da dio con l'equivalente di 8 Euro, altri in cui non ve ne basteranno 400 a testa ( perchè se andate da Jiro, ovvio che 8 Euro non vi basteranno..). Noi, a parte due cene più "care" ( erano due esperienza che volevo fare e che, comunque, rapportate alla qualità, sono costate persino poco ), abbiamo speso sempre sui 900 yen a testa a pasto, circa 8 Euro mangiando tanto e bene. 
Il caffè, che per loro è un rito al pari quasi del the, vi costerà circa 500 yen a testa, che rispetto al nostro espresso del bar è caro. Considerate però che ogni volta in cui vi recate al bar, apparecchiano, vi danno l'acqua, le salviette ed il caffè è tostato sul momento.
Capitolo cibo veg: ammetto di non essere partita particolarmente serena, dato i luoghi comuni sul cibo giapponese. "Ci sarà solo pesce, la frutta costa carissima ed è proibitiva.." etc etc. Avevo, quindi, deciso che avrei vissuto di riso ( onnipresente ) e dolci. In realtà non ho mai, e dico mai, avuto problemi, neppure a colazione ove regna la colazione salata che, comunque, riuscivo ad aggiustare  a mio piacimento ( mangiavo il riso, una banana che compravo nei kombini o trovavo in hotel, qualche verdura e del tofu, se c'era).
Certo, la cucina che va per la maggiore in Giappone non è quella vegana: anche le zuppe, giusto per fare un esempio, che in Italia vengono fatte buttando un po' di miso e due alghe dentro l'acqua calda, in Giappone prevedono l'uso del dashi, brodo di pesce, e così tante altre cose.
Vero è che a) la cucina vegana sta prendendo sempre più piede, e troverete ristoranti vegani per ogni esigenza, sia più internazionali ( Ain Soph., a Tokyo, Veg Out a Kyoto, solo per citarne due ), sia più tradizionali ( T's tantan, che propone solo ramen vegani ). Teniamo anche presente che la cucina buddista fucha ryori è vegana, e vi consiglio due dei migliori ristoranti in cui provarla: il Bon di Tokyo ed il Kanga-An di Kyoto. A differenza di altri provati, questi due NON sono ristoranti economici, ma sono esperienza da fare assolutamente.
B) tantissimi piatti giapponesi sono vegani senza bisogno di specificazioni...gli onigiri quelli solo con le alghe o con la prugna umeboshi (li trovate nei kombini), gli edamame, i vari cetrioli sottaceto di cui vanno pazzi, il natto, il tofu in tutte le sue declinazioni ( ma in questo caso, una specifica sul fatto che siete vegani non fa mai male, perchè potreste incappare in alcuni ristoranti che lo cucinano nel brodo di pesce o che vi spargono sopra il bonito, pesce in scaglie ), quasi tutti i dolci ( mochi, marmellata di azuki, dango) e gli snack di riso. Mangiare per strada, nei mercati, è semplicissimo e nei ristoranti anche.
Qualche consiglio:
- cercate sul web perchè troverete un sacco di articoli a proposito. In particolare, cercate su IG il tag #vegantokyo #tokyovegan e troverete un sacco di idee su dove mangiare, cosa comprare, quali prodotti sono vegani e quali no. Io mi sono fatta delle gallery, così ogni volta che andavo al supermercato e vedevo un prodotto, controllavo se lo avevo salvato tra quelli vegani.
- Stampate questa card ( ce ne sono diverse: cercate quella per i VEGANI ) e portatela con voi: se avete dubbi mostrategliela.
- Comprate questo libro e studiatelo come se fosse la Bibbia. Tra l'altro Chiara ha un accont su IG ed è disponibilissima; seguite anche gli account che la seguono perchè sono quasi tutti vegani di Tokyo e Kyoto.
- Seguite su IG il mio amico Yari @vegantraveller detto Guru, vegano, amante del cibo ( anche se è magrissimo!) e profondo conoscitore del Giappone: i migliori ristoranti ve li saprà indicare solo lui.
-Iscrivetevi a  Happy Cow per trovare ristoranti vegani in ogni parte del mondo e, per quanto ci riguarda, il Giappone.
- Siate flessibili: se non trovate nulla ( come è successo a me in un ristorante di curry ) accontentatevi di un semplice piatto di riso. Usciti dal ristorante potrete cercare qualcosa nei kombini. Siate flessibili anche nel perdonare i vostri errori se, come è successo a me, vi capiterà di addentare cibo animale non per scelta ma perchè non avete capito/vi siete spiegati mali. Può succedere. 
Un elenco veloce di dove abbiamo mangiato noi? Eccolo, ma torneò specificatamente sul punto.

  • Tokyo:
- Taiwan Shokudo: ristorantino casalingo, molto umile, in cui si mangia ottima cucina taiwanese a prezzi contenutissimi. Tutti i piatti sono vegani, tranne due che sono vegetariani, ma il menù è in inglese e sono specificati. Ottimo il mapo tofu, il kimchi e il taro.
- Ain Soph. Ginza: prezzi leggermente più alti ( circa 20 Euro a testa ), in ambiente molto cool e "newyorkese". Abbiamo preso due bento: ottimi ed enormi, anche se contenevano solo assaggini. Un po' freddo il personale, ma si mangia bene.
- Ain Soph. Ikebukuro: più easy di quello di Ginza, abbiamo mangiato molto bene scegliendo dai piatti del giorno. Io ho preso in piatto che aveva ogni tipo di verdura, hummus e pane. Giorgio la pasta del giorno che, ha detto, essere molto buona. Ottimo anche il tiramisù veg al the matcha.
- Chabuzen........: a Shimokitazawa, un buco di locale in cui non sarei entrata se non avessi letto le ottime recensioni. Quattro posti sul tatami, praticamente in cucina, serviti dal vecchietto titolare che, senza troppi fronzoli, vi servirà i ramen più buoni ed abbondanti che potrete immaginare cucinandoli davanti ai vostri occhi. Buono anche il curry con il riso. Circa 8 Euro a testa.
- T's Tantan: ramen vegani ( e anche tanti altri piatti veg ) alla stazione di Tokyo ed in quella di Ueno. Occhio perchè per trovarlo dovete davvero entrare in stazione! Noi abbiamo provato quello di Ueno e siamo impazziti a cercarlo ma ammetto di non essermi informata molto prima. Tutto ottimo e a prezzi super.
- Bon: autentica cucina fucha ryori, di cui parlerò in un post dedicato. Esperienza assoluta da fare.

  • Kyoto:
- Veg out: locale moderno in cui è possibile fare brunch, pranzo e merenda. Menù vegan internazionale, ma con influssi più tradizionali come, ad esempio, il mio piatto Obanzai che comprendeva vari assaggini.
- Engine Ramen: in pieno centro, ottimi ramen tra cui due tipologie vegane. Possibile scegliere la pasta ( soba, noodles o konjac) ed il grado di piccantezza. Si paga alle macchinette e si viene serviti. Bavaglioloni di carta e risucchio d'obbligo
- Curry House Co Co : il curry è quello giapponese e non indiano! Ottima scelta anche per i vegan in quanto, a differenza di quello di Tokyo, ha anche alcuni curry cotti nel brodo di verdure!
- Ryoanji Yodofu ristorante di tofu all'interno del Ryonanji: poca scelta ma valida. Si pranza in una grande sala comune, sul tatami, con una vista stupenda sul giardino. Due soli piatti: lo yo-dofu ( tofu cotto nel brodo di verdure e servito con riso e insalatini), e il set completo, composto da yodofu, verdure, riso e altri contorni. 1500 yen per un abbondante Yo-dofu. Buono e, soprattutto, stupenda la location.
- Kasagi-ya: piccolo locale a Ninenzaka, dove gustare the e dolcetti tradizionali. Bellissimo e poco turistico.
- Kanga-An: tempio buddista ancora funzionante, ove gustare autentica cucina fucha ryori. Anche di questo ne parlerò in un post apposito.
Va da sè che i non vegani non avranno alcuna difficoltà a mangiare qualunque cosa...e bene!

MITI DA SFATARE
1) E' un viaggio caro
E' un viaggio che, alla fine della fiera e a conti fatti, non vi costerà più di uno a Londra. Certo: generalmente per un viaggio a Londra bastano 5 giorni, mentre per Tokyo e Kyoto ne servono 10-12. A Londra il volo costa meno che non Milano-Tokyo, MA: gli hotel di Londra sono davvero proibitivi, mentre per 10 notti tra Tokyo e Kyoto noi abbiamo speso circa 1000 Euro in due in hotel puliti, nuovi e molto ben valutati su Booking. Immagino che a Tokyo costino tanto gli affitti ma a noi, purtroppo, non interessa viverci, giusto?
Il cibo costa come qua, anzi qualcosa in meno: avete presente gli onigiri che all'Esselunga costano 2,49 Euro? a Tokyo costano circa 80 centesimi e sono dieci volta migliori.
Mangiare costa meno che qui: con 8 Euro mangerete benissimo ed abbondantemente, con acqua e the sempre compresi.
2) La frutta è cara
Eccolo! Uno dei motivi per cui pensavo di patire di più. Io senza frutta a casa non vivo. Premetto che, stranamente, quando viaggio non mi viene mai voglia di frutta. Non ricordo un viaggio in cui abbia comprato una mela; mangio spesso banane, ma di mele non mi viene mai voglia. Fatta questa premessa, avevo letto che una mela può costare anche 15 Euro. E' vero: la frutta è rara, in Giappone, loro ne mangiano poca e serve principalmente come regalo. Se vado a casa di Tizio-san, e gli porto una mela perfetta, enorme, lucida e con la buccia intagliata, ci sta che spenda 15 Euro o 30 Euro per un melone! Vero è che nei combini aperti 24 ore su 24, oltre a comprare banane per 80 centesimi circa, ho visto mele più che decenti a poco più di un euro. Non so quanto vi costano quelle del mercato, ma da me, all'Esselunga costano 1,80 Euro al chilo...al Naturasì anche di più. Quindi sì, forse leggermente più care che da noi, ma nulla di proibitivo. Poi, ripeto, ovvio che quelle magnifiche del Ginza Six costeranno un botto, ma se vi accontentate di quelle da supermercato....
A Kyoto è un po' più cara.
3) Non capirete nulla
I Giapponesi non parlano inglese, è vero, tranne i ragazzi più giovani. Però nei locali è quasi tutto scritto anche in inglese, ci sono simboli, segnali, indicazioni e, per qualche strana ragione che a me non è ancora chiara, si riesce a capire tutto o quasi. Loro sono carinissimi e si faranno in quattro pur di aiutarvi. Procuratevi però un traduttore on line: è molto importante, soprattutto quando andate a comprare e volete capire cosa c'è in quella scatolina bellissima.
4) I Giapponesi sono freddi
Errore madornale. In dieci giorni ho visto e ricevuto più sorrisi che in quarant'anni di vita. E sorrisi veri, non solo di circostanza. I giapponesi sono gentili, carini, delicati, discreti, sempre silenziosi anche in metropolitana, sempre disposti a darti una mano con il sorriso. Nei negozi impacchettano tutto, anche cose che qui da noi neppure passerebbe per la testa di impacchettare, ti porgono tutto con due mani in segno di rispetto piegando la testa. Sono discreti, dicevo: non vedrete coppiette scambiarsi effusioni per strada e non sentirete urla e strepiti, ma ho visto tanto amore
Per adesso la smetto qui. 
Cerco di proseguire in altri post. Uno sarà su Tokyo e uno su Kyoto, più varie ed eventuali.
Grazie per avermi letti fino a qui

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