BARCELLONA. PARTE II. VEGAN FOOD TOUR


Dopo il primo post di carattere generale, eccomi qui a parlare di cibo barcellonese. Anzi, per essere più precisi, a parlarvi di quello che noi abbiamo mangiato a Barcellona che non è sempre stato tipico.
Incomincio facendo una premessa: essendo questo un blog dedicato al mondo (cibo e non solo) vegano, ovviamente anche il mio racconto sul cibo sarà da questo punto di vista. 
Poi, chiaramente, a Barcellona potrete trovare davvero qualunque tipo di cucina: tipica Catalana ( paella e tapas, giusto per citare le due specialità più note ), etnica, grandi catene, italiana, e poi ancora dolci, stuzzichini, gelati italiani, cosine salutistiche e cose zozzone. Potrete spendere tantissimo, o pochissimo: tutto dipende dai vostri standard e da cosa preferite mangiare. Insomma: non avrete che l'imbarazzo della scelta. 
Come sempre, prima di partire, mi sono documentata su quella che è la maggior risorsa per ogni vegano che viaggia: Happy Cow. A dire il vero, alla mia quinta visita, ero abbastanza preparata in tema "cibo veg", ma ho voluto comunque provare qualcosa di nuovo rispetto alle altre volte. 
Ancora una piccola premessa e poi inizio: Barcellona era molto avanti, dal punto di vista del cibo vegano e vegetariano, già dieci anni fa. 
Ricordo che quando andai la prima volta ero appena diventata vegetariana e fu una pacchia: certo, non c'erano tanti ristoranti veg come adesso, ma si mangiava già allora senza problemi. Da qualche anno a questa parte è davvero un "parco giochi": ci sono catene per vegetariani e vegani ( Vegetalia, ad esempio ), ristoranti etnici con menù anche veg, locali flexetariani ( che vanno per la maggiore ) dove l'ottanta per cento del menù è perfetto anche per noi. Poi ci sono burgherie e pub dove mangiare Burger e kebab zozzoni di legumi e di "carne veg", con formaggi vegetali, salse e via dicendo. 
Ricordiamo anche che alcuni piatti tipici catalani sono veg di per sé: i famosi Churros, ad esempio, dei dolcetti fritti da pucciare nella cioccolata calda, i pimientos del padrón ( peperoncini verdi piccantissimi ) e il pane e pomodoro. 
Anche la famosa Paella, nella versione originale, conteneva solo verdure. Insomma: bisognerebbe avere due stomaci per assaggiare tutto; purtroppo ne abbiamo uno solo e ho dovuto fare delle scelte.
Come sempre, mi sono organizzata così: Happy Cow e Instagram ( grande risorsa: basta digitare l'hashtag con il nome della città seguito dall'aggettivo veg #vegbarcellona ad esempio ) ho stilato una lista di locali ( ristoranti, bar, e gelaterie ) che avrei voluto provare. Li ho segnati sulla mia mappa cercando di inserirli nel programma giornaliero, poi ho fatto una scelta, selezionandone alcuni. 
Dato il periodo particolare, fra restrizioni e coprifuoco, ho preferito prenotare tutte le cene: a parte la prima, prenotata via mail dall'Italia, le altre le decidevo il giorno prima e ho sempre trovato posto. Per i pranzi non ho prenotato nulla: ci siamo diretti verso insalate, sushi da asporto e gelati. Cose fresche che, dato il caldo, era un piacere mangiare. Anche in questo caso ho scelto tra i locali che avevo scovato nella grande rete Internet, scremandoli in base alla posizione, alla voglia, alla comodità etc etc. 
Le scelte sono quelle che vi illustro: avrei ancora mille posti da provare, quindi che dire? Devo tornare!
Parto dai ristoranti, poi vi parlo dello street food provato e dei bar.
Infine un po' di sano shopping

I RISTORANTI

- Roots and Roll: Bellissimo locale in zona Eixample, famoso per il sushi vegano. Tuttavia, anche se vi consiglio di provare assolutamente la loro degustazione di sushi ( molto particolare, anche con riso nero, quinoa e ingredienti ricercati come il coconut cheese ), non potete assolutamente perdervi alcuni degli altri piatti ( tutti veg ) orientali presenti nel menù. I pop corn di cavolfiore, ad esempio, o i broccoli bang bang. A noi è piaciuto così tanto da tornare ben due volte. La prima volta abbiamo preso i pop corn di cavolfiore, i broccoli bang bang e una degustazione di sushi, mentre la seconda volta il "pollo" karaage, i Saigon rolls, un curry con riso, dei soba e la loro sontuosa cheese cake. Prezzo: sempre sui 50 Euro in due con due bottiglie di acqua. Assolutamente consigliato anche per l'ambiente figo.

- The green Spot: Stupendo e modaiolo ristorante vicino alla Barceloneta. La cucina è vegetariana e vegana, quindi attenzione, amici vegani! Io, purtroppo, partendo dalla convinzione che fosse tutto vegano, ho preso delle crocchette di noci e cipollotto che poi ho scoperto essere vegetariane. Amen, l'errore ci sta. Sul secondo sono stata più attenta e ho preso degli spiedini di tempeh glassato e grigliato con papaia e riso: buonissimo. Giorgio, invece, ha preso delle Quesadillas con avocado e kimchi. Poi abbiamo diviso un vegan brownies con gelato al cocco. 52 Euro con due bottiglie di acqua. Più caro rispetto agli altri, ma considerando l'ambiente davvero cool, ci sta.

- Sesamo: Qui ci spostiamo nel Raval. Se vi piacciono le tapas, questo è il posto che fa per voi. Anche qui si mangia vegetariano e vegano, quindi attenzione. C'è un menù degustazione a 35 Euro circa, oppure la carta. Noi abbiamo preso alcuni piatti alla carta, dividendoli. Infatti il concetto di condivisione è il punto di forza del locale. Abbiamo preso: i Pimìentos del padron ( peperoncini verdi piccantissimi ), pane e pomodoro, gazpacho, curry verde e poi un fantastico cavolfiore al forno, servito intero con tahina, salsa verde, pinoli e melograno. Era tutto pazzesco, ma il cavolfiore di più! In due abbiamo speso 42 Euro. Ambiente giovane e alla mano. Molto consigliato, anche se in una zona non bellissima.

- Al Jaima De Abou Khalil: Se vi piace la cucina libanese, qui andate sul sicuro. E' un bellissimo e pulitissimo ristorante nell'Eixample, che propone cucina onnivora ma con tante opzioni vegane ( come tutta la cucina libanese, d'altronde ). Noi abbiamo preso: hummus della casa ( che aveva l'aggiunta di ceci ), melanzane all'aceto, falafel, foglie di vite e full di fave, poi un misto vegetariano per me ( con altro hummus, lenticchie, insalata libanese, falafel e babaganous ) e riso con non ricordo cosa per Giorgio. Anche in questo caso 50 Euro in due con acqua. Ve lo consiglio caldamente.

- Veganashialtro posticino per gli amanti del sushi vegano. Vi avverto, però, che offre principalmente cibo da asporto. Il locale è piccolissimo e c'è giusto la disponibilità di due posti a sedere. Vi consiglio di prendere il vostro cibo e cercare un parco nelle vicinanze. Noi, facendo i contorsionisti, ci siamo seduti al banco perchè aveva iniziato a piovere e non sapevamo dove andare. La loro specialità è il sushi, ma servono anche qualche piccolo piattino giapponese: edamame e soba e dei "tramezzini" a base di riso di cui non ricordo il nome. Disponibili tre tipologie di box miste: noi abbiamo preso quella da 12 pezzi, degli edamame e due gunkan. Tutto molto buono e particolare ( il sushi, anche qui, è fatto sia con riso bianco che nero, oltre che con la quinoa. I ripieni sono totalmente vegetali e spaziano dal Vuna, ai funghi, alle carote..). Il prezzo non lo ricordo ma mi sembra sui 25 Euro in due non mangiando tanto. Lo consiglio ma giocatevi meglio le portate perchè noi abbiamo preso poco all'inizio, poi abbiamo aggiunto. Consigliato soprattutto se siete in appartamento e avete la possibilità di fare un take away.

- The honest green: il nostro primo pranzo lo abbiamo consumato qui, nella sede del Born ( ce ne sono altre, sparse per la città ). Locale molto bello, famoso per le insalate che potete arricchire aggiungendo ingredienti. Vi consiglio, però, di non arricchirle affatto, perchè già di partenza sono abbastanza pesanti. Io ho preso una mega insalata con fragole, mango, semi di papavero, mais saltato e hummus, mentre Giorgio si è lanciato su quella con riso, avocado, zenzero e mille altre cose. Ci sono anche altri piatti, e fa anche caffetteria. In due 18 Euro ma siamo usciti un po' appesantiti. Consigliato: ni

- Bohl: qui siamo dietro al Parco della Cittadella. Locale in stile nordico ed essenziale, ideale per colazioni e brunch. Noi abbiamo fatto un pranzo che sembrava una colazione ( adoro!) con kimchi, porridge al cacao e banane e tostadas con avocado. Tutto buono ed abbondante ed avrei provato mille cose, essendo proprio il mio genere. Non è esclusivamente vegano, ma vegetariano e salutista. Nel menù troverete anche porridge salati, bowl dolci e salate di tutti i tipi, dolcetti, toast, succhi e estratti. 20 Euro in due. Consigliato per colazione/brunch

-Brunch and cake: altro posticino molto instagrammabile, perfetto per il brunch. Noi ci siamo fermati per un caffè ma ne abbiamo approfittato per dividere un acai bowl. Non è vegano e neppure vegetariano, ma il menù ha molte opzioni: pancakes, waffles, torte, biscotti. La nostra bowl e un caffè ci sono costati 12 Euro circa. Se vi piacciono i brunch, fa per voi.

Queste le nostre scelte. Come avete visto, abbiamo spaziato abbastanza, provando sia cibi più tipici ( le tapas ), sia altri più internazionali ( le bowls ), passando per quelli etnici. I prezzi sono all'incirca come in Italia: noi abbiamo sempre cenato con 20/25 Euro a testa, mangiando abbastanza. Il meno conveniente nel rapporto qualità prezzo è stato The green Spot, perchè abbiamo speso di più mangiando meno che in altri posti ma, dato che il locale era davvero pazzesco, il prezzo ci stava. Come consiglio generale mi sento di suggerirvi di evitare le turistate e di cercare delle perle nascoste. Nei miei viaggi precedenti avevo provato: Biocenter, La Vietnamita, Vegetalia, Raso Terra e Teresa Carles ( una vera e propria istituzione per vegetariani e vegani ). Trovate tutto sulla mia pagina IG e anche qui, nella sezione viaggi.

STREET FOOD e PASTICCERIE

Barcellona è il regno dello street food. Basta nominare la Bouqueria, il celebre mercato coperto, in cui trovare ogni tipologia ( più o meno salutista, più o meno vegan friendly ) di cibo. Ma, mercati a parte, troverete cibo da sgranocchiare a ogni angolo di strada, da quello fritto a quello conservato, dal salato al dolce. 
Tra le cose più tipiche che possiate provare a Barcellona, ci sono gli Churros, una specie di "torcetti" fatti con farina, zucchero e olio, fritti e poi cosparsi di cannella e zucchero a velo. Sono serviti bollenti, sia nelle xurrerie ( localini svunci e tipici ) che in ogni granja ( tipo latteria ) della città, dove potrete intingerli nella cioccolata calda. Sono vegani a priori, quindi andate tranquilli. Noi li abbiamo assaggiati da soli, ma la prossima volta li intingeremo nella cioccolata calda. Io non sono amante dei dolci fritti, ma questi erano boni per davvero.
A tal proposito, anche se non è uno street food, inserisco qui la Cioccolata calda della Granja La Pallaresa in Carrer de Petrixol. Non ero mai riuscita ad entrare in questo bar in puro stile anni '50, dato che la coda faceva sempre il giro dell'isolato. Questa volta, invece, dati i 55 gradi esterni e la poca voglia di cioccolata calda che, evidentemente, circolava, sono riuscita ad entrare. Diciamo che ne è valsa proprio la pena. Giorgio ha preso la famosa Crema Catalana, servita con la crosticina bollente, mentre io la cioccolata che, come da tradizione, non aveva il latte. Era tutto buonissimo e l'ambiente, così d'antan, era strepitoso. Fortemente consigliato.
Barcellona ha anche delle gelaterie rinomate, ma purtroppo sono riuscita a provarne solo una, dato che aprivano tutte tardi. Il gelato preso era comunque buono ( sono stata da Gellati di Marco, vicino alla Cattedrale ) ed il prezzo giusto ( 3,40 Euro per un cono enorme ).
Un posticino che vi consiglio, inoltre, è La Besneta, in piena Grácia: è una piccolissima pasticceria vegana con poca ma ottima scelta. Troverete qualche cookie, una torta e poi dei vasetti in vetro ripieni di vere e proprie delizie. Noi abbiamo preso quello al burro di arachidi: in pratica era un dolce al cucchiaio suddiviso in strati alternati: arachidi, biscotto al cioccolato e crema al burro di arachidi. Dirvi che era divino è sminuirlo. Non si mangia in loco ma si porta via ( ed il vasetto ve lo tenete ): 5 Euro per una delizia che ancora mi ricordo.
Altra merendina che vi consiglio è quella che potrete fare da Chinese tofu Magician, in Eixample. E' un locale molto "coreano" come stile, la cui specialità sono bevande di soia: troverete i classici bubble tea o bubble milk e anche cose più particolari. Io ho preso un bicchierone di latte di soia al sesamo nero con mochi cosparsi anch'essi di sesamo, mentre Giorgio una bevanda a base di kefir di soia. Attenzione perchè non è tutto vegano, ma i ragazzi sono gentilissimi e disposti a spiegarvi tutto per filo e per segno. 
Tutto è fatto sul momento. Prezzi abbastanza alti ( 6,50 Euro la mia bevanda ) ma le porzioni sono enormi.

SHOPPING

Che dire? A Barcellona potete comprare qualunque cosa. Come in ogni metropoli che si rispetti ci sono le grandi catene ( Zara, Mango, Benetton...), le grandi firme ( concentrate soprattutto sul Passeig de Gràcia ), i centri commerciali ( Fnac e El Corte Inglés ) e poi i negozietti, le bottegucce ( queste soprattutto nel Barrio e nel Born ). Troverete il pezzo esclusivo oppure la turistata, l'abito standard e quello esclusivo. Ovviamente non mancano i negozi di arredamento per la casa, più o meno tradizionali, più o meno kitch. Imperdibili anche i negozi di giocattoli ( El rei de la magia ) e di cartoleria.
Insomma: potete dilapidare il vostro patrimonio, oppure decidere di passare oltre come abbiamo fatto noi questa volta. 
Ma parlerei di alimentari, dato che è stato questo il mio genere di shopping.
Oltre alla già citata Bouqueria, vi consiglio due istituzioni per gli amanti delle granaglie:
- Casa Gispert elegante negozio in cui troverete frutta secca, the e caffè, aromi, conserve....Tutto elegantemente confezionato con il logo della casa
e
- Casa Perris, nel Born, più rustico dove trovare granaglie, frutta secca, cioccolato e spezie sfusi, dentro grandi sacchi di juta. Ve li consiglio entrambi.
Ci sono poi miriadi di negozi di cioccolato, di olio, di conserve e di caramelle ( come Papabubble ).
Il lato che a me interessava di più, tuttavia, era quello dei negozi bio e vegPremesso che in ogni supermercato ( a Barcellona va alla grande il Carrefour ) troverete un'ampia scelta di prodotti vegani, io volevo andare in due o tre negozi che avevo segnato. 
Obbio, purtroppo, era chiuso. Sono, invece, rimasta piacevolmente sorpresa da The Living Food in zona Saint Antoni: piccolo negozio con un'attenta selezione di proteine ed alimenti vegani, penso i migliori che potrete trovare sul mercato. Qui abbiamo preso della raw balls e delle kale chips fantastiche. Il negozio disponeva anche di una sezione di integratori.
Nel Raval, invece, abbiamo comprato un patè vegetale da  God Save the Green - Tienda vegana y a granel/ Vegan storevende principalmente cibo sfuso, ma anche qualche prodotto confezionato. Selezione limitata ma interessante
Per gli appassionati di cibo bio c'è poi Veritas, grande catena tipo Naturasì: questa volta non l'ho sfruttata tanto, ma il punto sulla Via Laietana è davvero grande e fornito. 
Anche il reparto cibo della Cort Inglés contiene una sezione vegana abbastanza fornita: oltre agli yogurt di soia ci sono anche formaggi vegetali, tofu e seitan; in generale è un supermercato molto fornito, con tantissimi prodotti di qualità ( oltre ad una lussuosa sezione gourmet ).
Insomma: il cibo ( veg e non ) non manca certo a Barcellona e di certo non morirete di fame: se anche non decideste di andare al ristorante, i supermercati vendono ogni genere di conforto, e potrete mangiare, e bene, senza problemi e senza spendere una follia. Il cibo vegano è presente ovunque ed in grandi quantità: troverete prodotti più "sani" ed altri più zozzoni, quindi avrete solo l'imbarazzo della scelta.

Bene, questo è quanto: spero che questo mini viaggio a Barcellona vi sia piaciuto. Ho cercato di trasmettervi l'amore che provo per questa stupenda città, e di raccontarvi anche un po' del lato mangereccio, di Barcellona che, come avrete capito, è davvero vario.
Se volete degli approfondimenti, o gradite sapere altro, non esitate a scrivermi!






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