Un libro al mese: Il Cucchiaio Arcobaleno di Yari Simone Prete

Quando ho incominciato questa nuova avventura e ve l'ho presentata, vi ho detto che non sapevo cosa avrei scritto o di cosa avrei parlato. Viaggi piccoli e grandi, certo, ma non solo. Non mi muovo da Asti poi così spesso da poter alimentare un blog solo con narrativa di viaggio, e neppure esco a cena tutte le sere, sì da potervi recensire locali su locali. C'è, però, una cosa che mi piace fare e con cui potrei tranquillamente portare avanti un blog e parlare per 10 anni. E' un viaggio anche quello e, soprattutto, molto attinente al mondo del veganismo. Sto parlando dei libri di cucina. Come sapranno i miei più cari lettori, da anni colleziono ricettari fotografici provenienti da quasi tutto il mondo e, benchè mi piaccia leggere di tutto nell'ottica della sete di conoscenza, i ricettari vegani sono i più numerosi. Nell'ultimo anno, essendo diventata vegan, ho praticamente abbandonato i ricettari onnivori ( fatta eccezione per un volume sul Giappone e la cucina giapponese che non potevo non avere e che, comunque, sono più ricchi di ricette vegan di quanto pensassi ) a favore di quelli, soprattutto esteri, di cucina cruelty free. Ho pensato, quindi, che una rubrichetta di questo genere potrebbe interessarvi e, se lo desiderate, diventare un appuntamento fisso mensile. In realtà già in tempi non sospetti ( qui ), avevo fatto una cosa del genere, e mi sembra di ricordare che ciò riscontrasse anche un certo successo. Per iniziare con il botto, volevo parlarvi di un libro che cade a fagiolo perchè unisce le mie tre passioni: la cucina, i viaggi ed i ricettari.
Vi parlo, infatti di una bellissima raccolta di ricette vegane etniche. Oltre ad essere un libro molto bello a prescindere, è a me molto caro perchè scritto da uno dei miei migliori amici: Yari.
Ricordo che la prima volta che vidi questo libro sugli scaffali di una libreria, io e Yari ci conoscevamo solo virtualmente. Lui era l'autore di uno dei miei blog preferiti e ci eravamo scritti qualche volta, promettendo di vederci, prima o poi ( cosa che abbiamo fatto solo molti, ma molti anni dopo ). Bene, ricordo che quando lo vidi esposto provai una sorta di orgoglio perchè lo aveva scritto uno dei blogger che più ammiravo e che, anche se solo virtualmente, conoscevo. In quell'occasione non lo comprai, ammetto. Dobbiamo arrivare al 2017, qualche anno dopo, durante un pomeriggio in giro a Torino e a Parco Villa Genero con Yari e Cri, perchè io mi decida a comprarlo e a farmelo autografare praticamente in tempo reale. Inutile dire che ora è uno dei miei libri preferiti, nonchè uno di quelli a cui sono più affezionata.
Sto parlando de "Il Cucchiaio Arcobaleno" libro edito dalla Sonda Edizioni, casa editrice piemontese che si occupa di veganismo, salute ed ambiente. Adoro i loro ricettari, che credo di avere tutti, ma questo di Yari ha una marcia in più e ora vi spiego perchè. Nel ricettario, Yari ci fa compiere un viaggio nella cucina etnica ( ovviamente vegana ) utilizzando, come canovaccio, i colori. Scelta azzeccatissima, anche per sfatare il mito che la cucina veg sia triste e noiosa.
Dite la verità, voi onnivori: quante volte avete pensato che i vegani si nutrano solo di insalate scondite e verdura bollita senza colore, sapore e odore? Ebbe, Yari ci insegna, che la cucina vegan non solo è varia, ma anche colorata e divertente. Le ricette sono etniche, dicevamo. Sì, perchè il mio amico non si è limitato a proporre ricette vegane colorate, cosa che sarebbe già stata ammirevole, ma le ha ricercate all'interno delle varie nazioni, avendo lui girato il mondo. Ha scovato, quindi, molte ricette che sono tradizionalmente vegan ( come l'hummus, il castagnaccio o i pakora ), e altre le ha veganizzate...vi dico solo che è riuscito a rendere cruelty free anche il Coq au vin o l'arrosto di "tacchino" ripieno!
Il libro è suddiviso in vari capitoli che, poi, sono i colori.
C'è il capitolo dedicato al marrone, ove la fanno da padrone i brownies ( dolcetti cioccolatosi provenienti dagli U.S.A.) con un ingrediente magico al loro interno, il mio amato porridge per colazioni da campioni ( U.K.), dei cookies di avena ( sempre dall'Inghilterra ), l'italiano castagnaccio, l'anko ( marmellata di azuki giapponese ) e tanto altro.
Poi c'è il bianco, , capitolo in cui campeggiano tofu ( Giappone ), riso ( il risotto al tartufo, ad esempio ), shortbreads candidi ( perfetti per l'afternoon tea ) ed una maestosa Pavlova.
Il luminoso capitolo giallo è un tripudio di zafferano, mais e limone: troviamo, ad esempio una freschissima delizia al limone italiana,  i miei amati pakora indiani e la polenta.
Passando al capitolo rosso ecco il classico pomodoro, condimento per eccellenza dell'italianissima pizza alla marinara o del francese "Coq au vin" ( che, ovviamente, "Coq" non è ) o il ricercato rabarbaro.
Nel capitolo viola, Yari ci presenta un gateaux di patate violette ( Francia), un'interessantissimo porridge di mais viola ( Perù ) e alcune idee con i fichi.
Nel capitolo dedicato all'arancione, troviamo la zucca ( in una deliziosa vellutata dolce ), le albicocche ( nel francese clafoutis ), le carote ( che fanno bella mostra in una carrot cake da urlo)...
Il mio preferito è il capitolo dedicato al verde, con tantissime ricette provenienti dall'Asia: due tiramisù al matcha ( uno più tradizionale e uno macrobiotico ), il pad thai e poi un tradizionale ed italianissimo sformato di zucchini.
Per ogni ricetta Yari ci racconta la provenienza e le curiosità; spesso anche piccoli aneddoti personali che contribuiscono ad arricchire e a rendere particolarmente interessante il libro.
Le foto a colori a corredo delle ricette sono stupende e non distolgono l'attenzione dal piatto, ma al contrario si focalizzano su di esso.
Piccoli lettori interessati
A inizio libro c'è un'introduzione ad opera di Valerio Costanza, in cui vengono spiegate le proprietà dei vari colori ed introdotti alcuni degli ingredienti vegani più famosi, anche per farli conoscere a chi è meno avvezzo e, sentendo parlare di tofu, seitan e tempeh, potrebbe sentirsi disorientato.
Le ricette sono interessanti e semplici, spiegate passo passo dal mio amico.
Quelle che mi attirano sono tantissime: i due tiramisù di cui dicevo sopra, in primis, i pakora, il porridge al mais viola e la crema dolce di zucca. Ovviamente alcune le ho già provate, e vi assicuro che sono venute benissimo.
Ad esempio, ho preparato i brownies  e un'insolita vellutata di carote viola, molto delicata.
Più di recente ho infornato la torta di carote e ho cercato un po' di refrigerio dal caldo con lo tzatziki ( una crema greca a base di yogurt e cetrioli ).
Insomma: al di là dell'amicizia profonda che mi lega a Yari, il libro lo consiglio a tutti e non solo ai vegani. Penso che sia il libro perfetto per viaggiare mentalmente e sensorialmente, prima che fisicamente.
Bravo Yari <3

IL CUCCHIAIO ARCOBALENO-TUTTE LE CUCINE VEGAN DEL MONDO
Autore: Yari Simone Prete
Editore: Sonda (7 novembre 2012)
Collana: Percorsi di sapori e saperi
Lingua: Italiano
Prezzo:  € 16,91

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