BARCELLONA. PARTE I


Dopo quasi un anno, eccomi qui a parlare nuovamente di viaggi. E per fortuna, aggiungerei.
Devo dirvi la verità: benché vaccinata e Green Pass munita, fino ad una settimana prima della partenza ero sicura di annullare tutto. Le notizie che arrivavano dai tg e da altre testate giornalistiche non erano certo confortanti e la meta scelta era una di quelle più a rischio. Poi ci siamo detti " Senti: in questo momento è rischioso andare ovunque, sia in Italia che all'estero. Noi il viaggio lo abbiamo prenotato mesi fa, siamo vaccinati, abbiamo l'assicurazione....andiamo!" E così siamo tornati in una delle mie città del cuore: Barcellona.
Sul blog ci sono altri articoli su questa autentica perla della Catalogna, perché per me era la quinta volta, ma è una città così bella, viva, accogliente, da farti venire voglia di tornare sempre. Organizzerò i post come gli altri: una parte generale ed una dedicata al cibo.
In questa parte generale cercherò anche di parlarvi dei documenti e delle misure di sicurezza che abbiamo adottato raccomandandovi, però, di informarvi sempre su fonti ufficiali.


Prima di partire
A parte il Green pass, che comunque non ci è stato controllato, anche perché il 2 agosto non era ancora in vigore l'obbligo, abbiamo dovuto compilare un questionario sia per l'entrata in Spagna che per il rientro in Italia.
Sul Sito Viaggiare Sicuri trovate tutto quello che serve ma, a grandi linee, le disposizioni ( al 2 agosto ) erano queste:

Chiunque arrivi in Spagna dall’estero, per via aerea o marittima, indipendentemente dalla regione di provenienza, è sottoposto a un controllo sanitario prima della sua entrata nel Paese. In particolare: controllo della temperatura corporea, controllo documentale e controllo visivo sullo stato del passeggero. Per quanto concerne il controllo documentale, tutti i passeggeri in arrivo dall’estero (anche da altri Paesi UE) dovranno compilare, prima del viaggio, un “formulario di salute pubblica”, attraverso il sito internet Spain Travel Health (per gli arrivi via aerea) o la app Spain Travel Health-SPTH, ottenendo un codice QR da presentare (su dispositivo mobile o stampato) al proprio arrivo in Spagna. Per i passeggeri in arrivo per via marittima il formulario è disponibile qui .
È consentito l’ingresso in Spagna da tutti i Paesi europei, dai Paesi appartenenti allo spazio Schengen, ed agli appartenenti ad una serie di categorie consultabili qui (alla sezione requisitos de entrada en Espaňa desde terceros países) senza obbligo di quarantena.

Al ritorno abbiamo compilato un questionario scaricato qua 
All'aeroporto abbiamo mostrato il codice QR scaricato dal sito e ci hanno preso la temperatura. 
C'è anche da dire che quando siamo partiti ( il 2 agosto ) non era ancora in vigore l'obbligo del Green Pass per viaggiare, quindi non ci è stato chiesto.
A Barcellona c'è l'obbligo della mascherina al chiuso, ed il coprifuoco dall'una di notte alle sei di mattina. La mascherina all'aperto l'ho quasi sempre tenuta, soprattutto nei luoghi più frequentati, ma va un po' a sentimento: qualcuno la teneva, altri no.
Come qui, insomma.

Viaggiare
Noi abbiamo viaggiato da Torino Caselle con Ryanair e siamo atterrati a Barcellona El Prat ( T2). Al ritorno, invece, abbiamo viaggiato con Easyjet e siamo atterrati a Milano Malpensa. Il volo dura circa un'ora e mezza.

Arrivare in Hotel
Il nostro hotel era in pieno Eixample, sul Passeig de Gràcia. Il mezzo più comodo per arrivare è stato il treno: dall'aeroporto ( proprio dal Terminal 2 ) abbiamo preso il treno R2N che in mezz'ora circa ci ha portato alla stazione del Passeig de Gracia. Per due persone abbiamo speso 9,60 Euro per l'andata e analoga cifra per il ritorno.
L'ingresso della stazione si trova nel T2B: bisogno scendere le scale mobili e seguire le indicazioni. Se, invece, arrivate al Terminal 1, dovete prendere una navetta gratuita che collega i due terminal, oppure prendere l'Aerobus che vi porterà in Placa de Catalunya, cosa che avevo sempre fatto nei viaggi precedenti, quando avevo l'hotel in zona Raval.
Altra soluzione è il taxi, al costo di 30/35 Euro: più costosa, ma sicuramente la più agevole e meno "sbatti".
Personalmente il treno è stata la migliore opzione per noi, data la vicinanza all'hotel, ma ho preferito il viaggio in Aerobus delle volte scorse, meno clastrofobico.
Valutate voi a secondo delle vostre esigenze.

Dormire
A Barcellona c'è solo l'imbarazzo della scelta: motel, ostelli, hotel decorosi e hotel stupendi. Io, come saprete, preferisco dormire in hotel con colazione e anche questa volta mi sono affidata a Booking: dopo averne valutati un paio, ho scelto l'hotel Sixty Two, sul Passeig de Gracia. Cinque notti, con colazione, mi sono costate 525 Euro: non tanto, considerando che è in pieno centro, è un quattro stelle ed è alta stagione. L'hotel è molto bello, moderno, ben arredato, il personale è gentilissimo. Qualche appunto lo avrei da fare sulla colazione, poco assortita per i vegani, ma è andato comunque bene. Le norme anti Covid sono state rispettate e la pulizia era ottima.
Lo consiglio? Certo

Muoversi
A Barcellona c'è la metropolitana, ci sono autobus e taxi, ma noi siamo sempre andati a piedi. La metro la consiglio solo per andare al Parc Güell che è un po' fuori dal centro, ma se siete già sulla strada come eravamo noi, allora andate a piedi.

Temperatura
Sarò onesta: ho avuto non pochi dubbi sulla temperatura, perché avevo ricordi di una Barcellona torrida a inizio giugno. Invece, per fortuna, non abbiamo patito 'sto gran caldo: era molto ventilato, poco afoso, una sera ha piovuto parecchio e spesso c'era il venticello. Anzi no: la sera della pioggia c'era una vera e propria bufera di vento. A Barcellona, comunque, il vento c'è spesso e volentieri, quindi attrezzatevi.

Mangiare
Il capitolo cibo è lungo, complesso e piacevole, quindi ne tratterò in un post a parte. Qui dico solo che i vegani potevano dormire sonni tranquilli già anni fa: figuratevi ora....Non è ai livelli di Berlino, ma si avvicina parecchio.

Cosa vedere
Barcellona pullula di cose da vedere e fino ad ora ( la quinta volta ) penso di aver visto proprio il minimo sindacale. Cinque giorni sono sufficienti per visitarla a grandi linee, ma se avete in mente di entrare anche nei tanti musei , prevedetene qualcuno in più. 
Devo, a questo pro, fare un appunto: i musei di Barcellona sono molto belli, ma molto cari. 
Vi dico solo che l'ingresso ad una delle opere più splendide di Gaudì, Casa Batlló  costa ben 35 Euro. Analogo prezzo la Pedrera, 10 Euro il Parc Güell, una trentina di Euro anche l'ingresso alla Sagrada Família....Affrontarli tutti in un unico viaggio diventa davvero dispendioso, soprattutto se siete una famiglia, ragion per cui vi consiglio di individuare uno o due musei/opere che desiderate visitare e di concentrarvi su quelle. Nel 2018 mi ero limitata alla Sagrada, questa volta a Casa Batlló e Parc Güell. Precedentemente avevo visto la Pedrera ed il Museo del Cioccolato...Così, oltre a non pesare eccessivamente sul portafoglio, avrete modo di godervi anche un po' la città senza sovraccaricare il vostro viaggio.
Premetto che, guide alla mano, ho suddiviso l'itinerario in zone di interesse: Raval, Barrio Gotico, Ribera, Born, Eixample, Gracia. L'ultimo giorno ci siamo spinti fino a Montjuïc, già visto nel 2018, e nel quartiere di Poble-Sec. Se avete tempo, non dimenticatevi una sosta alla Barceloneta.
Ecco, allora, il nostro itinerario di viaggio

L'ITINERARIO

2 Agosto
Siamo arrivati a Barcellona alle ore 15 circa. Tempo di trovare l'albergo, fare il check in ed erano già le 16.30.
Abbiamo fatto merenda ( in un posto carinissimo che preparava bevande e dolci di soia ) e poi abbiamo gironzolato un po' per la Rambla, spingendoci fino alla Monumento a Colom, imponente monumento a Colombo che affaccia sul mare.

Qualche foto e siamo tornati su, verso il nostro quartiere (Eixample) perché l'ora di cena si stava avvicinando e la fame iniziava a farsi sentire.
Il nostro primo pasto è stato consumato da Roots&Roll, con una bella e buona degustazione di sushi vegano.

3 Agosto
Dopo una bella dormita e colazione, siamo partiti alla volta dei tre quartieri simbolo di Barcellona  : Raval, Barrio Gotico, Born.
Il Raval era il quartiere "malfamato", oggi sede di musei, centri e della meravigliosa Bouqueria, mercato semi coperto che, se non siete mai stati a Barcellona dovete visitare quanto prima: sempre bellissimo e colorato, pieno di gente cose da mangiare e comprare.
E' molto turistico, ma vale sempre la pena entrare e fare qualche acquisto.
Vi consiglio di non fermarvi ai primi banchi, ma di entrare dentro al mercato, dove potrete gustare dei bicchieroni di frutta fresca o frullati a 2 Euro. Ma le possibilità di mangiare, alla Bouqueria, sono infinite: tapas, frutta, Paella, cose veg che non cito, fritti.......Ci sono anche dei piccolissimi "ristoranti" che sono diventati celebri in tutto il mondo, come Pinoxto, sempre affollatissimo.
Dopo un bel bicchiere di anguria, via verso il Barrio Gotico, zona che mi piace sempre tantissimo, con i suoi vicoli stretti, i negozietti e l'imponente Cattedrale.
Degna di nota Piazza di Santa Maria del Pi, da cui si dipartono una serie di Carrers davvero tipici e belli.
Per la prima volta in tanti anni sono riuscita ad entrare in una Granjia e a mangiare la famosa cioccolata calda (con millemila gradi all'esterno, sì ): ecco, magari in un'altra stagione, ma ve la consiglio assolutamente.
Ci siamo poi spinti nel Born, quartiere dominato dalla chiesa di Santa Maria del Mar e, dopo pranzo ( da The Honest Green ) abbiamo fatto un giro nel bellissimo Parco della Cittadella, con la sua imponente Cascata Monumentale ed il laghetto.

Dato che eravamo in zona, abbiamo deciso di visitare anche il Museo del Cioccolato, poco distante. E' un museo piccolino, ma simpatico: oltre alla storia del cioccolato ed alle informazioni sulla sua lavorazione, sono esposte tantissime opere realizzate interamente con il cibo degli Dei. L'ingresso costa 10 Euro, ma il biglietto è di cioccolato!!!
Siamo tornati in hotel a riposare prima di cena, in zona Barceloneta: The Green Spot.

4 agosto
Dopo colazione ci siamo subito diretti verso il Parco Güell, parco di 17,18 ettari con giardini ed elementi architettonici particolari. Ideato come complesso urbanistico, fu progettato da Gaudì.
Prima di arrivare al Parco, però, abbiamo attraversato il bel quartiere di Gracia che, devo dire, mi è piaciuto tantissimo: ha il fascino del borgo di campagna, è calmo, tranquillo e pieno di scorci deliziosi. 
L'ingresso al parco, a differenza di quanto accadeva qualche anno fa, è a pagamento: personalmente vi consiglio di visitarlo se siete a Barcellona  per la prima volta in vita vostra.
E' bello, si gode di una vista stupenda ma è molto turistico.
Comunque la vista merita.
Fatte le foto di rito, siamo scesi e ci siamo diretti verso l'altra imponente opera di Gaudì: la Sagrada Familìa.
Questa volta non l'abbiamo visitata, perché era già stata meta della nostra visita due anni fa. Ricordo che il suo interno è affascinante, ma personalmente non mi aveva conquistata. Tuttavia, anche in questo caso, una visita ve la consiglio.
Abbiamo pranzato con sushi vegano da asporto ( tranquilli: nei prossimi post vi racconto tutto ) e siamo rientrati in hotel a riposare.
Per cena abbiamo scelto qualcosa di tipico: le tapas vegane di Sesamo.

5 Agosto
Colazione e, dopo aver letteralmente attraversato la strada, visita a casa Batlló.
L'ingresso a questa che viene ( giustamente ) considerata una delle maggiori opere di Gaudì, è a pagamento ( 35 Euro ) e solo su prenotazione. Nell'incertezza di quello che avremmo fatto del nostro viaggio, abbiamo deciso di non prenotarla e pagarla dall'Italia, ma di andare là e vedere: per fortuna il nostro hotel era proprio davanti, quindi informarci in loco non sarebbe stato un problema.
Ebbene, la reception dell'hotel ci ha prenotato la visita sul sito con l'opzione salta code. Noi abbiamo fermato due posti il 2 agosto per il 5 agosto, ma dall'hotel ci hanno fatto sapere che c'era disponibilità anche prima. 
Tornando a bomba, Casa Batlló è imperdibile: visionaria, incredibile, onirica....La visita dura un'ora circa. Per chi non lo sapesse, Casa Batlló è un'opera di Guadì, situata al civico 43 del Passeig de Gràcia. Considerata una delle sue creazioni più originali, l'edificio è stato dichiarato patrimonio dell'Unesco nel 2005. Il viaggio in questo edificio strano e incredibile merita sicuramente il prezzo del biglietto e, fidatevi, resterete stupiti



Finita la visita siamo scesi verso la Ribera, sede tra l'altro del mercato di Santa Caterina e del palazzo della Musica Catalana.
Abbiamo gironzolato un po', fatto qualche acquisto di semi e frutta secca da Casa Gispert e Casa Perris, quindi siamo risaliti verso il nostro quartiere.
Sosta in hotel e poi cena al ristorante libanese

6 Agosto
Ultimo giorno e tanta tristezza, ma lo abbiamo ugualmente affrontato con dignità: prima abbiamo percorso l'Avenida Diagonal fino a Placa d'Espanya dove abbiamo visto Montjuïc. Questa volta non siamo saliti, ma ci siamo spinti fino al Poble-Sec, quartiere operaio che non avevo mai visto.


Per terminare alla grande il nostro viaggio, siamo tornati nei luoghi che più ci erano piaciuti: Barrio, Raval, Born....Abbiamo fatto qualche acquisto ( principalmente cibo veg ) e siamo tornati in hotel. 
Ultima cena: da Roots&Roll, dove avevamo cenato il la prima sera.

Il 7 agosto era l'ultimo giorno, quindi giusto il tempo di fare due passi intorno all'albergo e siamo, purtroppo, rientrati in Italia.
La Pedrera


CONSIDERAZIONI
Come avrete capito, io amo Barcellona     
Mi è entrata nel cuore fin dalla prima volta, nel 2009, e continuo ad adorarla: è allegra, pazza, elegante, si mangia benissimo ( ed i vegani hanno vita facilissima ) e penso che si viva anche bene. Da turista, sicuramente, si sta da dio.
E' una di quelle città in cui, davvero, varrebbe la pena tornare almeno una volta l'anno e che non stancano mai: le cose da vedere sono sempre tante, ma sono tutte abbastanza concentrate e la si gira benissimo.
Pensando a ciò che mi è entrato nel cuore mi vengono in mente tante cose: la Bouqueria ( che vi consiglio al mattino presto ), il Barrio Gotico, Gracia e Casa Batlló.
La Rambla è bella e caratteristica, ma oggettivamente un po' incasinata: ve la consiglio al mattino presto, quando c'è poca gente e la si percorre benissimo.
Al contrario non mi ha mai entusiasmato la Sagrada Familía e zone circostanti: troppo turistiche, confusionarie e no, non mi sono entrate nel cuore.
Una delle cose che amo di più è il contrasto tra la parte nuova ed elegante, l'Eixample, e quella più "rozza" del Raval o del Barrio: in una c'è un grande viale, immenso ed elegante, nelle altre dei piccoli vicoli con murales e negozietti.
Incredibile come sia tutto perfettamente bilanciato e non stoni affatto.
In definitiva: se volete visitare una città europea davvero bella, facile da raggiungere e magica, Barcellona fa per voi. 
Per ora vi ho dato qualche informazione generale che, spero, sia utile.
Nella seconda parte parleremo del cibo ( veg ).
Inoltre, spero in tempi abbastanza brevi, pubblicherò un video sul Canale YouTube che, vi ricordo, è vivo ed attivo e fermo al viaggio sul Giappone.
A presto!

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