SEOUL 2025. VEGAN FOOD TOUR. Seconda parte
E a Seoul?
Seoul é piena di caffetterie, sale da tea e localini in cui rilassarsi, prendere un po’ di fresco ( o di caldo, in inverno ), fare due chiacchiere e mangiare un dolcetto.
A tal proposito, è questo il momento in cui i coreani mangiano i "dessert": difficilmente, infatti, troverete la sezione "dolci" nel menù del pranzo e della cena e, se li troverete, sono piccoli dolcetti di riso, o della frutta. I dolci "importanti" vengono consumati nelle sale da tea, nella bakery, e ne troverete di ogni tipo: tradizionali dolcetti a base di riso glutinoso, cookies, gelati, torte coloratissime, sfogliati all'europea, budini e cremine dalle forme più strane ( orsetto, pulcino..). Troverete letteralmente di tutto e, vi dirò, gli sfogliati che ho visto in giro avevano un aspetto migliore di tanti visti in Italia.
Tornando all'argomento del post, ci sono caffetterie ultra moderne e minimal, sale da tea tradizionali in cui sembra di tornare indietro nel tempo, ma anche grandi catene. Ad esempio, sono molto diffusi gli Starbucks, peraltro molto belli e più “economici” che non in altre città. Non abbiamo provato tutte le caffetterie/sale da tea che avrei voluto: erano troppe e avremmo dovuto fermarci ogni 100 metri! Quello che ho adorato, soprattutto nelle sale da tea, è l’atmosfera rilassata: c’erano signore che chiacchieravano, ragazze che sferruzzavano, amici che condividevano il Bingsu, la granita con azuki e latte condensato. Musica classica in sottofondo, legno, tempi dilatati. Bellissimo. La maggior parte di esse si trova a Insandong e vicino al Buckon Hanok Village ( le più "instagrammabili" ), ma le troverete anche altrove. Ad esempio, mi sono innamorata di una sala da tea scovata per caso a Hongdae, e ho perso la testa per i dolcetti di riso e farina di soia trovati in un grande supermercato.
Vediamo cosa abbiamo provato. Nel post metterò anche una gelateria e una bakery che mi hanno colpito al cuore.
1) Ium1966 ( 15 Wausan-ro 29ba-gil, Mapo-gu ) Situato in una via letterale di Hongdae, lontano dalla confusione, è una sala da tea che ha trasformato un vecchio hanok costruito nel 1966 in uno spazio pieno di fascino. Ha conservato le travi di legno originali, il camino tradizionale, il cortile e il portico in legno, mentre all’interno ci soni oggetti d’epoca come vecchi altoparlanti, giradischi e barattoli. Si entra, ci si toglie le scarpe per non rigare il parquet, e ci si siede dopo aver ordinato.
Il menù comprende cibi e bevande tradizionali come tè ai fiori di loto, manggae tteok ( torta di riso ), tea allo yuzu…Noi abbiamo preso un matcha latte con latte di avena e un tea allo yuzu. Purtroppo mi sono accorta che il mio tea conteneva miele ma era un giorno in cui non stavo bene, non avevo voglia di farmelo sostituire e avevo bisogno di qualcosa di caldo, quindi l’ho bevuto lo stesso. Era buonissimo. Abbiamo speso sui 17000 won, 11 euro circa. Degno di visita e menzione il bagno.
2) Tteuran ( 17-35 Supyo-ro 28-gil, Jongno District ) Situata a Insandong é un’altra sala da tea molto bella e dell’atmosfera rilassata e rilassante. In menù ci sono tisane ( anche curative ), tea e dolcetti tradizionali . Noi abbiamo preso una tisana alle giuggiole e pinoli ( molto diffusa ), un tea al crisantemo ed una selezione di dolcetti di riso ed abbiamo speso 26000 won, circa 16 euro. Siamo anche tornati una seconda volta, prendendo una tisana alla mela cotogna e una bibita fredda alla mela cotogna e zenzero. Abbiamo speso l'equivalente di 9 euro.
4) Coconuzm. Uno dei miei posti del cuore è stata questa gelateria plant based vicino al Namsangol Hanok village. Siamo andati due volte e vi posso assicurare che il gelato ( a base di cocco ) era migliore di tanti gelati mangiati in Italia. Senz’altro il migliore mai assaggiato all’estero. Io ho preso Roasted matcha e Pistacchio, mentre al secondo round Nocciola e cioccolato e Earl gray. Giorgio è andato di sorbetti ( ha assaggiato il mango, mirtilli e lavanda e anche un insolito e buonissimo pomodoro e rucola ). Ottimi! Coppetta da 1 gusto + 1 assaggio, che in realtà era una vera e propria spatolata, 4500 won = 2,78 euro, 2 gusti+1 assaggio 5200 won = 3,21 euro.
4) Ashville bakery cafè ( 5-5 Bukchon-ro 5-gil, Jongno District ) Tra le "fissazioni" dei coreani ci sono sicuramente le bakery occidentali. Ce ne sono tantissime! Questa, dalle parti del Bukchon Hanok Village, è degna di menzione perchè 100% veg. Ha qualche posto a sedere e le sue proposte non sono tipiche coreane, ma internazionali: pane con fichi, pizzette, grissini, roll salati, qualche torta a rotazione. Propone anche la versione veg di pane burro e marmellata, yogurt di riso e cereali e tante bevande calde e fredde. Ideale per una tarda colazione ( apre alle 10.30 ) o un pranzo leggero. Noi abbiamo preso una bevanda analcolica alla frutta ( peraltro bellissima ) e una pizzetta ai pomodorini e aceto balsamico, migliore di tante assaggiate in Italia. Abbiamo speso l’equivalente di 8 euro.
Ovviamente le pause agli Starbucks non ve le sto a riportare, ma sappiate che ne abbiamo fatte parecchie.
Tra le altre cose provate ricordo dei dolcetti di riso glutinoso ricoperti di farina di soia presi nel mastodontico Lotte ( catena di supermercati ) alla Seoul Station, un dolce a base di riso e zucca preso allo Hunday deparment store, innumerevoli caffè freddi per rinfrescarci, e le "patatine" di tempeh che si trovano negli Starbucks.
Veniamo velocemente all'argomento "snack al supermercato": come in Giappone, anche a Seoul si trovano dei minimarket ( l'equivalente dei kombini giapponesi : 7Eleven, GS25, CU ) che vendono qualunque cosa, compresi degli snack confezionati o freschi da banco frigo. Purtroppo, però, le etichette sono solo in coreano e l'impiego del traduttore richiedeva davvero troppo tempo, ragion per cui non abbiamo praticamente mai preso nulla che non fosse acqua/bibite varie. Solo nell'enorme Lotte accanto alla Seoul Station ho visto un reparto "plant based" ed un reparto "bio". Per il resto, purtroppo, prodotti vegani non pervenuti; qualcosa c'era sicuramente ma, appunto, mettermi a tradurre tutte le etichette era un lavoro troppo faticoso e ho lasciato perdere.
In compenso, nei supermercati più grandi, ci sono delle vere e proprie sezioni di pasticceria, tra cui pasticceria tradizionale coreana che, per la maggior parte, non contiene ingredienti di origine animale. Due volte, quindi, ho mangiato i mochi di riso glutinoso ricoperti di kinako ( farina di soia tostata ) e, una volta, addirittura ricoperti di semi di sesamo nero tritato.
E questo è quanto. Purtroppo non riesco a mettervi i link a tutti i locali menzionati, ma sul mio IG li ho taggati tutti. In ogni caso, se vi serve aiuto per l'indirizzo, chiedetemi pure!
A malincuore, questo era l'ultimo articolo su Seoul ( a meno che non me ne chiediate altri ), una città che mi rimarrà nel cuore per le persone, il cibo, le cose belle che ospita.
Spero di tornare presto <3
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