Come organizzo i miei viaggi? Piccolo vademecum

Eccomi qua con un altro post. Nell'ottica del nuovo che avanza, ho pensato di scrivere un nuovo post ove parlo anche del Giappone ma non solo. Si parla sempre di cibo e di viaggi, ma in un'ottica un po' diversa. Oramai abbiamo esplorato tutto il nostro percorso di viaggio: vi ho portato con me a Tokyo, a Kyoto, a mangiare cibo locale o meno...Anzi, vi ho portati con me in un bel po' di viaggi e, è logico, la domanda nasce spontanea: come organizzo i miei viaggi, lunghi o corti che siano?
Premetto che non ho la pretesa di insegnare a nessuno, ma se può esservi di aiuto, ecco...sono felice, anche perchè è sempre utile confrontarsi.
Diciamo subito che ci sono tanti modi di viaggiare: c'è chi preferisce organizzarsi per filo e per segno ( presente!), chi predilige i last minute, chi si affida ad altri, chi va in un posto senza sapere nulla e si affida al caso.
Io non sono mai stata una da "last minute", "dai, zaino in spalla e improvvisiamo": MAI! Un viaggio devo partorirlo nel vero senso della parola, devo organizzarlo e studiarlo in tutto e per tutto: hotel, spostamenti, mezzi pubblici, interessi, cibo.... Non mi affido ad agenzie tranne che per prenotare i voli intercontinentali ( Santa Federica che mi sopporta) e faccio tutto io: scelgo gli hotel, i ristoranti, decido quali sono i negozi ed i musei da vedere, etc etc. I trasporti, che sono il mio vero punto debole, li decido in collaborazione con Giorgio.
Non sono neanche una da "week end a ..........." perchè cerco di godermi con calma i luoghi per non farmi sopraffare da ansia e cose da vedere. Ma partiamo dall'inizio
STEP 1: il volo
Decisa la destinazione ( può essere uno dei miei classiconi LondraParigiBarcellona, oppure una new entry come il Giappone...dipende da tempo/denaro/voglia), apro Skyscanner e individuo i giorni dopo, ovviamente, aver deciso il periodo ( vacanze estive/natalizie/ponti vari ). Contemporaneamente incomincio a buttare un occhio agli hotel su Booking per quel periodo: se individuo qualcosa di interessante, inizio a incrociare i voli e poi decido. Per i voli intercontinentali chiedo a Fede, altrimenti prenoto io. Se il volo comprende pasti a bordo prenoto il pasto vegano ( VGML ).
Hotel Lorette-Parigi
STEP 2: l'hotel
Individuato il periodo e con volo prenotato, parto con la ricerca degli hotel. Premetto che devo sempre sapere dove dormirò: in tanti anni di viaggi non ho mai cercato qualcosa sul momento, perchè mi verrebbe l'ansia, ma se siete giovani e vi adattate facilmente potete anche considerare l'idea. A me, invece, piace giocare d'anticipo e cerco gli hotel già un bel po' di tempo prima. Non mi fisso un budget a priori perchè so che 5 notti a Londra costeranno il doppio di 5 a Barcellona. Cerco, allora, di capire qual'è un prezzo onesto e sto nel range. Non cerco hotel a 5 stelle, ma neanche a 2. Guardo sempre 3-4 stelle che siano valutati su Booking ( di cui mi fido più che di mio padre ) almeno 8.5. A Londra, per fare un esempio, lo standard è basso ( e i prezzi alti ) e ho valutato anche gli 8; in Giappone gli standard erano alti con prezzi ragionevoli e ho prenotato hotel con valutazione 8.6 e 9.3. Valuto una zona centrale e ben fornita dai mezzi ( metro, autobus..), meglio se con negozi e supermercati nei dintorni. Li cerco sempre con la colazione inclusa, cosa che fa apparentemente lievitare il prezzo ma che vi fa risparmiare tempo e denaro per farla in giro. A New York, però, è stato impossibile trovare hotel con colazione inclusa: ci sono mille possibilità di farla in giro e gli stessi hotel tendono a non inserirla...Sono, però, riuscita a trovare un bell'hotel con frigo e microonde e vi dirò che, alla fin fine, è andata bene così. Dipende un po' dalle vostre abitudini: personalmente io quando mi sveglio devo mangiare, quindi la colazione è fondamentale e non ho pazienza di cercare cibo in giro.
Altra cosa fondamentale: li prenoto sempre con l'opzione rimborsabile! Così posso pagare in hotel e, nel frattempo, fermarne 3 o 4 fino a quando non avrò fatto le mie scelte definitive.
Ovviamente leggo le condizioni di cancellazione e, quando il momento di cancellare senza penalità si avvicina, faccio la mia scelta definitiva, che è sempre molto molto sofferta.
Tips: partendo con molto anticipo avrete tempo di farvi parecchi giretti su Booking. Non demordete mai..pensate che il primo hotel a Tokyo l'ho trovato 15 gg prima della partenza ed ha scalzato rapidamente gli altri quattro che avevo già bloccato da mesi.
Per scelta personale non ho mai valutato Airbnb perchè a) non so come funzionano b) in vacanza mi piace essere, appunto, in vacanza e non dover pensare a spesa, pulizie, riordino c) una reception mi dà maggiore tranquillità.
Come dicevo mi affido a Booking per abitudine e sicurezza personale, ma ovviamente esistono anche altri motori di ricerca: dipende dalle vostre abitudini e da come vi piace viaggiare. 
High line-New York
STEP 3: gli spostamenti
A dire il vero solo nell'ultimo viaggio mi sono preoccupata ed organizzata seriamente in tale senso. In Giappone il Japan rail pass è fondamentale, se decidete di non fermarvi solo a Tokyo ma, invece, volete spostarvi anche a Kyoto o da altre parti. Questa, come dicevo, è stata un'operazione da fare con un po' di anticipo ( un mesetto prima , per stare più tranquilli ) e tassativamente dall'Italia ( ne ho parlato qui ). Per problemi di comprensione in loco, mi sono anche informata bene sulla metro, decidendo di acquistare la tessera Pasmo. In tutti gli altri viaggi mi informo per la metro, decido o meno se fare un abbonamento o comprare corse singole, ma non mi è mai capitato di dover prenotare dall'Italia nulla: compro tessere metro o biglietti in loco. Certo è che, anche per quanto riguarda gli spostamenti NON parto impreparata ma mi informo prima. Stessa cosa faccio per quanto riguarda il tragitto aeroporto/hotel: leggo sulle varie guide o su Internet come arrivare in centro ( comodissima Barcellona, il cui aeroporto dista dal centro circa mezz'ora e si raggiunge in autobus ) o vicino all'hotel e mi muovo di conseguenza.

STEP 4: cosa c'è da vedere/fare
Premetto che tra le mie varie manie vi è quella dell'acquisto compulsivo di guide turistiche. Un must  have, tra l'altro l'unica che poi mi porto in viaggio, è la Cartoville della Touring club. E' agevole da portare in giro, divide già una città per zone e inserisce gli elementi rilevanti. Come contro, però, c'è il fatto che, essendo suddivisa per zone, non riesci ad avere una visione d'insieme della città e, inoltre, fornisce solo le informazioni fondamentali senza scendere troppo nel dettaglio. Compro, allora, sempre una Lonely Panet aggiornata, sia grande che piccola, e qualche altra guida più particolare. A Tokyo, ad esempio, avevo portato I Love Tokyo della Pina e Soul of Tokyo. A New York, invece, avevo trovato molto particolare e carina una guida che trattava i luoghi set cinematografici.
Incomincio, allora, a sfogliare le guide e, contemporaneamente, ad aprire Instagram o a digitare qualcosa su Google, giusto per farmi un'idea delle cose belle da vedere. Cose che possono essere monumenti, vie, musei, parchi, ma anche negozi. Instagram è un grande aiuto perchè permette di salvare sul proprio account tutte le immagini carine che vedete, creando degli album che vi torneranno utili quando sarete in fase " uh, cosa c'è di bello da vedere?". Ovvio: è un lavoro da organizzare con un po' di tempo e vi consiglio, di partire con anticipo, anche se non saprete se nella tal città andrete mai. Per quanto riguarda Tokyo, ad esempio, da anni stavo "collezionando immagini" e salvando post: al momento di decidere le tappe, mi è bastato partire da quello che già avevo ed integrarlo.
Ovviamente, se per visitare qualche attrazione occorre prenotare on line, lo faccio ( mi è capitato solo alla Sagrada a Barcellona).
Fushimi Inari-Kyoto
STEP 5: cibo
Questo, più o meno, potrebbe rientrare nello step precedente in quanto non sono una che "massì, un panino e via". Ora, non diciamo che viaggio esclusivamente per il cibo, ma quasi. Compatibilmente con la scelta vegan, mi piace assaggiare piatti tradizionali. Posso anche mangiare in un parco seduta su una panchina o in hotel per la stanchezza ( come è successo a Tokyo ) ma non certo con un burger del Mac Donald! Cerco, quindi, insieme alle cose da vedere, anche i locali ( veg ) da provare, affidandomi sia alle esperienze di viaggio di amici veg ( Yari in primis ), che a siti come Happy Cow o Tripadvisor.
Bene o male, poi, ho visto che gli uni e gli altri coincidono quasi sempre, comunque io prendo nota. Anche in questo caso, se al viaggio manca ancora tanto tempo, salvo solo sul pc o su IG.
All'inizio non mi pongo il problema di scremare i locali: butto tutto in un calderone, purchè sia veg o con opzioni veg. La scelta avverrà in un secondo momento.
Ain Soph. Ikebukuro-Tokyo
Bowly Poke-Parigi
STEP 6: il salvataggio
Quando il viaggio si avvicina ( e per me "vicino" vuol dire 3-4 mesi prima ) su Google Maps incomincio a salvare ( da cellulare, perchè è un po' diversa l'applicazione rispetto alla versione per pc ) i luoghi, estrapolandoli dai vari appunti di cui vi dicevo sopra. Le cose rilevanti le contrassegno con il cuoricino, eventualmente creo delle etichette per individuarli meglio. Le salvo su Maps in modo da poterle poi scaricare e averle sempre con me quando sono in loco. Non sono, purtroppo, ancora riuscita a capire se vi sia la possibilità di inserire appunti su Maps dall'applicazione mobile, perchè sarebbe molto utile.

Sintra-Portogallo
STEP 7: la creazione dell'itinerario
Fino a qualche viaggio fa ero una grande fan di Maps ( da pc ) e di Word: creavo il mio programma sul computer, lo salvavo, poi lo stampavo e lo portavo con me.
Da quando ( e qui mi vien da dire che chi si assomiglia si piglia ) sono diventata amica di Yari, ho abbandonato il pc e, servendomi dei suoi suggerimenti, sono passata al quadernetto. Prendo un quaderno e lì vado a scrivere quello che farò. Generalmente, per comodità, suddivido una città per zone, onde evitare di mettere nello stesso giorno cose che si trovano da parti opposte. Ad esempio, per Tokyo, avevo suddiviso le zone così: Asakusa, Shibujia, Harajiuku, Akihabara, Ueno, Imperial Palace, Shinjiku. A Barcellona, invece: Barrio Gothico, Montjuc, Sagrada Familia,... Non sono veri e propri "quartieri" ma, all'incirca, le zone che vorrei visitare. All'interno di ogni zona faccio elenchi di quello che c'è da vedere ( musei, piazze, strade degne di nota ), da comprare ( negozi, centri commerciali ) e da mangiare ( caffè, ristoranti, pasticcerie o gelaterie...eventualmente mercati). Qui incomincio, per quanto riguarda i locali, a fare una prima scrematura segnando solo quelli che mi piacerebbe davvero provare.
Individuate le zone con le cose più rilevanti, passo al programma vero e proprio: suddivido le giornate in Mattino, Pomeriggio e Sera e scrivo le zone da visitare ( eventualmente i mezzi da prendere per arrivarci ). Per sapere cosa c'è da vedere in quella zona, vado all'inizio del quaderno e la cerco. Cerco, ove possibile, di inserire zone adiacenti e raggiungibili a piedi o con pochi spostamenti di metropolitana, perchè odio prenderla. Inserisco anche i pranzi e le cene, ovviamente in zona ( generalmente mi limito a due opzioni, non di più ). Al fondo scrivo eventuali note ( ed: se piove cosa faccio, se ho tempo cosa faccio..) e cerco di fare in modo di avere, più che giornate prestabilite da seguire alla lettera, degli schemi intercambiabili. Ovviamente, se ho prenotato qualche museo, uno spettacolo od una cena in un giorno o orario stabilito, il giorno in questione avrà un programma più rigido da rispettare e non saranno ammesse variazioni ;)
Alla fine del quaderno, poi, inserisco anche le "varie ed eventuali", ossia quelle zone che mi piacerebbe visitare ma a cui non do la priorità.
Ah, importantissimo: prima di incominciare la fase della creazione del programma vero e proprio, che secondo me è la più complicata perchè, a meno che una città non la si conosca già, non si ha bene idea di come organizzare le giornate senza perdere tempo inutilmente a correre da una parte all'altra, prendo ispirazione da percorsi già fatti ( sulle guide, oppure on line su vari blog di viaggi). Poi, ovviamente, aggiungo del mio, ma come canovaccio per iniziare trovo che sia molto utile.
Ora, non scendo troppo nel dettaglio perchè non vorrei essere scambiata per pazza fanatica. Comunque, che si sappia, inserisco anche le " mezze giornate libere" e le "pause" ;)
A Tokyo ero molto spaventata dagli spostamenti, ed allora sul quadernetto ho segnato anche tutto quanto atteneva a metro, treni e spostamenti vari.
La domanda che, logicamente, vorrete farmi è : "Ma poi, 'sto programma di guerra, lo segui o no???". A grandi linee sì: a volte mi è capitato di invertire i giorni o di fare due delle giornate programmate in una sola. Più che altro mi serve come canovaccio per stare tranquilla e, soprattutto, mi serve per non perdere tempo a cercare cose nella zona in cui mi trovo o correre da una parte all'altra. Con il mio quadernetto, il programma segnato e Google Maps, so esattamente cosa c'è in un determinato luogo e so dove andare senza sprecare troppe energie ( a New York, ad esempio, se siete dalle parti della Statua della Libertà, non vi conviene mettere nella stessa giornata Harlem, perchè dalla parte opposta! ).
I passi successivi ( cambio soldi, passaporto, assicurazioni varie..) non ve li sto ad elencare perchè sono cose di buon senso. Aggiungo solo che se vi recate negli Stati Uniti, in Giappone o da altre parti che non siano in Europa, l'assicurazione medica è bene farla: in Europa non l'ho mai fatta, ma questo dipende un po' da voi e da come vi sentite sicuri.
Memorial 11 settembre-New York
STEP 8: i giorni precedenti
Quando il viaggio è davvero alle porte, stampo i vari biglietti, controllo se posso fare check in on line ( o vado in agenzia se ho prenotato il volo tramite Federica ), ricontrollo Booking per essere sicura di avere ancora la prenotazione ( e di aver cancellato quelle che non ho scelto ), controllo i documenti ( passaporto, carta identità ), faccio una lista delle cose da portare ( vestiti, caricabatterie, medicinali, qualche snack..), stampo eventuali biglietti, cartine ed extra, faccio una fotocopia dei documenti. Se vado fuori dall'Europa faccio una cartellina comprendente biglietti aerei, assicurazione, passaporto ( nel caso del Giappone anche i vouchers per il JRP ) e metto tutto in borsa.
Queste le basi. Ora vediamo due aspetti che rientrano nei punti precedenti ma che volevo trattare in modo più approfondito.

QUANTI GIORNI?
Come dicevo all'inizio, io non sono una da "week end" in una città, a meno che non sia Torino, che ho già visto milioni di volte ed in cui posso tornare ogni settimana. A me un luogo piace viverlo, vedere cose, tornare anche nei posti che ho amato particolarmente. Non amo partire con l'idea di dover correre come una matta, anche se di sicuro succederà. Preferisco avere una giornata "libera" da dedicare allo shopping o alla visita di qualcosa che avevo inserito nelle varie ed eventuali, piuttosto che dover avere rimpianti. Quindi: per le città europee ho sempre prenotato soggiorni di 5 notti, mentre a New York 8, 9 e 10. I Giappone avevamo solo 11 giorni, quindi ho suddiviso 6 notti a Tokyo e 3 a Kyoto, ma sinceramente avrei voluto farne di più. Se andate fuori dall'Europa calcolate anche il fuso orario: pensare di visitare New York in cinque giorni è impensabile, a meno che non vogliate vedere giusto tre cose e tornare distrutti dal jet lag. Molto, poi, dipende da quanto siete allenati e da quanto volete camminare. Se andate in una città rilassati, con l'idea di mangiare, bere e visitare negozi, allora ci sta il week end. Se, come me, volete davvero vedere quante più cose è possibile, allora meglio prendersela con calma.
Tempura al Bon-Tokyo
I PASTI
Ne ho accennato un po' nel punto sopra, ma qui volevo essere più specifica.
Nel cibo sono abbastanza esigente, lo ammetto: non perché pretenda sempre di mangiare negli stellati ( anzi che dico: io non ho mai mangiato in uno stellato ) ma perché voglio mangiare abbastanza bene. Non mi accontento di ingerire cibo a caso, ecco. Se, poi, non trovo nulla, mi basta del riso in bianco e della frutta, ma difficilmente mi vedrete alla ricerca di una pizza o di un panino. Questo in Italia come all'estero. Essere vegana, fortunatamente, non è un problema. Anzi, rettifico: all'estero non è un problema. Ad Asti ho ancora mille difficoltà a trovare cibo che non contempli l'uso di ingredienti animali ma, fortunatamente, all'estero non mi è mai capitato. E, nemmeno, mi è mai capitato di andare in un ristorante italiano: potrei pensarci dopo mesi di soggiorno all'estero, ma per cinque, dici, quindici giorni no! Ammetto che, non viaggiando sola, non scelgo sempre ristoranti 100% vegani, per non "pesare troppo" su Giorgio che vegano non è. Cerco, allora, di scegliere un 70% veg ed il restante 30% etnici o, comunque, con piatti che possano andare bene per tutti. I ristoranti cinesi e indiani sono sempre una bella risorsa, ma a Barcellona abbiamo prediletto quelli coreani che hanno molti piatti veg, e a Parigi i vietnamiti. Mi piace provare le specialità locali, laddove possibile conciliarle con il veganesimo ( a Tokyo ho assaggiato il natto, i mochi, i sottaceti, il tofu e la sua pelle...). In ogni viaggio mi piace inserire un ristorante più "particolare", magari segnalato da qualche guida o da amici. A Tokyo è stato il Bon, a Kyoto il Kanga-An, a New York avevo fatto l'impossibile per l'Hangawi e a Barcellona per Teresa Carles ma per il resto cerco di accontentarmi. Se una sera capita di non aver voglia di uscire mi procuro il necessario per mangiare in hotel, e se a pranzo c'è un bel parco e abbiamo voglia di andare in un supermercato a comprare cibo da mangiare sotto un albero, ben venga!
Tornando ai pasti vegani, le migliori risorse vengono dal web, Instagram in primis. Vi segnalo l'account del mio amico Yari @vegantraveller che, avendo girato praticamente tutto il mondo, è una fonte inesauribile di ispirazioni. Altro account da tenere d'occhio, soprattutto se siete in zona Parigi ( ma è un altro grande viaggiatore, quindi da lui troverete consigli per quasi tutto il mondo ) è Sebastian Kardinal. Ma, generalmente, seguendo un sacco di account vegani, trovare spunti non è difficile. Se non siete vegani vi consiglio Maria Chiara Montera, Sara Milletti, i ragazzi di Gnambox sempre molto sul pezzo e altri.
Grande risorsa è Happy Cow, per la ricerca di spot vegani in tutto il mondo, e poi Tripadvisor ( basta selezionare, nei filtri "Opzioni vegane"). 
Se su Instagram trovo un locale carino, vado a cercarlo su Happy Cow e su Tripadvisor; magari mi metto anche a seguire la pagina IG e Facebook. Poi, fidatevi: sembra un "lavoro" infinito, ma una volta che ci avete preso mano è facilissimo e verrà da se. Altro trucchetto è quello di digitare su IG il nome della città che visiterete preceduto dalla parola "vegan" (#vegantokyo, #vegnaberlin...) : vi si aprirà un mondo e scorrendo le foto vedrete tanti account collegati...utilissimo!
A Tokyo, sempre con l'aiuto di Ig, sono riuscita a trovare cibo vegano anche nei supermercati perchè, solo con le etichette, non sarei riuscita a fare alcunché. Invece, seguendo vari account legati alla scena vegan di Tokyo e Kyoto, che avevano postato immagini di cibo e snack da supermercato, sono riuscita ad andare a botta sicura: quando vedevo un determinato prodotto esposto, al 90% sapevo riconoscerlo.
Questo per pranzi, cene e pause varie: come vi dicevo prenoto sempre la colazione in hotel, quindi per quella non mi preoccupo di cercare in giro. E in hotel come mi regolo? ovviamente cerco i prodotti vegani, ma non mi piace strafare quindi, all'incirca, mangio quello che mangerei a casa ( cereali, frutta, yogurt vegetale..), ma senza pormi problemi di quantità. Se, come a Tokyo, non trovo cereali e yogurt, mi accontento di frutta ( in Giappone l'ho sempre trovata, ma a volte me la porto dietro per sicurezza), pane e latte vegetale che, bene o male, c'è sempre. In Giappone, anzichè i cereali o il pane, mangiavo riso, frutta e e anche qualche verdurina.

Bene..spero che questa piccola guida vi possa essere utile nell'organizzazione dei vostri viaggi.
Quale saranno le vostre prossime mete? La mia..........dai, ne parliamo un'altra volta!



Commenti