Week end a Venezia

E' strano tornare a scrivere di viaggi, lunghi o corti che siano. Sinceramente non credevo che sarebbe arrivato nuovamente questo momento, dopo tutto quello che è successo e che, purtroppo, sta ancora succedendo.
Fatto è che sono qui, a parlarvi di un bel week end trascorso con i miei cari amici e Giorgio in una delle città più belle d'Italia: Venezia.
Ammetto le mie colpe: era la mia prima volta. Benché abbia viaggiato abbastanza all'estero, l'Italia non la conosco molto. Torino, Milano, Roma, Pisa da piccola e poco d'altro ( Cuneo, Verona, Ravenna e credo basta ): con la scusa che "tanto ci posso andare quando voglio", tendo sempre a migrare verso l'estero, tralasciando tante belle perle italiane.
E Venezia era una di quelle: un po' per quello che credevo fossero i costi di trasporto e alloggio, un po' per mancanza di occasioni, avevo sempre rimandato. Poi, giusto qualche settimana fa, Yari e Cri ci hanno proposto di unirci a loro e così, approfittando della guida di Yari ( che è stato più bravo di qualunque guida turistica ) e di un'offerta sulla sistemazione, ho detto di sì. Peraltro, causa Covid, la città era abbastanza vivibile, ragion per cui abbiamo potuto ammirarla in tutta la sua bellezza senza la calca di turisti stranieri.
Yari, poi, la conosce benissimo e ci ha fatto vedere delle perle nascoste che difficilmente avrei scovato da sola.
Ma procediamo con ordine, come in ogni post sui viaggi: prima le informazioni generali, poi scendo nel dettaglio

Arrivare
Beh, qui non posso parlare molto, dato che siamo andati in auto da Asti. Quello che posso dirvi con certezza ( e che può essere utile proprio per chi decide di andare in auto ) è che abbiamo parcheggiato nel parcheggio Tronchetto ( circa 20 Euro al giorno ), per poi prendere la monorotaia. Siamo scesi a Piazzale Roma, dopo circa 4'. Il costo del biglietto è di 1,50 Euro.

Muoversi
A parte una corsa in vaporetto ( Euro 7,50: abbastanza caro, sì ), noi ci siamo mossi sempre a piedi. Altre soluzioni, sinceramente non ne conosco ( taxi e gondola non ve le sto neppure a proporre dato che è carissimo il primo e turistica la seconda ).

Dormire
Uno dei motivi per cui non ero mai andata a Venezia era, ahimè, proprio l'alloggio. Venezia è cara e, sinceramente, pagare trecento o quattrocento euro per due notti non mi andava. In questo caso, vuoi per qualche serie di strane coincidenze, vuoi per il calo del turismo, abbiamo trovato una super offertona in un modesto ma pulito bed & breakfast kosher ( Kosher house Il giardino dei melograni ) situato nel ghetto ebraico. Due notti con colazione ( kosher  e servita ai tavoli causa Covid ) 160 Euro in due. L'ho trovato su Booking, come qualsiasi altro hotel. Pulito, comodo per il centro, situato in una zona molto tranquilla e suggestiva: ve lo consiglio.

Mangiare
Ve ne parlo sotto quindi pazientate.

Vedere
Venezia è ricca, ricchissima di cose magnifiche e un week end non basta di certo. Tuttavia, grazie alla nostra eccezionale guida Yari siamo riusciti a vedere un bel po' di cose. Cercherò di essere sintetica ma precisa, cosa non facile.
17 luglio
Dopo il viaggio e la sistemazione in hotel, abbiamo girato un po' per il ghetto ebraico dove, oltre ad esserci il nostro b&b c'era anche il ristorante scelto per il pranzo. E' una zona molto caratteristica: ovviamente non è patinata come quelle che circondano San Marco, ma sicuramente autentica e tranquilla.
Qui troverete panetterie tipiche, negozi di dolciumi, laboratori artigianali e ristoranti kosher. Dopo pranzo ( da Gam Gam ), a pancia piena, abbiamo fatto la cosa più tipica e un po' turistica ( ma che era da fare): un giro sul Canal Grande in Vaporetto. 
C'era un po' di vento e abbastanza gente, ma la vista degli edifici più lussuosi di Venezia è impagabile. Ca’Vendramin Calergi, Palazzo Salviati
 'Ca d'Oro, l'inquietante Ca' Dario ( quella che porta sfortuna, dato che tutti i proprietari sono morti in circostanze misteriose. L'ultimo è stato Roul Gardini ) e Palazzo Barbarigo.
Scesi alla fermata San Marco, abbiamo ammirato il celebre Ponte dei Sospiri e Palazzo Ducale, per poi dirigerci verso Piazza San Marco che, causa Covid, era insolitamente vivibile.

Piazza San Marco
La Basilica e la Torre dell'Orologio le abbiamo viste solo dall'esterno ma abbiamo fatto due passi per la Piazza, ammirando i numerosi caffè storici ( come il Florian ) che la circondano. Non ci siamo fermati, ma la loro atmosfera unica si respira persino all'esterno. Sosta gelato ( vegan ) da Suso e poi a capofitto nelle tipiche calli: alcune sono davvero strettissime e tutte pittoresche.
Prima di cena ( da Gibran, un ristorante libanese che mi è piaciuto molto ), Yari ci ha portato a vedere Palazzo Contarini del Bovolo, edificio tardo gotico e Palazzo Tetta, unico edificio ad essere bagnato sui tre lati dall'acqua.



Cena, veloce giretto e rientro in hotel, dato che nel frattempo si era messo a piovere.
18 Luglio
Dopo la colazione in hotel, di buon'ora ci siamo diretti verso il sestriere Castello, celebre tra l'altro per la libreria Acqua Alta. Chi bazzica su Instagram l'avrà sicuramente vista immortalata: è una libreria di libri prevalentemente usati, ma la cosa particolare è la scala situata all'esterno, costituita da vecchi libri rovinati dall'acqua alta che, invece di essere buttati, sono stati recuperati per farne gradini. 
Sul retro della libreria c'è anche una gondola su cui potrete farvi foto di rito gratis senza spendere una fortuna su una di quelle "vere" che vi portano a fare il giro della città.
Prima di pranzo abbiamo girovagato un po' tra le calli di San Polo fino al celebre Ponte delle Tette, chiamato così perché era zona di prostitute che mostravano, appunto, le tette per invogliare clienti a fare loro una visita.
Intanto si era fatta ora di pranzo: specialità mediterranee da Frary's, accanto alla Basilica dei Frari.
Nel pomeriggio Santa Croce (abbiamo visto Campo San Giacomo e la Chiesa di San Stae che si affaccia sul Canal Grande ), Dorsoduro ( dove ho preso, in Campo santa Margherita, un buon gelato vegano da Il Doge e visto una libreria indipendente molto graziosa) e, approfittando del ponte aperto per la feste del Redentore, siamo arrivati alla Giudecca: un po' di gente, ma la vista è stupenda!
Cena a La Tecia Vegana, ristorante vegano tradizionale con influssi etnici. La passeggiata del ritorno è stata abbastanza lunga, ma piacevole. Doccia veloce, nanna e sogni d'oro.
19 luglio
E siamo arrivati, purtroppo, all'ultimo giorno. Colazione, check out, deposito bagagli e poi via verso le ultime avventure. Qualche foto ricordo a Rialto 
mentre aspettavamo il nostro turno per salire sul tetto del Fondaco dei Tedeschi ( lussuoso grande magazzino ), da cui ammirare la città dall'alto. La visita è gratuita, ma bisogna prenotarsi sul sito e Venezia dall'alto è semplicemente meravigliosa!
Terminata la visita, e fatto un po' di sano shopping, ci aspettavano i meravigliosi Giardini Reali e poi una lunga passeggiata lungo Riva degli Schiavoni, sede tra l'altro del celebre Hotel Danieli.
Breve sosta di fronte all'Arsenale e poi giù lungo Viale Garibaldi. Intanto la fame incominciava a farsi sentire: siamo tornati indietro fino a Fondamenta della Misericordia, dove abbiamo pranzato in un bistrot delizioso con annessa libreria. Ritorno in hotel per prendere le valigie, monorotaia, parcheggio e il nostro viaggio, purtroppo, finisce qui.

Cibo
Generalmente, come sapete, parto con un piano di attacco studiato al minimo dettaglio: ristoranti, caffè, gelaterie...Questa volta, invece, dato che l'organizzatore era Yari, esperto di Venezia e vegano, sono andata a botta sicura e mi sono affidata completamente a lui. Di seguito gli ottimi ristoranti scelti. 
Prima, però, una considerazione. 
Generalmente si pensa a Venezia come una delle città più care al mondo. Questo è vero SOLO in parte. Ovvio che un caffè da Florian, in Piazza San Marco, non vi costerà 1,10 Euro come da noi, ma si sa! Non è economico neppure uno spritz con vista Canal Grande o una cena al ristorante stellato, ma nei locali "normali" e non troppo turistici i prezzi sono assolutamente in linea con quelli di tante altre città. Magari, se ciò può rassicurarvi, prima di partire per Venezia, date un'occhiata ai ristoranti che vi piacerebbe provare e cercateli su internet: spesso ci sono i menù e potrete farvi un'idea dei prezzi.
Quanto alla tipologia di ristoranti potete trovare di tutto: dai tipici bacari ai ristoranti di lusso, dalle catene di fast food ai ristoranti etnici. Noi abbiamo scelto prevalentemente questi ultimi ( per accontentare anche i non vegani del gruppo ) e un ristorante veg tipico. La scena cruelty free è abbastanza ampia: a parte i locali dedicati, anche gli altri generalmente offrono opzioni veg, quindi state tranquilli! 
Ristorante kosher nel Ghetto ebraico di Venezia, è stato il nostro primo pranzo. Kosher indica alimenti conformi alle regole alimentari (casherut) dell’ebraismo, tra cui una delle più importanti è la  separazione tra carne (besarì) e i latticini (halavì), che non possono essere consumati, né cucinati insieme o con gli stessi utensili. 
Gam Gam cucina carne e pesce, quindi  latte, burro e formaggi non sono presenti nei piatti vegetariani. Chi è vegan dovrà chiedere bene, perchè, escludendo ovviamente la carne ed il pesce, alcuni piatti potrebbero contenere uova o essere cotti in pentole contenenti derivati animali.
Il menù è ampio ma, appunto, la scelta vegan è abbastanza limitata: meraviglioso l'hummus con funghi ed alcuni dei piccoli meze portati insieme al misto di antipasti ( purtroppo falafel e babaganush contenevano uova e non ho potuto mangiarli). Prezzi sui 20/25 Euro a testa e ambiente decisamente caratteristico.

Ristorante libanese di recente apertura, Gibran è tra tutti quello che mi è piaciuto di più. La cucina libanese, nonostante contenga molta carne, è abbastanza vegan friendly, anzi possiamo tranquillamente affermare che gli antipasti sono vegan senza nessun bisogno di modifiche. Abbiamo tutti preso, appunto, i meze della casa: antipastini portati insieme, che abbiamo condiviso. Le mie scelte sono state: hummus, falafel, crema di zucchine. Ho assaggiato anche il fattoush e le foglie di vite ripiene: ottime!
Locale piccolo ma molto carino e pulito. Anche in questo caso sui 20/25 Euro a testa.

Locale di specialità greche e mediorientali, mi è piaciuto davvero tanto. La cucina non è vegana, ma il menù comprende anche in questo caso tante specialità senza derivati animali. Il locale è carino e ben arredato, e le pietanze ottime! Ho diviso un piatto di antipasti veg con Giorgio ( c'era l'immancabile hummus, il tabulè con melograno, del babaganoush, un'insalata di fagioli molto speziata e le foglie di vite ripiene ) e poi ho preso una fresca e deliziosa crema di carote.
Anche qui circa 20 Euro a testa.
Come ultima cena abbiamo scelto un locale esclusivamente vegano. La Tecia rimane un po' fuori dal centro, ma comunque in una bella zona tranquilla. Il ristorante è a conduzione familiare e propone piatti tradizionali veneti ( gli zucchini in saor, ravioli ripieni, arrosto di seitan..) rivisitati in chiave vegan, ma con strizzate d'occhio anche alla cucina etnica ( come l'hummus o i falafel ). Locale semplice e dall'atmosfera rilassata.
Tutto buono, ma spettacolare il tiramisù!
20/25 Euro anche qui.


Il nostro ultimo pranzo è stato consumato in questo piccolo bistrot vicino al ghetto ebraico. Bistrot, ma non solo: oltre a mangiare un boccone o a bere qualcosa, potrete anche acquistare libri di ogni genere. La cucina è vegetariana/vegana, semplice ma gustosa. La loro specialità sono i crostini ( noi abbiamo assaggiato quelli con i falafel ), ma propongono anche altro: io, ad esempio, ho poi preso l'hummus con verdure, mentre Giorgio la pizza con insalata di olive, e Yari una splendida puccia con puntarelle e hummus.
Qui sono più precisa: in due abbiamo speso 19,50 Euro con una bottiglia di acqua e un caffè.


- Suso
Storica gelateria non lontana da Piazza San Marco, Suso è quella che su Instagram va per la maggiore. La scelta di gusti è molto ampia, con opzioni anche vegan ( la frutta, il cioccolato dark, e la panna amarena ). Disponibile anche il cono vegan. I prezzi vanno a palline: 1 pallina 1,80 Euro; 2 palline 3,20 Euro.

Shopping
Premetto che a Venezia potrete acquistare davvero di tutto: dal vestito di alta moda a quello di fast fashion, dal gioiello di lusso a quello artigianale, ma troverete anche la borsetta da pochi euro o la ciabattina di velluto. Alcune zone sono più commerciali ( con negozi tipo Benetton, Diesel, H&M, Lush..), altre più tipiche.
Le cose più particolari da comprare, però, sono le Friulane ( celebri ciabattine in velluto da utilizzare non solo a casa. Fatte a mano, con la suola di copertone riciclato, le troverete un po' ovunque. Le più famose le troverete da Piedaterre dove, però, hanno dei prezzi assurdi. Più convenienti quelle di Parutto che, però, aveva finito il mio numero ), le maschere ( i negozi sono ovunque: tutti stupendi ), i vetri ( anche se, a questo punto, vi conviene fare un salto a Murano).
Io ho fatto solo poco acquisti: alcune cartoline da Acqua Alta e un ex libris da Il Pavone, un negozio artigianale che sembra uscito da Diagon Alley. Tra timbri, buste colorate, penne e quant'altro troverete senz'altro quello che fa al caso vostro.

Impressioni generali
Cosa dire? Mi è piaciuta tanto, anzi tantissimo! Venezia è davvero una città magica, romantica, che sembra uscita da un'altra epoca. Per quante foto facciate non saranno mai abbastanza e, una volta tornati a casa, vi mancherà.
Personalmente sono più da "metropoli", mentre Venezia è una chicca, un bijou, così diversa da tutte quelle che avevo già visitato; tuttavia, ripeto, mi ha affascinato e colpito molto. Cosa mi è piaciuto di più? non posso dirlo perchè, davvero, mi è piaciuto tutto.
E' stato un bel week end: mi sono divertita, distratta, riempita gli occhi di cose belle e mangiato bene.
Ringrazio Venezia per l'accoglienza ma, soprattutto, ringrazio Yari, Cri, Gianni e Giorgio per avermi sopportato e fatto ridere.

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