NEW YORK 2022. PARTE III-VEGAN FOOD TOUR




Rieccomi qui con la terza parte del diario di viaggio newyorkese. Dopo aver parlato di argomenti generali ( clicca qui ) e dell'itinerario ( clicca qui ), veniamo ora a parlare di cibo. 

Come è facile intuire, New York offre qualunque tipo di cibo e per qualunque esigenza: che siate onnivori, vegetariani o vegani, che abbiate tanti soldi da spendere oppure pochi, che stiate seguendo una dieta particolare o che possiate mangiare fritto a tutte le ore, non c'è problema perchè troverete sempre qualcosa per voi. In questa sede, chiaramente, parliamo solo di cibo vegano, ma sappiate che NY offre davvero a tutti la possibilità di mangiare. Quando andai la prima volta, nel lontano 2009, non ero neppure vegetariana, pur preferendo già un'alimentazione vegetale. Bene: già allora rimasi stupita di quanto fosse vegan friendly. Persino nelle steak house era possibile trovare almeno un piatto vegano senza impazzire. Immaginatevi come sono cambiate le cose in tredici anni! E non a caso è una delle città più vegan friendly del mondo. La scelta è davvero ampia e decidersi, nella consapevolezza che lo stomaco è uno, è difficile. Come sempre mi sono affidata a Happy Cow, a Instagram ( seguendo l'hashtag "New York" seguito o preceduto dall'aggettivo "vegan") e a consigli di amici. Come in ogni viaggio, poi, ho cercato anche di assaggiare cibi "tipici" anche se parlare di "cibo tipico newyorkese" non ha molto senso. Sono comunque riuscita ad assaggiare il porridge fatto come dio comanda ( e con il latte di avena ), un "ice cream" ( che è diverso dal nostro "gelato"), un cookie e persino un donut, ovviamente in versione veg. Prima di partire e di illustrarvi i ristornati ed i locali in cui abbiamo mangiato, devo fare ancora qualche precisazione.

La prima riguarda i prezzi. New York è in generale una città cara, ne abbiamo già parlato. Ciò significa che se da turista puoi anche permetterti di andare per dieci giorni a mangiare al ristorante, da local è meglio darsi una calmata. I prezzi dei piatti, a dire il vero, sono più o meno in linea con quelli dei ristoranti italiani ( almeno per quello che abbiamo cercato noi ), ma la mancia tira su il prezzo finale. Ricordatevi, però, che l'acqua viene portata in automatico, quindi un consiglio per risparmiare un po' è quello di non ordinarla a parte, ma di "accontentarsi" di quella sul tavolo. Altro appunto è che le porzioni sono davvero grandi: se siete in due, tre piatti vanno benissimo ( anche due se non avete particolarmente fame ), anche perchè non esiste il primo ed il secondo, ma piatti da condividere e portate principali. In generale, però, sappiate che le opzioni sono tante: ci sono ristoranti molto costosi e altri molto easy. Mangiare nei supermercati o nei del può essere una buona soluzione per spendere meno rispetto al ristorante, così come mangiare nelle catene ( Whole food, Prèt a mangier..).

La seconda precisazione è che non è vero che gli americani mangiano solo porcherie ( grande luogo comune!). Ci sono cose ( veg e non ) davvero "too much" ( tanto grasse, tanto caloriche..) ma anche cibi molto salutari ( insalate, cereali, frullati con mille superfood ...). Insomma, potete mangiare malissimo e untissimo come benissimo ed in modo salutare. 

Terza precisazione: se siete amanti dei cibi etnici ( presente!!), qui troverete pane per i vostri denti e potrete spaziare dal coreano al thailandese, dal vietnamita al cinese, dal giapponese all'africano e via dicendo. I ristoranti etnici, soprattutto quelli orientali, offrono sempre delle ottime alternative per i vegani, se non avete voglia di sbattervi troppo a cercare locali dedicati.

Ancora una cosa e poi si parte: tutti i ristoranti provati erano vegani, ad eccezione di due che però avevano una grande scelta di piatti veg. Non abbiamo mai pranzato/cenato in locali tipicamente americani, ma ci siamo sempre diretti verso ristoranti etnici.

Ciò detto, partiamo. Suddividerò il post in tre parti: i ristoranti “cool”, quelli più eleganti e costosi in cui abbiamo mangiato (lo avevamo preventivato e sono stati dei piccoli regali che ci siamo fatti ), i “normali” (ristoranti prevalentemente etnici con prezzi più popular), e “snack e street food”.

RISTORANTI “ELEGANTI”


Sono stati tre piccoli regali che ci siamo concessi. I prezzi sono stati più alti rispetto agli altri, tuttavia in linea con ristoranti dello stesso tenore provati in Italia.

Omakaseed: trattasi di un omakase in chiave Veg, una vera e propria esperienza all’interno di un locale vegano in NoMAD. Praticamente è una cena di sushi al bancone, preparato dalle mani sapienti di “maestri sushiari” (si dice così?), cui si lascia carta libera sulla scelta dei piatti. La cena è stata composta da 15 portate: 15 assaggi tra nigiri, onigiri, hand roll e altro, chiaramente in chiave vegetale. Non si tratta dei soliti e noiosi roll con rapa o cetriolo che, bene o male, ci vengono rifilati in ogni All you can eat, ma di pezzi analoghi a quelli che ci verrebbero serviti in un buon sushi bar onnivoro. Abbiamo assaggiato nigiri con melanzana affumicata, un roll con cetriolo e yuzu kosho, un nigiri pressato con avocado e tartufo e tante altre delizie, una migliore dell’altra. Incredibile come i vegetali, se sapientemente maneggiati, possano ricordare alimenti onnivori ma senza sofferenza. Il prezzo, ovviamente, non è "popular" ( 68$ a testa + mancia ) ma vi assicuro che ne è valsa la pena

Hangawi: uno dei miei ristoranti preferiti, già provato durante le altre mie visite e vera e propria pietra miliare della cucina vegana newyorkese. E' un ristorante coreano vegano molto elegante, dove si entra abbandonando le scarpe all'ingresso ed accomodandosi a piccoli tavolini. Il locale è molto elegante, il personale gentile e formale. Abbiamo preso due menù degustazione di cui ricordo dei meravigliosi pancakes di verdura con porridge di zucca e un tofu dorato con salsa di alghe. Buono anche il bibimbap accompagnato da kimchi della casa e la selezione di dolci. Il menù costava 60 $ a testa, oltre bevande e mancia

Planta: locale scovato quasi per caso, molto popolare ed elegante. Abbiamo scoperto essere uno dei più famosi di New York e, in effetti, era molto frequentato. La cucina è fusion con base asiatica. Abbiamo preso piatti alla carta ed erano tutti meravigliosamente buoni. I broccoli bang bang sono stati uno dei piatti migliori mai provati in vita mia, ma anche il resto ( patata dolce con kimchi, riso fritto con ananas, insalata di Kelp noodles con tofu e cheesecake al matcha ) era degno di nota. In due abbiamo speso 100 $.

RISTORANTI "EASY"


Parliamo di ristoranti belli, ma più "easy" rispetto a quelli elencati sopra. Qui anche i due non interamente veg che abbiamo provato.
Beyond sushi: la nostra prima cena l'abbiamo consumata in questo ristorante che fa parte di una mini catena di tre locali presenti a Manhattan. Come è facilmente intuibile, il pezzo forte è il sushi. A differenza di Omakaseed, che ci ha proposto un sushi più "tradizionale", quello di Beyond Sushi è più fusion e fantasioso. Sono presenti anche altri piatti asiatici. Noi abbiamo preso un roll con jack fruit e cipolla fritta, il cavolfiore fritto con tre salsine e una zuppa di funghi. Tutto molto buono. Costo: circa 50 $.

Hummus place: Uno dei due non vegani del viaggio. Si tratta di un ristorante medio orientale in zona Hell's kitchen. Noi abbiamo preso due abbondantissimi piatti di meze ( antipasti ) a 27 $ cadauno, composti da hummus, falafel, riso e lenticchie, insalata libanese, cavolfiore al forno con tahina e foglie di vite ripiene. Era tutto pazzesco e decisamente abbondante,

Glur Thai: altro ristorante non vegano ma con grande scelta di piatti veg, chiaramente indicati sul menù. Locale piccolo, con aria condizionata sparata a mille, ma con cibo buono e personale gentile. Abbiamo provato involtini thai, tofu fritto e un piatto enorme di noodles con "finta" anatra che era impressionante da quanto sembrava "vera" e da quanto era buona. Il prezzo non lo ricordo ma mi sembra di ricordare che fosse circa 70 $ in due mancia compresa.

Spicy Moon: cucina tipica di Szechuan in zona Washington Square park. Siamo tornati due volte perchè era troppo buono. La cucina è interamente vegana, piccante quanto basta e con un menù molto ampio. Non ricordo i nomi di quello che abbiamo preso, ma ricordo una ciotola enorme di cavoletti di Bruxelles arrostiti, dei buonissimi ravioli al vapore e un piatto con tofu e verdure in pastella saltato. Prezzi abbastanza popular ( era infatti molto frequentato da giovani ) e portate abbonanti da condividere.

SNACK E PRANZI


Partiamo dai pranzi. Non volendo incidere troppo sulle finanze e sul fisico, i pranzi li abbiamo tenuti abbastanza "leggeri" pranzando sempre al Whole food, il famoso supermercato presente sia a Londra che a New York, dove è possibile anche mangiare. A NY ce ne sono una decina, in vari punti della città ma i miei preferiti sono quello di Columbus Circle e di Union Square. Come funziona? A parte piatti già pronti e confezionati, c’è un "salad bar" con preparazioni calde e fredde. Si prende un box ( piccolo o grande ), si riempie a piacere e si pesa. Costo? Ovviamente dipende da cosa ci mettete dentro ma circa 10 $/15 $ massimo a box. E con cosa lo riempivamo? La scelta è ampia e adatta a qualunque dieta: vegana, keto, paleo, senza glutine, onnivora....Ci sono verdure condite, scondite, insalate di pasta, di cereali, verdure al forno, piatti etnici, zuppe e via dicendo....Potete scegliere di mangiare sanissimo o golosissimo. Se non vi basta, andate a fare rifornimento di ogni ben di Dio tra le corsie del supermercato, chiaramente improntato ad un’alimentazione sana, ma non solo.

Quanto agli snack e allo street food provato, abbiamo assaggiato un po' di cosine: un cookie al limone e semi di papavero da Maman, un donut vegano ricoperto al cioccolato, un ice cream con pezzi di cioccolato e non ricordo cos'altro. Imperdibile il Bagel di Zabar's che, udite udite, è disponibile anche in versione vegana ripieno con crema di tofu. Quasi ogni locale ha un'alternativa vegana dei dolci più tradizionali ( cookies, brownies, banana bread...) e, in mancanza, potete sempre cercare qualcosa di "healthy" nei vari supermercati dove avrete l'imbarazzo della scelta tra dolcetti raw, gelati e yogurt di soia, di cocco o di avena e via dicendo.

Immancabile poi il caffè servito in ciotole da zuppa accompagnato da un mega muffin ai mirtilli da Le pain Quotidien

Sul caffè apro una piccola parentesi. Se da noi "andare a prendere un caffè" è un simpatico rito che possiamo concederci anche due volte al giorno, a New York no. Il caffè, il the, le bevande in genere sono care e tirare fuori cinque o sei dollari ( se non si mangia anche qualcosa ) a volta, alla fine pesa. Magari da turista si può fare, ma da local diventa esoso. Tuttavia, se andate da turisti, potete anche concedervelo e vi consiglio di non limitarvi agli Starbucks, ma di cercare piccole chicche in giro. Ci sono altre catene come Blank o Gregory's coffee che, tra l'altro, hanno anche una buona scelta di dolcetti vegani, ma anche localini indipendenti dove fermarsi un attimo, riposarsi, mangiare un dolcetto e bere un the o un caffè ( sempre mega ) ben fatti. A Brooklyn, ad esempio, abbiamo provato una creperie interamente veg dove abbiamo preso un cookie al cioccolato ancora caldo, un caffè ed un the per circa 14 $: non pochissimo ma davvero ben spesi. Ah: chiaramente scordatevi il caffè espresso, perchè a New York il caffè è big...ma veramente!

Dovrei parlarvi anche dei negozi, di alimentari e non, ma facciamo che ne discutiamo un'altra volta?



Commenti

Silvietta ha detto…
Che fame che mi hai fatto venire!!!😋