VIENNA 2023
Ora vi spiego per bene quale è stato il nostro itinerario, premettendo che nel costruirlo ho avuto qualche difficoltà. Non essendo mai stata a Vienna ( la scuola non conta ) non ne conoscevo le dimensioni e le distanze, non sapevo come era strutturato il "quartiere dei musei" e dove potessi entrare liberamente. Sembra stupido, ma io seriamente credevo di dover pagare per passeggiare per il quartiere! Invece vi tranquillizzo: è semplicemente una zona ricca di musei, ma voi potete attraversarla tranquillamente ed entrare solo laddove vogliate. Ma andiamo per ordine.
Giorno 1: Neubau - Quartiere dei Musei - Spittelberg- Josefstadt
Siamo arrivati a Vienna verso le 13.00, perchè il viaggio da Praga in treno ci ha portato via circa 4 ore. Check in, pranzo veloce e poi via all'esplorazione della città. Noi avevamo l'hotel a Neubau, zona molto carina, comoda e piena di negozi. In particolare eravamo dietro a Margaretenstraße. Abbiamo passeggiato per farci un'idea ( ed io già ero innamorata della città ), quindi ci siamo diretti verso il Museum Quartier, che risulta imponente. Dopo aver attraversato Spittelberg, zona che sembra uscita da una cartolina da quanto è graziosa, ci siamo diretti verso il Tribunale e il Parlamento, semplicemente maestoso. Un salto alla suggestiva Votivkirche e poi abbiamo girato verso Josefstadt, quartiere commerciale con ristoranti e negozi che, però, non mi ha fatto impazzire. Cena e poi nanna.
Giorno 2: Innerestadt - Naschmarkt - Belvedere
Il secondo giorno ci ha visti impegnati nella visita di Innerestadt, la zona più "centrale" di Vienna, quella in cui - oltre ad una serie di musei strepitosi - sono concentrati negozi di lusso, caffè e hotel storici. Siamo passati davanti al celebre hotel Sacher e lì, ammetto, ho un po' rimpianto il fatto che non vi fosse anche una versione veg della celebre torta, che era una delle mie preferite. Spoiler: a Vienna si trova la versione vegetale della qualunque ma non della torta Sacher! Abbiamo poi proseguito verso Stephansdom, che è quanto di più imponente possiate immaginare. Lì accanto c'è il negozio della Manner, la marca dei wafer più celebri in Austria. Ah, la maggior parte sono vegani, lo sapevate? Dopo una visita veloce a Karlsplatz, in fermento per un festival musicale, siamo andati al Naschmarkt, un mercato famosissimo e davvero bello! Non abbiamo acquistato nulla ma è pieno di street food e spezie. Prima di rientrare in hotel ci siamo spinti fino al Belvedere: la vista è favolosa!!!! Dentro è esposto il Bacio di Klimt, ma a 'sto giro eravamo già saturi, quindi sarà per la prossima volta. Cena in un posto speciale di cui vi parlerò nel prossimo post e poi nanna.
Giorno 3: Prater- Hundertwasserhaus
Era domenica e di domenica a Vienna è tutto (TUTTO!!! ) chiuso, tranne chiese, musei e ristoranti. Quindi cosa si fa? Si va al Prater, un parco giochi molto retrò ( aperto dal lontano 1895) ma bellissimo. L'ingresso è gratuito, e se volete salire su qualche attrazione ( ce n'è per tutti i gusti ) dovrete pagare circa 4 Euro. Vi assicuro che ne vale la pena. Apre alle 10 ed è davvero bello. Dopo ci siamo spinti poco in là, verso le pazze pazze pazze Hundertwasserhaus, un complesso di case ( e negozietti ) coloratissime e dalla geometria particolare. Ricordano, alla lontana, le opere di Gaudì a Barcellona. Dopo pranzo e un bell'acquazzone, siamo tornati in hotel perchè Giorgio ha iniziato a sentirsi poco bene...ed è iniziata la nostra avventura contro un potente virus intestinale. Magari vi risparmio i dettagli, ok?
Giorno 4: Schönbrunn
Nonostante Giorgio fosse decisamente fuori forma, siamo riusciti ad andare a Schönbrunn che è immenso e non basterebbe una settimana per visitarlo bene. Considerando che lui stava male e io anche non ero un fiore, ci siamo accontentati dei giardini (gratuiti) che sono enormi…da perdersi letteralmente. Bella anche la zona circostante.
Tornati verso l’hotel, la giornata è finita presto per i motivi che vi lascio immaginare.
Giorno 5: A caso ma scoprendo angolini bellissimi
Ultimo giorno: eravamo leggermente giù di morale per quello che era successo, oltre al fatto che saremmo presto tornati a casa. Giorgio stava leggermente meglio, ma io iniziavo ad accusare i colpi. Dato che avevamo visto quasi tutto quello che ci eravamo prefissati, siamo tornati in Innerestadt, cercando di godere di quello che non avevamo ancora visto. Ho fatto foto ai fiorai, agli angolini meravigliosi che trovavo in giro, abbiamo visitato la casa di Mozart e comprato qualche Manner da portare il Italia. Poi ha iniziato a piovere forte e dopo pranzo ( con riso al vapore e una zuppa di miso in un ristorante cinese ), siamo tornati a riposare in hotel, abbastanza certi di poter uscire più tardi per cena. Illusi che siamo stati: il virus ha deciso che era ora di attaccarmi. Ho passato la serata piegata a vomitare l'anima, pregando di riuscire a reggermi in piedi e prendere l'aereo il mattino dopo. Spoiler: ci sono riuscita.
Conclusioni: Vienna mi è piaciuta molto. Come vi ho detto, non me l'aspettavo così, anzi la immaginavo una città "vecchia" e poco stimolante, mentre l'ho trovata super avanti e vivace. Anche per quanto riguarda il discorso "cibo veg", che però esploreremo meglio nella prossima puntata, è decisamente interessante.
Tirare le somme di quello che mi è rimasto di più nel cuore è molto difficile, perchè Vienna mi è piaciuta davvero tutta. Ammetto, però, che Prater, Naschmarkt e Innerestadt mi hanno davvero colpita.
In linea generale ci tornerei domani, anche per “recuperare” il tempo perso a causa del virus.
Ci vediamo nella prossima e ultima puntata, dedicata al cibo veg mangiato in viaggio.
Commenti
Davide
Insieme?😘